10 Maggio 2022, h. 13:58

ARTISTICO – ‘Il restauro guarda al futuro’: il 13 maggio a convegno sulle innovazioni per conservare il passato

Il nostro immenso patrimonio storico, artistico e culturale richiede un’intensa attività di cura e di valorizzazione di cui sono protagoniste le imprese di restauro. La conservazione del passato va però realizzata con uno sguardo al futuro. Il settore del restauro deve infatti abbracciare l’innovazione per adeguare l’organizzazione aziendale, le tecniche, gli apporti del mondo professionale alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione, fermo restando l’obiettivo di salvaguardare l’identità e l’autenticità che rendono unici al mondo i beni artistici e culturali dell’Italia.

Su questi temi, venerdì 13 maggio, si terrà a Milano, presso Palazzo Giureconsulti, il convegno “Il restauro guarda al futuro”, organizzato da Confartigianato Imprese e Confartigianato Lombardia, patrocinato dagli Ordini degli Architetti di Milano e Varese, dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, da ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) e da Fondazione Germozzi.

Con questa iniziativa, Confartigianato Restauro intende contribuire alla valorizzazione del ‘bello e ben fatto’ in Italia che è combinazione unica di memoria del passato e protagonismo nel futuro, tradizione e innovazione, capacità competitiva, coesione sociale, identità territoriale.

Il convegno analizzerà i processi innovativi (procedurali, digitali) che possono far evolvere una disciplina e una prassi oramai consolidata, sia sul piano dei principi che operativa, nella quale i restauratori, i progettisti e le imprese italiane sono già all’avanguardia nel mondo.

Verrà approfondita la necessità di massimizzare l’efficacia e l’efficienza degli interventi secondo le logiche della conservazione preventiva e della valorizzazione, tenendo in debito conto che le sollecitazioni poste dalla quarta rivoluzione industriale e dalle tecnologie digitali inevitabilmente interrogano anche un settore, come quello del restauro, per sua natura ancora molto “analogico”.

Perseguire, ad esempio, interventi di cura costante al posto dell’intervento a guasto comporta, nell’ambito dei Beni Culturali, minori costi, maggiore conservazione, incremento delle conoscenze, sviluppo delle competenze locali, recupero dei saperi artigianali tradizionali, diretti alla valorizzazione dei beni culturali come oggetti nei quali si riconosce l’identità collettiva.
Il settore necessita, inoltre, di sedimentazione delle conoscenze, valorizzazione e comunicazione, ma anche di processi innovativi nella gestione del cantiere, che trovano, oggi, supporti molto efficaci nelle tecnologie digitali.

Il mercato dei sensori, ad esempio, offre un’estesa gamma di prodotti in grado di rilevare, registrare e trasmettere parametri di varia natura che possono trovare applicazione nei settori più disparati. Le tecnologie di raccolta, memorizzazione ed analisi dei dati consentono di implementare algoritmi e logiche di analisi con prestazioni elevate, anche in tempo reale, per estrarre dai dati misurati informazioni significative per lo specifico settore o applicazione, e per identificare tempestivamente situazioni anomale o che richiedono attenzione.

Scarica il programma del convegno

 

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