15 Settembre 2022, h. 13:10

ELEZIONI 2022 – Confartigianato a confronto con Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia

Oggi, 15 settembre. la Giunta Esecutiva di Confartigianato ha incontrato Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia, nell’ambito dei confronti con le forze politiche organizzate dalla Confederazione in vista delle elezioni del 25 settembre. L’On. Meloni, intervenuta in videocollegamento, ha affrontato tutti i temi che stanno a cuore agli artigiani e ai piccoli imprenditori e che sono stati indicati dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli.

In premessa, ha sottolineato che “chiunque governerà il Paese non erediterà una situazione facile per i nostri conti pubblici e per una serie di fattori macroeconomici. Questa non è la situazione migliore in cui ritrovarsi a governare la nazione dopo il voto del 25 settembre. E credo serva molta lucidità, buon senso e un discreto coraggio per realizzare in tempi rapidi provvedimenti chiari, comprensibili e che possano invertire una tendenza e cioè un rapporto diverso tra Stato, imprese, cittadini all’insegna della pari dignità”.

Si è poi soffermata sul problema dei crediti fiscali incagliati per i lavori realizzati con i bonus edilizia, spiegando che il “superbonus, pur nato con un intento nobile, era una misura scritta male e applicata peggio e quando lo Stato se n’è accorto ha gettato il bambino con l’acqua sporca, lasciando tante aziende in ginocchio. Ora quelli che ha definito gli “esodati del superbonus” vanno comunque tutelati. Non si possono modificare le norme per chi ha già iniziato i lavori. E, per il futuro, il sistema degli incentivi per l’edilizia va rivisto e uniformato, fissando all’80% il tetto delle spese agevolate e indirizzandoli verso la prima casa”.

Sull’altra emergenza segnalata dal Presidente Granelli, i rincari dell’energia, la Presidente di Fratelli d’Italia ha spiegato che “la sfida” per contenere l’aumento del prezzo delle bollette “è ora sul price cap europeo. La Russia gioca con i rubinetti ma il prezzo sale perché i grandi player dell’energia alla borsa di Amsterdam “decidono di farlo salire. L’unica possibile soluzione efficace è il tetto al prezzo del gas, l’unica misura in grado di tagliare la speculazione”. Sul fare o meno uno scostamento di bilancio per contenere gli aumenti delle bollette, “il tema del debito può rivelarsi un pozzo senza fondo se non si fa il price cap”. L’altra misura efficace anche a livello nazionale, perché l’Europa è lenta, consiste – secondo Meloni – nel disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello delle fonti di energia elettrica e ha ipotizzato che servirebbero circa “3-4 miliardi di euro da qui a marzo come copertura. Per trovarli, si possono usare i fondi della nuova programmazione europea, visto che siamo di fronte a un’emergenza”.

Più in generale, sul tema dell’energia, secondo Giorgia Meloni “l’Europa e l’Italia non hanno avuto in questi anni alcuna strategia seria su produzione, controllo della catena e sull’approvvigionamento”. Come su tutte le altre filiere “formatesi in seguito alla “globalizzazione incontrollata”, “l’Europa e l’Italia non possono continuare a fingere che noi possiamo non controllare alcune catene del valore che sono strategiche”. Per Meloni, dunque, va corretto il tiro: “E’ una delle nostre sfide, un lavoro che va fatto con l’Europa. Proprio perchè non sono antieuropeista posso dire che in questi anni l’Europa ha avuto delle priorità sbagliate”. Se pensiamo che “la Ue, che nasceva come Comunità del carbone e dell’acciaio e che oggi si trova esposta proprio su materie prime ed energia, credo che qualcosa non abbia funzionato”.

Per sostenere la competitività delle nostre imprese, Meloni ha poi indicato la necessità di agire sulla leva della semplificazione burocratica, sulla riduzione della pressione fiscale anche agevolando gli imprenditori che assumono, su una strategia industriale che valorizzi il marchio Italia, potenziando la certificazione dei prodotti made in Italy e la formazione di eccellenza per realizzarli.

La leader di Fratelli d’Italia ha poi affrontato il tema dell’attuazione del Pnrr, sostenendo che ha bisogno di “fare un tagliando, che non vuol dire ovviamente mettere a rischio le risorse o dilatare i tempi per spenderle. Noi abbiamo semmai il problema contrario perché l’attuale governo è andato a rilento sul Pnrr e ci sono alcuni adeguamenti necessari se vogliamo che i soldi arrivino a terra”. Ha aggiunto che “gran parte dei soldi del Pnrr sono soldi a debito. Noi abbiamo una grande occasione se ci mettiamo un po’ intelligenza: oggi l’Italia si trova in situazione geostrategica felicissima perché i gasdotti del Mediterraneo arrivano tutti da noi e al sud c’è un clima perfetto per tutte le rinnovabili, per cui se organizziamo le risorse del Pnrr e le usiamo adeguatamente, l’Italia può diventare hub di approvvigionamento energetico europeo”.

Meloni ha concluso il suo intervento alla Giunta Esecutiva di Confartigianato, sottolineando che “il nostro sistema economico paga la fragilità dei governi. Mi auguro che dalle urne esca una maggioranza stabile e coesa che possa assicurare stabilità dell’Esecutivo e visione di lungo periodo”.

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ELEZIONI 2022 – Confartigianato incontra Enrico Letta, Segretario del Partito Democratico

In vista delle elezioni del 25 settembre, Confartigianato ha organizzato incontri con i leader dei partiti e delle coalizioni.

Oggi, 14 settembre, presso la sede Confederale, si è svolto il confronto con Enrico Letta, Segretario del Partito Democratico, che ha iniziato il suo intervento sottolineando: “Non avrete mai sorprese negative da noi, ma avrete sempre la possibilità di discutere nel merito delle cose e nella logica della concertazione. Saprete sempre dove trovarci e che l’interlocuzione con noi è naturale, fa parte del nostro Dna. Le decisioni della politica non possono avvenire senza concertazione”.

Nel merito dei temi sollevati dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli, in particolare per quanto riguarda il pesantissimo impatto dei rincari dell’energia sulle piccole imprese, Letta ha espresso apprezzamento per quanto dichiarato dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Abbiamo sentito quel che volevamo sentire: ha chiaramente espresso la volontà europea di andare verso il disaccoppiamento tra i prezzi del gas e dell’energia elettrica. Questa può essere la strada che potremo seguire insieme agli altri, ma anche quella che noi italiani possiamo percorrere rapidamente e da subito”.

Il Segretario del Partito Democratico ha poi affrontato un altro aspetto cruciale per gli imprenditori, il fisco, sostenendo che la riduzione shock del cuneo fiscale sul lavoro è la chiave progetto del Pd per il futuro. “Non abbiamo proposto 20 riduzioni fiscali: ne proponiamo una che riteniamo fondamentale. Non è la prima volta che si parla di ridurre il cuneo fiscale, molti ci hanno provato, il governo Prodi lo fece. Non bisogna ripetere gli errori del passato. Occorre partire con un’allocazione di risorse importante e si deve arrivare in fondo”.

E ancora, Letta si è soffermato sull’attuazione del Pnrr, sottolineando che bisogna accelerare il modo in cui si spendono i soldi del Piano. Chi vi parla di rinegoziarlo mette a rischio quei fondi e le modalità con cui vengono spesi”. “I fondi del Piano – ha insistito – vanno spesi il più rapidamente possibile”.

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ELEZIONI 2022 – Confartigianato incontra il Segretario della Lega Matteo Salvini

Il 14 settembre, Confartigianato ha incontrato il Segretario federale della Lega Matteo Salvini, nell’ambito dei confronti con le forze politiche organizzati dalla Confederazione in vista del voto del 25 settembre.

Salvini ha raccolto l’allarme lanciato dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli sui rincari dell’energia a carico degli imprenditori sottolineando: “L’emergenza di oggi è la valanga di cui si sente il rumore: o apriamo il paracadute ora o rimaniamo alle buone intenzioni. La politica dovrebbe mettere al centro questo” e “con meno di 30 mld a debito adesso il problema non lo argini. C’è chi parla addirittura di 81 miliardi”.

Il leader della Lega ha rincarato la dose, aggiungendo: “Se arriva il tetto Ue al prezzo del gas è un bene, ma io scommetto che non arriva. E se non arriva che facciamo? Ursula Von der Leyen ha fatto delle raccomandazioni sul risparmio. Puoi avere comportamenti virtuosi ma non basta abbassare la temperature. Serve un intervento a debito adesso”. Bisogna fare presto per le bollette perché “si vota il 25 settembre, prima convocazione delle Camere il 13 ottobre, governo in carica a fine ottobre se va bene, allora dico quanti artigiani hanno chiuso da qui a quel tempo? Il governo attuale è in carica, intervenga subito”. Bisogna agire subito contro il caro bollette, non aspettare il nuovo governo. Fare debito ora è sopravvivenza: se non metti 30 miliardi ora ne mettiamo il triplo a gennaio per pagare le chiusure delle aziende, i cassaintegrati e i disoccupati”.

Salvini ha poi affrontato il tema del lavoro e in particolare ha sottolineato che è “fondamentale incrementare la formazione professionale” dei ragazzi e “riorientare l’offerta formativa, che e’ anche una questione culturale”. Per il segretario della Lega è anche necessario “orientare la scuola al lavoro, non il lavoro alla scuola”. E sul reddito di cittadinanza ha aggiunto: “Bisogna lasciarlo a chi non può lavorare come assistenza e non come politiche attive sul lavoro. Se rifiuti una sola offerta di lavoro per me perdi ogni tipo di privilegio”.

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ELEZIONI 2022 – Confartigianato incontra Carlo Calenda, Segretario di Azione

Il Segretario di Azione, Carlo Calenda, è intervenuto oggi, 14 settembre, al confronto organizzato da Confartigianato in vista delle consultazioni elettorali.

Calenda ha affrontato subito il tema dei rincari dell’energia sottolineando: “Ci aspetta uno tsunami energetico e uno tsunami dei tassi” e, in polemica con le proposte degli altri schieramenti politici, ha aggiunto: “In questi giorni vi hanno assicurato un taglio shock del cuneo fiscale, intervento per 30 miliardi e
flat tax al 15%. In realtà nulla di tutto ciò accadrà”.

Ha quindi auspicato un accordo fra tutti i partiti “che includa il sì al rigassificatore di Piombino, perchè altrimenti non avremmo abbastanza energia a marzo, e il supporto a Draghi per un intervento straordinario. Da marzo, se abbiamo una gelata, rischiamo di avere gli stoccaggi vuoti. Per questo servono assolutamente i rigassificatori. Ora dobbiamo avere una classe politica che segue i processi, l’implementazione dei provvedimenti, come fate voi nelle vostre aziende”.

“Io – ha detto Calenda – sono per mettere il tetto al costo dell’energia. “Ma senza Draghi come fai a fare una operazione come quella tedesca e francese. Noi non siamo nelle condizioni di farlo perché siccome ti costa una barca di soldi lui poteva farlo garantendo la stabilità della finanza pubblica. Adesso chi lo fa? Se nessuno vince le elezioni dobbiamo lucchettarlo a Palazzo Chigi, non c’è alternativa. Chi la fa la manovra da 50 miliardi?”, ha sottolineato.

“Il nostro progetto – ha aggiunto Calenda – consiste nel ricostruire un’area riformista, liberale e popolare che lavori sull’implementazione delle cose. E’ l’unico programma che ha un senso”.

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ELEZIONI 2022 – Confartigianato incontra Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia

A due settimane dalle elezioni del 25 settembre, Confartigianato ha organizzato incontri con i leader dei partiti e delle coalizioni.

Oggi, presso la sede Confederale, si è svolto il confronto con Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, al quale il Presidente Marco Granelli ha illustrato le proposte della Confederazione per costruire un’Italia a misura di piccole imprese.

Proposte condivise dall’On. Tajani che ha sottolineato: “Siamo un Paese che resiste proprio perché abbiamo oltre 4 milioni di micro e piccoli imprenditori. Senza queste rete di aziende avremmo fatto una brutta fine. Ora però bisogna fare di tutto per far ripartire le imprese e il sistema economico”. E tra le cose da fare, Tajani ha indicato la riduzione del peso delle tasse con la riforma fiscale, la semplificazione della burocrazia, la riforma della giustizia civile e del Codice degli appalti.

“Senza impresa – ha detto il coordinatore di Forza Italia – non c’è lavoro. Senza lavoro non c’è dignità e senza dignità non c’è libertà. Ma lo Stato deve mettere in condizione le imprese di lavorare con tranquillità e contribuire alla ripresa”. 

Tajani si è poi soffermato sul tema del caro-energia sottolineando: “Si va verso la decisione di mettere un tetto al prezzo del gas, bisognerebbe farlo per tutto il gas che acquistiamo”, non solo dalla Russia. E chiediamo che ci sia “una centrale d’acquisto unica” nell’Unione europea. Sul quel fronte, “si combatte la battaglia primaria contro l’inflazione”, ha aggiunto.

Bisogna “intervenire per aiutare famiglie e imprese che si trovano in una situazione drammatica. Bisogna fare un decreto, l’idea è di fare pagare il surplus allo Stato”. “Servono soldi. Lo scostamento di bilancio si può’ fare ma se si può evitare è meglio. Noi pensiamo a un fondo che può essere un nuovo recovery” per far fronte alle questioni legate all’energia, all’agricoltura, alla Difesa comune Ue, al tema immigrati e rifugiati, ha aggiunto.

In tema di credito, Antonio Tajani ha sottolineato che “le banche di prossimità devono essere valorizzate” a sostegno delle Pmi.

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ELEZIONI 2022 – Confartigianato a confronto con Giuseppe Conte Presidente del Movimento 5 Stelle

Nell’ambito degli incontri organizzati da Confartigianato con le forze politiche in vista delle elezioni del 25 settembre, si è svolto oggi il confronto con il Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
Dopo l’intervento del Presidente Marco Granelli che ha indicato le aspettative per costruire un’Italia a misura di micro e piccole imprese, il Presidente Conte ha illustrato i contenuti del suo programma, sottolineando la necessità di privilegiare, nei momenti di difficoltà come quello che stiamo attraversando, politiche espansive, “evitando quindi di rifugiarsi nelle ‘ricette’ di austherity che in passato ci hanno strozzato”. “Serve – ha detto – una risposta comune europea per far fronte ai problemi che interessano tutti i Paesi. Occorre un Energy Recovery Fund, con acquisti e stoccaggio comuni in particolare per quanto riguarda i costi dell’energia”. ”Non si può – ha spiegato – affrontare a valle una crisi del genere ma a monte, solo a livello europeo. Già a febbraio sostenevo che, date le caratteristiche di questa emergenza energetica, l’unica soluzione poteva essere una reazione europea. Intendo anche un piano di acquisto comune, che è fattibile e ci consente di diventare leader mondiale a livello europeo nell’acquisto del gas. Siamo ancora in tempo, anche se il ritardo moltiplica i costi. Dobbiamo assolutamente insistere per un piano comune, cercare di costruirlo anche per quanto necessario sul debito. Una strategia comune è assolutamente necessaria, altrimenti butteremo soldi su soldi e non riusciremo a salvarci”.
E sulla richiesta di Confartigianato di un fisco semplice e leggero, il leader di M5S ha risposto che la soluzione sostenibile per ridurre la pressione fiscale consiste nel far pagare le tasse a tutti affinchè tutti paghino meno. “Se vi promettessi la flat tax – ha detto – vi prenderei in giro perché voi mi chiedereste ‘dove li trovi i 50 miliardi necessari?”. Conte ha poi indicato l’obiettivo di eliminare completamente l’Irap e ha sottolineato la necessità di creare uno Statuto degli imprenditori per assicurare diritti e certezza delle regole.
Sul tema dei bonus edilizia e sul problema dei crediti fiscali incagliati, Conte ha definito “incomprensibile il contrasto del Governo nei confronti di questi incentivi”. “In questo momento abbiamo un problema, che si è ormai incancrenito: secondo Confartigianato, 47mila addetti del settore edilizio rischiano di andare a casa perché ci sono i crediti fiscali bloccati nei cassetti. Le altre forze politiche stanno facendo finta di nulla, ma oltre 30mila aziende rischiano di fallire. Noi stiamo combattendo – ha detto Conte tra gli applausi della platea di Confartigianato – perché c’è un cassetto pieno di crediti che vanno sbloccati. Vanno sbloccati subito quei crediti”. Parlando in generale del superbonus, Conte ha detto che esso è una “misura di sistema che consente la rigenerazione urbana e il taglio della CO2. Se contrasti questa misura vuol dire che non condividi la transizione energetica”.
In materia di energia e di transizione green, il Presidente del Movimento 5 Stelle si è detto favorevole a investire sulle comunità energetiche mentre sul tema del lavoro ha concentrato l’attenzione sulla crescita del lavoro precario, fenomeno da affrontare come un problema di sistema. Ha poi ribadito la proposta di introdurre il salario minimo legale e la necessità di “contrastare i contratti pirata perché favoriscono il dumping” e ha sottolineato l’importanza del Fondo Nuove Competenze, aggiungendo la necessità di investire su formazione, cultura, università, grandi opportunità per migliorare la qualità del lavoro.

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ELEZIONI 2022 – Confartigianato a confronto con i leader delle forze politiche

In vista delle consultazioni elettorali del 25 settembre, Confartigianato si confronta con i rappresentanti delle forze politiche per proporre le istanze confederali e approfondire i programmi di governo dei candidati.

Il calendario degli incontri organizzati finora prevede, giovedì 8 settembre, il ‘faccia a faccia’ con Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle) e Antonio Tajani (Forza Italia).

Mercoledì 14 settembre sarà la volta di Enrico Letta (Partito Democratico), di Matteo Salvini (Lega) e di Carlo Calenda (Azione).

Seguirà, giovedì 15 settembre, l’incontro con Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). Gli incontri si svolgeranno a Roma, presso la sede di Confartigianato Imprese.

Ai leader degli schieramenti politici che si candidano alla guida del Paese Confartigianato illustrerà le proposte per costruire un’Italia a misura di 4,4 milioni di artigiani e piccole imprese che danno lavoro a 10,8 milioni di addetti e solleciterà un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica.

“A chi si candida a guidare il Paese – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – chiediamo un patto di fiducia per realizzare, davvero, le riforme irrinunciabili per lo sviluppo. Chiediamo di porre l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, al centro degli interventi per rilanciare la competitività e di ri-orientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale”.

Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona.

Da riformare all’insegna dell’efficienza anche la macchina burocratica, poiché – sottolinea Confartigianato – oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line.

‘Lavoro di qualità’ è un altro dei punti del Manifesto con il quale Confartigianato dice no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza, chiede di ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, che in Italia pesa il 46,5%, contro una media Ue del 41,7%, e di potenziare la formazione tecnica e professionale e l’apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese.

Per sostenere la competitività delle Pmi, Confartigianato sollecita anche la riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, fissando un tetto europeo al prezzo del gas, attuando una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili, in particolare per la creazione di Comunità Energetiche e per iniziative di autoproduzione.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, una delle richieste prioritarie riguarda il mantenimento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sciogliendo rapidamente il grave problema dei 5,2 miliardi di crediti fiscali incagliati legati ai bonus edilizia. Si tratta di una situazione che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende di costruzioni e di 47mila posti di lavoro.

Il Manifesto di Confartigianato punta poi sull’accesso al credito, affinchè sia assicurato sostegno al Fondo di garanzia per le Pmi e a sistemi di garanzia misti pubblico-privati, con una dotazione finanziaria adeguata alle esigenze degli imprenditori in questa difficile e mutevole contingenza economica.

Proseguire spediti nell’attuazione del Pnrr è un’altra sollecitazione di Confartigianato che chiede, però, di farlo con la piena inclusione delle micro e piccole imprese, favorendo, da parte dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali, progetti e bandi improntati alla facile accessibilità.

Altrettanto inclusive e accessibili per le piccole imprese dovranno essere le transizioni green e digitale: in proposito Confartigianato chiede incentivi semplici e stabili per favorire l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle Pmi.

Leggi la rassegna stampa dei quotidiani che hanno rilanciato le proposte di Confartigianato
Leggi il documento ‘Costruiamo insieme il futuro del Paese’
Scarica il manifesto con le proposte di Confartigianato
Scarica le infografiche con le 10 proposte di Confartigianato

 

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