24 Aprile 2020, h. 21:31

CORONAVIRUS – Le Regioni Toscana ed Abruzzo recepiscono le richieste degli artigiani della ristorazione

Dopo i pressanti appelli effettuati da Confartigianato a riconsiderare le indicazioni contenute nel DPCM 11 marzo 2020 riguardante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica del COVID-19, che penalizzavano ingiustamente le imprese artigiane della ristorazione impedendo loro di vendere direttamente i loro prodotti in quanto obbligate alla chiusura anche nel caso in cui le stesse effettuino la vendita nella modalità di semplice asporto dei prodotti, intervengono le regioni a recepire le legittime richieste della categoria.
Sia la Regione Toscana che la Regione Abruzzo hanno infatti emanato specifiche Ordinanze che a partire dal 24 aprile autorizzano gli esercizi di somministrazione nonchè le attività artigiane inquadrate sotto il codice ATECO della ristorazione (gelaterie, pasticcerie, pizzerie, rosticcerie, etc. ) a effettuare la vendita per asporto.
“Le motivazioni del provvedimento, addotte dall’Ente pubblico – afferma Massimo Rivoltini, presidente di Confartigianato Alimentazione – ricalcano pedissequamente quanto da noi sempre sostenuto ovvero della necessaria equiparazione nello svolgimento di tali attività, ancora inibite alla vendita diretta , se non quella esclusivamente domiciliare, alle attività commerciali di vendita al dettaglio, dove viene consentita la vendita per asporto anche dei cibi preparati negli stessi locali.
Si tratta certamente di un ottimo risultato che premia anche il nostro impegno sia a livello nazionale che territoriale per ottenere il riconoscimento delle legittime rivendicazioni delle categorie rappresentate, ponendo fine a quella discriminazione da noi denunciata ed ingiustificata alla luce della ratio del DPCM dell’ 11 marzo.
Invitiamo pertanto, conclude Rivoltini, le Associazioni territoriali e le Federazioni regionali a proseguire nell’azione incisiva nei confronti dei rispettivi Enti regionali al fine di ottenere dei provvedimenti analoghi a quelli delle Regioni Toscana ed Abruzzo, in modo tale da esercitare una ulteriore “pressione” verso il Legislatore nazionale, che sfoci in una definitiva rivisitazione delle norme nella direzione da noi auspicata.”
Al fine di assicurare le necessarie garanzie sanitarie al consumatore, nelle ordinanze viene indicata la procedura per la vendita per asporto, che consiste nella preventiva ordinazione online o telefonica e non presso l’esercizio, in modo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano in modo dilazionato, impedendo di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario alla consegna e al pagamento della merce.

 

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