21 Febbraio 2020, h. 13:05

STUDI – Tecnologie digitali per 66% imprese della moda. Con più qualità made in Italy moda sale a 3,2% PIL. I dati a TheOneMilano

Nell’attuale fase di incertezza sui mercati internazionali che sta rallentando il trend delle esportazioni, il made in Italy della moda registra ancora spunti positivi. Nei primi undici mesi del 2019 le vendite all’estero delle imprese del tessile, abbigliamento e pelli salgono del 5,8%, a fronte del +1,8% della media delle esportazioni manifatturiere: negli ultimi dodici mesi a novembre 2019 il made in Italy della moda arriva a 56 miliardi di euro, pari al 3,2% del PIL, riportandosi verso i massimi di inizio secolo (3,3% del 2001).

Grazie all’apporto delle micro e piccole imprese (MPI), l’Italia è il primo paese dell’Unione europea per occupati nelle imprese della Moda, con 472 mila addetti, davanti alla Romania con 225 mila, Portogallo con 189 mila, Polonia con 169 mila e Germania con 135 mila; le MPI generano i due terzi (65,4%) dell’occupazione del settore.

Le buone performance sui mercati internazionali sono rese possibile da una marcata propensione delle imprese alla qualità e all’innovazione. La moda contribuisce alla crescita qualitativa delle esportazioni della Moda, segmento del made in Italy che in cinque anni (2014-2019) vede salire il valore medio unitario dei beni esportati del 24% a fronte di un aumento dei prezzi all’esportazione del 4%: il differenziale tra i due valori evidenzia la crescita di gamma qualitativa dei prodotti della Moda italiana venduti sui mercati internazionali, tendenza più accentuata rispetto alla media dei beni di consumo.

Alcuni dei dati su innovazione e digitalizzazione del settore della moda sono emersi nel corso del Talk Made in Italy “Supebrand” tenuto oggi a TheOneMilano, il polo per il prêt-à-porter femminile d’alta gamma e che vede la partecipazione di Confartigianato.

Secondo l’ultima indagine europea sull’innovazione pubblicata da Eurostat, il 46,8% delle imprese della moda realizza attività innovative.  L’esame dei dati dell’ultimo Censimento permanente delle imprese evidenzia che nel periodo 2016-2018 oltre due imprese su tre (66,3%) della moda hanno investito in, o comunque utilizzato, almeno una delle undici tecnologie digitali: le quote più elevate si osservano per soluzioni cloud (in cui investe il 42,1% delle imprese della moda), connettività mediante fibra ottica con 29,6%, connettività mediante 4G/5G con 23,6%, sicurezza informatica (cyber-security) con 19,2%, software per la gestione aziendale con 13,0%, simulazione tra macchine interconnesse con 5,1%, automazione avanzata, robotistica con 3,8%, stampanti 3d con 3,4%, internet delle cose con 3,0%, elaborazione e analisi di big data con 1,7% e tecnologie immersive con 0,7%.

Dalla stessa rilevazione dell’Istat si calcola che il 19,9% delle imprese della moda utilizzano tecnologie abilitanti. Si tratta di tecnologie ad alta intensità di conoscenza, associate ad elevata intensità di R&S, a cicli di innovazione rapidi e a posti di lavoro altamente qualificati. Le tecnologie abilitanti considerate sono: 1) materiali avanzati; 2) sistemi di manifattura avanzata; 3) fotonica; 4) biotecnologie; 5) nanotecnologie; 6) micro e nanoelettronica; 7) tecnologie geospaziali e geomatica.

C’è ancora da lavorare sul fronte dell’e-commerce, nonostante l’abbigliamento sia uno dei prodotti maggiormente venduti on line. L’11,6% delle imprese della moda sono attive nelle vendite on line (un punto e mezzo in più della media del manifatturiero). Tra le imprese utilizzatrici l’86% ha usato il sito web dell’azienda mentre il 54% un sito web di terzi; questo utilizzo di marketplace è più alto della media del manifatturiero (41,4%).

Per approfondire – Ulteriori evidenze sul settore nell’ultimo report dell’Ufficio Studi ‘Piccole imprese della moda e le filiere globali. Analisi di alcune evidenze’. Per una analisi sulla trasformazione digitale del comparto si veda il report “Le imprese della Moda nell’economia ibrida: innovazione e investimenti digitali’ di luglio 2018. Clicca qui per scaricarli.

 

 

Export nel settore della moda

Anni 1991-2018, per 2019: ultimi dodici mesi a novembre, % del PIL, Ateco 2007 13, 14 e 15 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Ce

 

 

Addetti delle imprese della Moda nei paesi UE

2017, migliaia addetti, Ateco 2007 13 Tessile ,14 Abbigliamento e 15 Pelle – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

 

Dinamica valori medi unitari e prezzi esportazioni per raggruppamenti e Moda

2014-2019, gennaio-ottobre, variazione % cumulata, Moda: Ateco 2007 13, 14 e 15 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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