20 Gennaio 2020, h. 17:30

STUDI – Libia, dal 2011 perso 1 miliardo di euro all’anno di made in Italy. Il paese nordafricano 4° fornitore di greggio e gas

La Conferenza di Berlino sulla Libia si è chiusa ieri con una dichiarazione comune articolata in 55 punti sottoscritta dai paesi e dalle organizzazioni partecipanti – senza la firma delle parti in confitto – che riguarda, tra l’altro, la tregua e l’embargo delle armi proposto dall’Onu. Gli esiti della Conferenza sono stati oggetto di un punto stampa del Presidente del Consiglio Conte e la situazione libica sarà all’esame del Consiglio ‘Affari esteri’ dell’Unione europea in programma oggi a Bruxelles. Sulla base delle prime analisi sull’esito del summit persistono ancora incertezze sul processo di stabilizzazione di un primario partner dell’Italia, di particolare rilevanza per le forniture di energia.

Negli ultimi dodici mesi ad ottobre 2019 l’interscambio commerciale tra i due paesi sulle opposte sponde del Mediterraneo vale 5.672 milioni di euro. Il saldo del commercio estero per l’Italia è negativo per 3.269 milioni di euro.

L’export verso la Libia è pari a 1.201 milioni di euro, di cui il 56,2%, pari a 675 milioni di euro è al netto del comparto energetico (manifattura no-energy). L’Italia è il primo paese dell’Unione europea per esportazione di beni no-energy verso la Libia, con il 22,6% del totale Ue, davanti alla Germania (14,3%) e alla Spagna (12,6%).

Dallo scoppio della crisi libica del 2011 le esportazioni verso il paese nordafricano si sono pesantemente contratte: le vendite negli ultimi 12 mesi sono inferiori del 60% rispetto al picco massimo di 1,6 miliardi di euro di export manifatturiero non energetico del 2010.

In una valutazione controfattuale, se il mercato della Libia avesse mantenuto lo stesso trend della media dei paesi africani, tra il 2011 e il 2019 avremmo registrato 1 miliardo di export in più all’anno, per un totale di 8,9 miliardi di euro in nove anni.

Nel dettaglio settoriale il made in Italy in Libia è rappresentato da Prodotti alimentari per 11,8% dell’export totale, Macchinari e apparecchiature per 11,4%, Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche per 8,2%; quote più contenute per Prodotti chimici per 3,8% Autoveicoli per 2,9% e Prodotti in metallo con 2,0%.

In chiave energetica l’interscambio commerciale di prodotti energetici con la Libia negli ultimi 12 mesi a ottobre 2019 è pari 4.978 milioni di euro, superiore ai 3.821 milioni della Spagna, ai 3.757 milioni della Germania e ai 1.680 milioni della Francia.

La Libia è il quinto fornitore di commodities energetiche dell’Italia. Nel dettaglio il paese nordafricano è il nostro quarto fornitore di petrolio con l’11,6%, dietro a Iraq con il 18,5%, Azerbaigian con 18,1% e Russia con 13,7%. La Libia rimane al quarto posto per le forniture di gas naturale dietro a Russia (41,5%), Algeria (22,9%) e Qatar (8,5%) mentre si colloca al dodicesimo posto per il petrolio raffinato, con il 2,9% delle importazioni totali.

L’approfondimento sull’interscambio energetico nella rubrica dell’Ufficio Studi su QE-Quotidiano energia.

 

 

Export in Libia 2010-2019: effettivo e controfattuale con trend medio Africa

2010-2018, 2019: ultimi dodici mesi a ottobre; controfattuale con trend export in Africa – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
 

 

Commercio estero Italia-Libia: Energia e totale

2019, ultimi dodici mesi a ottobre – milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 


Export no energy verso la Libia nei paesi UE

2019, ultimi dodici mesi a ottobre; % sul totale Ue 28 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

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