7 Febbraio 2019, h. 14:43

STUDI – Nel 2018 continua la selezione delle imprese artigiane con un tasso di crescita del -1,0%, in accentuazione rispetto -0,9% nel 2017. ‘Segno più’ solo a Bolzano, Imperia e Asti e miglioramenti del tasso in una provincia su tre

La crescita economica in Europa continuerà, ma sarà più moderata. Secondo le previsioni pubblicate stamane dalla Commissione europea il PIL della zona euro dovrebbe crescere dell’1,3% nel 2019 e dell’1,6% nel 2020, con una riduzione di 0,3 punti rispetto alle previsioni d’autunno di 1,9% nel 2019 e di 0,1 punti rispetto al 1,7% nel 2020. Il taglio delle previsioni per l’Italia è più severo, passando dal +1,2% delle previsioni di autunno allo 0,2%. Le prospettive di rallentamento dell’economia italiana influenzano gli investimenti in nuove attività imprenditoriali. Al 31 dicembre 2018 le imprese artigiane registrate sono 1.309.478 con una dinamica demografica nell’anno data da 80.027 iscritte, pari ad un tasso di iscrizione del 6,0%, e 93.460 cessate non d’ufficio, pari ad un tasso di cessazione del 7,0%. Dopo un triennio di discesa, torna salire, seppure di solo un decimale, il tasso di cessazione. La nati-mortalità di impresa determina un saldo negativo di -13.433 unità, equivalente ad un tasso di crescita del -1,0%, in lieve peggioramento rispetto al -0,9% dell’anno precedente, interrompendo il trend di attenuazione della flessione rilevato tra il 2013 e il 2017.

La selezione dell’artigianato è diffusa in tutta Italia, tranne che in Trentino-Alto Adige dove si registra un tasso di crescita dello 0,2%; cali inferiori o in linea alla media nazionale si registrano in Liguria (-0,6%), in Friuli Venezia-Giulia, Puglia, Lazio e Lombardia (tutte con lo -0,8%), in Sardegna ed Emilia Romagna (entrambe con lo -0,9%) e in Toscana, Molise e Campania (tutte con il -1,0%); di contro le diminuzioni maggiori si osservano in Piemonte (-1,1%), Valle d’Aosta          (-1,2%), Veneto, Calabria e Marche (tutte con il -1,3%), Umbria (-1,6%), Sicilia e Abruzzo (entrambe con il -1,7%) e Basilicata (-1,9%).

In sei regioni nel 2018 migliora il trend delle imprese artigiane rispetto all’anno precedente:  nel dettaglio, si tratta di Abruzzo, Lazio, Liguria, Molise, Sardegna e Trentino-Alto Adige, l’unica  regione con dinamica positiva, come anticipato.

A livello provinciale solo tre territori presentano una dinamica dell’artigianato non negativa nel corso dell’ultimo anno: Bolzano con il +0,6%, Imperia +0,5% e stazionaria ad Asti.

Per quanto riguarda il confronto con il 2017, il tasso di crescita migliora soltanto in 35 province delle 105 considerate, cioè in una provincia su tre (33,3%).

L’analisi della demografia dell’artigianato nell’Appendice statistica “La dinamica delle imprese artigiane nel 2018 per regione e provincia”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Tasso di crescita, iscrizione e cessazione delle imprese artigiane: 2008-2018

Valori %. Eventuali differenze possono dipendere dagli arrotondamenti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere

Tasso di crescita delle imprese artigiane anno 2017 e 2018 nelle regioni italiane

Tasso di crescita: % saldo dell’anno (iscritte-cessate non d’ufficio) sullo stock delle imprese registrate all’inizio del periodo considerato  – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere

 

Tasso di crescita delle imprese artigiane anno 2017 e 2018 in alcune province italiane

Tasso di crescita: % saldo dell’anno (iscritte-cessate non d’ufficio) sullo stock delle imprese registrate all’inizio del periodo considerato; prime 10 e ultime 10 province per dinamica anno 2018 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere

 

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