7 Febbraio 2022, h. 11:32

STUDI – Il paradosso del decreto legge ‘Sostegni’ che frena la locomotiva della ripresa: analisi di alcune evidenze statistiche sulle costruzioni

Confartigianato continua a dare battaglia per chiedere la modifica dell’articolo 28 del Decreto Sostegni ter che, con l’intento di evitare le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica, limita ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali.

Il Manifesto  indica i 10 motivi per correggere la norma, mentre la nota stampa diramata da Confartigianato sabato scorso evidenzia come gli stop and go normativi bloccano la ripresa delle costruzioni, richiamando l’analisi dell’Ufficio Studi di alcune evidenze statistiche di fonte Anpal, Banca d’Italia, Camera dei deputati, Commissione europea, Confartigianato Lombardia, Eurostat, Istat, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Unioncamere e 17° report Confartigianato, che riportiamo di seguito.

Freno alla locomotiva della ripresa – Il rimbalzo del 6,5% del PIL nel 2021 beneficia della spinta propulsiva del settore delle costruzioni, che pur pesando 4,4% del valore aggiunto, ne ha determinato il 15,2% della crescita tendenziale nei primi tre trimestri del 2021. Proiettando su base annua queste tendenze, dei 6,5 punti di PIL di crescita, circa 1 punto di maggiore PIL arriva dall’aumento del valore aggiunto delle costruzioni, sorretto dalla domanda incentivata dal superbonus. Le costruzioni determinano oltre i tre quarti (77%) del differenziale di maggiore crescita di 1,2 punti di PIL rilevato tra Italia e Unione europea.

Maggiore incertezza per imprese e consumatori – Le modifiche normative in esame contribuiscono al peggioramento del clima di fiducia e alla frenata degli interventi programmati per quest’anno. A gennaio 2022 l’indice di fiducia delle imprese delle costruzioni segna la diminuzione più marcata delle attese sull’attività registrata dopo l’estate del 2021. Le incertezze e le penalizzazioni determinate dal blocco delle cessioni rischia di ampliare il calo di fiducia dei consumatori registrato a gennaio.

Effetti negativi sulla propensione alla manutenzione della casa – Le modifiche normative riducono gli interventi e impediscono di cogliere a pieno le opportunità del ciclo favorevole, caratterizzato da una propensione delle famiglie ad interventi di manutenzione dell’abitazione che è ai massimi storici.

Si intensifica l’eccesso di burocrazia – In particolare, il superbonus 110%, introdotto con il Decreto legge “Rilancio” del maggio 2020, nell’arco di 20 mesi ha subito 9 interventi di modifica, 1 ogni 68 giorni, trasformandosi in un vero e proprio percorso ad ostacoli per imprese, famiglie, professionisti e amministratori di condominio.

 

A rischio il recupero 2022 –  La riduzione degli interventi con il superbonus nel prossimo trimestre conseguente all’entrata in vigore del DL Sostegni Ter, si riverbera pesantemente sulla ripresa in corso. Nel 2021 la spesa per investimenti incentivati è stimata pari a 51.242 milioni di euro e rappresenta quasi un terzo (31,8%) degli investimenti in costruzioni.

Solo per il superbonus 110%, nell’ultimo trimestre novembre 2021-gennaio 2022 gli investimenti ammessi a detrazione per lavori conclusi ammontano a 6,0 miliardi di euro, che rappresentano il 29% degli investimenti in abitazioni registrati dai conti nazionali (nell’ultimo trimestre disponibile, il terzo del 2021). Su questo fronte va segnalato  che a gennaio 2022 si evidenzia una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione, che nel mese ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a novembre 2021).

Alta presenza di piccole imprese sul mercato degli investimenti incentivati – Sul mercato degli interventi che beneficiano di detrazioni fiscali, che vale 2,9 punti di PIL, opera un’elevata quota di micro e piccole imprese e di imprese artigiane. I risultati di una survey condotta nelle scorse settimane nell’ambito degli Osservatori in rete di Confartigianato su oltre 1.800 imprese evidenziano che il 69,5% delle MPI lavora prevalentemente con interventi che beneficiano di detrazioni fiscali. Nel dettaglio il superbonus ha interessato – direttamente o indirettamente, tramite subappalto – il 41,2% delle micro e piccole imprese (MPI) con dipendenti.

Gli effetti negativi più intensi nel Mezzogiorno – Il freno agli interventi del superbonus penalizza maggiormente il Mezzogiorno,  l’area del Paese dove gli interventi con questa tipologia di incentivo hanno un effetto di traino più intenso, in rapporto al valore aggiunto delle costruzioni, e nella quale il costo del credito per le imprese edili sale al 5,40%, 134 punti base sopra alla media delle imprese del settore del Centro-Nord.

A rischio l’occupazione nel settore che sta trainando la creazione di posti di lavoro –  La frenata degli interventi incentivati con il superbonus penalizzerà il recupero della domanda di lavoro, che è interamente sostenuta dell’edilizia, l’unico comparto che nei primi tre trimestri del 2021 registra un aumento (+13,3%) delle ore lavorate rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, a fronte del ritardo della manifattura (-1,9%) e dei servizi (-6,6%). Nel 2021 il settore delle costruzioni ha generato 123 mila posti di lavoro dipendente (assunzioni nette) segnando un +60,3% rispetto all’anno precedente. La frenata imposta al settore mette a rischio l’entrata di 127 mila lavoratori prevista dalle imprese delle costruzioni nel primo trimestre del 2022, secondo la rilevazione del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere-ANPAL.

Colpito il settore che offre una maggiore quota di lavoro stabile – Il settore dell’edilizia è quello che presenta la maggiore propensione ad assumere a tempo indeterminato: la quota di assunzioni nette a tempo indeterminato, a fronte di una media del 46,4%, nelle costruzioni raggiunge il massimo del 58,1%, davanti al 43,4% dei servizi e al 40,7% della manifattura.

Edilizia  e installazione di impianti, settori ad alta vocazione artigiana – Le modifiche introdotte impattano su un comparto con una diffusa presenza di MPI e con un alta vocazione artigiana. In Italia il settore delle costruzioni – edilizia e installazione di impianti – è costituto da 486 mila micro e piccole imprese attive con 1 milione 155 mila addetti, che rappresentano l’87,5% dell’occupazione del comparto (1 milione 321 mila unità). Il settore presenta un’alta vocazione artigiana, con una presenza di 338 mila imprese artigiane con 684 mila addetti, che rappresentano più della metà (51,8%) dell’occupazione delle costruzioni.

Costruzioni driver della ripresa grazie al dinamismo della produttività delle imprese – In un settore con un’elevata presenza di piccole imprese si registra una marcata crescita della produttività: nell’arco dell’ultimo quinquennio (2015-2020) la produttività del lavoro delle imprese delle costruzioni in Italia sale del 7,4% a fronte del ristagno (+0,2%) della media dell’Ue a 27 (dove la quota di MPI scende) al 74,1% della media dell’Ue).

Si acuiscono le tensioni sulla liquidità del settore a più alta intensità creditizia – Le modifiche sulla cessione del credito generano tensioni sulla liquidità aziendale e si possono riverberare in  maggiori oneri finanziari, particolarmente rilevanti per il settore delle costruzioni, nel quale è più elevata l’intensità creditizia, con un rapporto tra prestiti e valore aggiunto che arriva al 93%, un valore quasi doppio rispetto alla media delle imprese (48%) e superiore rispetto al 75% della manifattura e al 35% dei servizi. Le costruzioni, inoltre, è il settore dove le imprese pagano i tassi di interesse più elevati, pari al 4,22%, 86 punti base sopra alla media.

In un contesto di difficile reperimento dei materiali per l’edilizia, i lavori pianificati per il 2022 hanno richiesto da mesi l’invio degli ordini di acquisto delle materie prime, per il quale le imprese utilizzano frequentemente linee di credito a breve termine.

Una approfondita analisi settoriale sull’edilizia è disponibile nel report dell’Ufficio Studi ‘Tendenze e struttura del comparto dell’Edilizia nella ripresa 2021-22’.

È disponibile nella intranet Ricerche e Studi’ l’Appendice statistica contenente il quadro aggiornato su dati Istat, per regione e provincia, delle MPI, imprese artigiane e totale imprese delle Costruzioni – edilizia e installazione di impianti – e relativi addetti del 3 febbraio 2022.

Per scaricare l’Appendice accedi a ‘Consultare ricerche e studi’.

 

 

 

 

 

Dinamica valore aggiunto per settore nei primi tre trimestri del 2021

I-III trim. 2021, var. % tendenziale, Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendari – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Superbonus 110%: flusso mensile degli interventi ammessi a detrazione per lavori realizzati

luglio-dicembre 2021. Milioni di euro e var. % su mese precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati su dati Enea, Ministero della transizione ecologica

 

Quota posti di lavoro a tempo determinato per settore

Gennaio-dicembre 2021, % sul totale assunzoni nette – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Banca d’Italia e Anpal

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