12 Dicembre 2019, h. 12:04

STUDI – L’economia cinese ha sorpassato l’Eurozona.  Italia penultima tra prime 60 economie per crescita 2019-2024

Con la Brexit prorogata dal 31 ottobre 2019 al 31 gennaio 2020 – oggi sono in corso le elezioni per il nuovo Parlamento inglese – l’Unione europea perderà il 15,4% del proprio prodotto interno lordo. Nel 2019 l’Ue a 28 vale più di tre quarti (77%) dell’economia degli Stati Uniti; nel 2020,0 dopo la Brexit, l’Unione a 27 ridurrà il suo peso a meno di due terzi (64%) dell’economia Usa. Ma vi saranno altre conseguenze: basti pensare che il Regno Unito rappresenta quasi un quarto (22,1%) della spesa per la difesa dell’Ue a 28.

Nel 2019 la Cina sorpassa l’Eurozona – L’indebolimento dell’economia europea sullo scenario globale è ben sintetizzato da una nostra analisi dei dati dell’ultimo World economic outlook del Fondo monetario internazionale che evidenzia che nel 2019 il PIL della Cina, valutato in dollari Usa, supera quello dell’Euro zona: nel 2018 la Cina valeva il 15,7% del PIL mondiale e l’Eurozona il 16,1%, quest’anno la Cina  sale al 16,3% e l’Eurozona scende al 15,4%. Nel 2024 il divario salirà a 4,5 punti, con la Cina che peserà il 18,8% dell’economia mondiale mentre la quota dell’Eurozona scenderà di oltre un punto percentuale, collocandosi al 14,3%.

La divergenza della crescita nell’Eurozona – L’Italia, per prodotto interno lordo valutato in dollari Usa, è l’8° economia mondiale, ma è tra le meno dinamiche. Secondo le ultime previsioni della Commissione europea, all’interno dell’Eurozona l’Italia è l’ultimo paese per tasso di crescita nel 2019, solo lo 0,1% a fronte del +1,1% dei 19 paesi dell’area a valuta comune.

All’interno dell’Eurozona il coordinamento delle politiche fiscali non garantisce la convergenza nei tassi di crescita. Negli ultimi dieci anni si sono registrate, al contrario, ampie divergenze: tra il 2007 e il 2018 il PIL della Germania, a prezzi costanti, è salito del 15%, quello della Francia del 9,9% mentre quello dell’Italia è sceso del 4,3%. L’elevato debito pubblico dell’Italia si è associato ad un ampio avanzo primario che, nell’ultimo decennio, è stato mediamente di 25 miliardi di euro all’anno, un punto e mezzo di PIL.

L’Italia nelle classifiche mondiali della crescita – Con un tasso di crescita medio 2020-2024 del +0,7% l’Italia è la 181° economia (su 193) nel mondo per dinamica del PIL.  Tra le principali 60 economie – che complessivamente rappresentano il 96,0% del PIL mondiale – fa peggio dell’Italia solo il Giappone (+0,5%). Di conseguenza al minore ritmo di crescita l’Italia perde posizioni nel ranking mondiale, passando dall’8° al 9° posto nel 2023, superata dal Brasile; Fino al 2009 l’Italia era al 7° posto, fino al 1999 al 6° posto, nel 1992 al 5° posto.

Le politiche per la crescita – In un contesto di crescita globale particolarmente critico per l’economia italiana ed europea appare necessario dare la massima priorità alle politiche per la crescita economica – la manovra di bilancio in discussione in Parlamento sul 2020 riduce gli investimenti e ha uno scarso  effetto espansivo – e ad interventi che favoriscano le esportazioni, supportando la competitività delle imprese esportatrici, in particolare delle micro e piccole: come ha evidenziato ieri il Presidente Merletti all’ICE, l’Italia è il paese europeo con la più elevata quota di esportazioni dirette delle MPI; nei settori dove le micro e piccole imprese predominano, inoltre, il made in Italy ha raggiunto i massimi storici.

Sul fronte degli investimenti il Green deal europeo varato ieri dalla Commissione europea prevede che il raggiungimento nel 20130 degli obiettivi sul clima e l’energia richiederanno investimenti addizionali – pubblici e privati – per 260 miliardi di euro all’anno, circa l’1,5% del PIL. In Italia la manovra di bilancio varata dal Governo istituisce un fondo “Green new deal” per 470 milioni di euro per l’anno 2020, 930 milioni di euro per l’anno 2021 e 1,4 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

 

 

 

Peso di Cina ed Eurozona sul PIL mondiale

2014-2024, % su totale mondo, PIL a prezzi correnti in dollari US – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi

 

La ‘grande divergenza’: PIL in Germania, Francia, Italia ed Eurozona

2007-2018 – prezzi costanti, indice 2007=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

Crescita PIL medio 2020-2024 prime 60 economie mondiali

Prezzi costanti, rank tasso crescita, tra parentesi ordine per valore del PIL in dollari US – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi

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