5 Gennaio 2021, h. 16:25

STUDI – Nel 2020 -9,8% investimenti. Rilancio con fondi Ue, per sostenere maggiore dinamismo delle MPI: +6% vs. +1,8% medio-grandi

Il recupero dell’economia italiana, ancora invischiata nella seconda ondata Covid-19, dovrà essere sostenuto da un rilancio degli investimenti, grazie al quale – sulla base di più elevati moltiplicatori fiscali – potrà accelerare la crescita del PIL.

Interventi di policy e Next Generation EU per investimenti e crescita – Per accompagnare la ripresa della propensione agli investimenti sarà necessario far convergere le risorse di Next Generation EU che, secondo le ultime valutazioni disponibili, ammontano a circa 196 miliardi di euro. Va consolidato il percorso avviato nella manovra di bilancio che – come evidenziato nel report dell’Ufficio Studi presentato lo scorso dicembre all’Assemblea di Anaepa-Confartigianato Edilizia – destina incentivi agli investimenti delle imprese per 8,9 miliardi di euro all’anno nel triennio 2021-2023.

Secondo le previsioni della Banca d’Italia pubblicate lo scorso dicembre, nel 2021 gli investimenti, grazie agli interventi finanziati da Next Generation EU, saliranno del 9,0% nel 2022 dell’11,5%, rafforzando sensibilmente gli aumenti previsti a luglio 2020 e pari, rispettivamente, a +7,3% e a +6,5%.

Incentivi per sostenere il maggior dinamismo delle MPI  – Gli interventi che saranno delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dovranno sostenere, in particolare, i processi di accumulazione di capitale delle piccole imprese, grazie ai quali sarà possibile aumentare l’efficienza e la produttività, sostenendo la qualità e la quantità della domanda di lavoro. L’elaborazione dei dati dell’ultimo aggiornamento reso disponibile da Istat per classe dimensionale delle imprese evidenzia che le micro e piccole imprese generano un flusso annuo di investimenti di 39,8 miliardi di euro, pari a 2,2 punti di PIL, e nell’ultimo anno è salito del 6,0%, a fronte del +1,8% delle medie e grandi imprese, composto da una buona performance (+16,1%) degli investimenti delle medie imprese e una flessione (3,4%) di quelli delle grandi imprese. In valore assoluto l’incremento di 2,2 miliardi di euro di maggiori investimenti delle micro e piccole imprese è il doppio dei 1,1 miliardi di euro delle medie e grandi imprese.

La crisi Covid-19 sugli investimenti: un confronto internazionale – A seguito della crisi conseguente all’emergenza sanitaria, nei primi tre trimestri del 2020 gli investimenti fissi lordi in Italia sono diminuiti di 22,4 miliardi di euro, con una variazione – al netto dell’inflazione – del 9,8%.  La situazione è difficile anche in Spagna e Francia, in cui il trend degli investimenti è addirittura peggiore di quello dell’Italia, mentre è in controtendenza la Germania che regista un, seppur leggero, incremento (+0,3%) degli investimenti.

La caduta del 2020 riporta il flusso di investimenti in Italia su base annuale indietro di quasi quattro anni: nel terzo trimestre 2020 gli investimenti cumulati scendono a 292,1 miliardi di euro (valutati a prezzi 2015), di poco superiore ai 291,7 miliardi di euro del quarto trimestre 2016.

La crisi dell’accumulazione di capitale si inserisce nel contesto del critico andamento dell’economia italiana nella seconda ondata Covid-19, esaminato nell’analisi dell’Ufficio Studi Confartigianato pubblicata nei giorni scorsi su Il Sussidiario.net

 

 

 

Dinamica investimenti delle imprese per classe dimensionale

2018, var.% rispetto anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Gli investimenti fissi lordi in Italia tra 2015 e 2020

IV trim. 2015-III trim. 2020, miliardi di euro a prezzi costanti 2015, cumulato ultimi quattro trimestri –  Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Effetti crisi Covid-19 sugli investimenti nei maggiori paesi Ue

I-III trim. 2020, var. % cumulata tendenziale a prezzi costanti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

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