6 Maggio 2023, h. 17:50 Notizie

EMILIA ROMAGNA – Confartigianato nelle aziende devastate dal maltempo a Faenza e Bagnacavallo

“Stiamo ripartendo con il sorriso sulle labbra, ma con il drammatico ricordo di queste 48 ore nel cuore”, Una frase che sintetizza in maniera esemplare ciò che Confartigianato ha incontrato nel suo viaggio, sabato 6 maggio, tra le aziende colpite dal maltempo tra Faenza e Bagnacavallo.

Centinaia di persone al lavoro, tra cittadini, vigili del fuoco, protezione civile, volontari e personale delle pubbliche amministrazioni, tutti con un unico scopo: ripartire quanto prima.

La Bottega d’arte Ceramica Gatti è stato il punto di partenza della delegazione di Confartigianato composta dal Presidente Marco Granelli, dal Segretario di Confartigianato Emilia Romagna Amilcare Renzi, dalla Presidente di Confartigianato Ravenna Emanuela Bacchilega, dal Segretario provinciale di Ravenna Tiziano Samorè, dal Segretario comunale di Faenza Alberto Mazzoni. Con loro il sindaco di Ravenna, nonché Presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, il sindaco di Faenza Massimo Isola, la sindaca di Bagnacavallo Eleonora Proni.

Il racconto
Il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Davide Servadei era presente nella sua veste istituzionale, parlando anche come uno dei numerosi artigiani colpiti, in quanto titolare della Bottega Gatti. “Questa via, dove vi è anche il mio magazzino assieme ad altre tre aziende, è tra le più devastate della città. Qui vicino ci sono tante abitazioni con persone che hanno perso tutto. Per quanto riguarda la nostra impresa, al di là dell’aspetto economico, è partito un pezzo molto grande di storia della mia azienda e della mia vita. Quando ho aperto il magazzino, invaso da oltre un metro di acqua, mi sono sentito male, non potevo credere a una tale devastazione. Pensavo di potere recuperare gran parte delle cose, invece in questo ambiente chiuso l’acqua ha agito con una tale forza da ribaltare e spostare da una parte all’altra delle pesanti casse piene, così mi sono trovato di fronte a ceramiche distrutte, bozzetti, disegni ed opere di artisti importanti cancellate dal fango. Gran parte del materiale relativo ai nostri lavori è andato in malora”.

“In pochi minuti l’asilo è stato sommerso da una marea d’acqua che ha spazzato via banchi, materiale scolastico e tutti i giochi – ci racconta Sara, una educatrice dell’asilo ‘L’isola di Nim’, con i suoi spazi proprio nella parte più colpita dalla violenza dell’alluvione – . Dopo le prime ore di disperazione è scattata la solidarietà e grazie all’impegno di tante persone ora abbiamo ripulito i locali. Più che materiale didattico servono dei giochi che sono stati in gran parte rovinati. Contiamo però di aprire l’asilo nei prossimi giorni, semmai inizialmente in un altro spazio. Stiamo ripartendo con il sorriso sulle labbra, ma con il drammatico ricordo di queste 48 ore nel cuore”.

Da Faenza a Bagnacavallo, la situazione non cambia. Alla piena del Lamone si è aggiunta quella del canale Fosso Vecchio e in poco tempo l’acqua ha invaso tutta la zona industriale della cittadina romagnola. “La nostra famiglia ha trascorso tutta la notte per portare in salvo più materiale possibile – ci dice Emanuela Bacchilega, titolare del Calzaturificio Emanuela, nonché Presidente di Confartigianato Ravenna -. I problemi più grossi li hanno avuti i macchinari, che hanno la parte motore incassata sotto terra e quindi sommersa dall’acqua. Ora manca l’energia elettrica e quando sarà disponibile dovremo fare i controlli previsti per evitare corti circuiti e poi verificare se le macchine non siano state danneggiate. Il problema è che i clienti premono e non so quanto saranno disponibili ad attendere. Se ora quasi tutto è asciutto lo devo ai miei dipendenti che instancabilmente da ore stanno lavorando per rendere agibile il capannone”.

“Vedere le conseguenze di questa tragedia fa veramente male al cuore e mette in evidenza ancora una volta come l’eccezionalità dei fenomeni atmosferici stia diventando la normalità – ha affermato Marco Granelli -. Da tempo stiamo affermando quanto sia importante l’impegno di tutti nella tutela dell’ambiente. Impegno che ci vede in prima linea per un nuovo ed equilibrato modello di sviluppo e per orientare i nostri comportamenti di imprenditori verso scelte compatibili con il rispetto del territorio e per una transizione green. Come sistema vogliamo essere vicini ai cittadini e agli imprenditori in maniera concreta con una azione molto forte verso il Governo perché metta in campo interventi immediati e far sì che la burocrazia e le sovrapposizione di competenze non rallentino interventi che oggi sono assolutamente prioritari. Nella tragedia emerge comunque la capacità dei nostri artigiani di non sentirsi mai perdenti. In queste ore non li abbiamo sentiti rivendicare qualcosa, ma li abbiamo visti rimboccarsi le maniche con coraggio e tenacia per ripartire al più presto”.

“Abbiamo visto delle immagini drammatiche, storie familiari, aziendali spazzate via in poche ore. Una devastazione incredibile – ha aggiunto Amilcare Renzi – In un momento come questo tutto il nostro sistema, a cominciare dal presidente nazionale Marco Granelli, ha sentito l’esigenza di essere vicino alle popolazioni e a tutti gli imprenditori che sono stati così duramente colpiti da questa catastrofe climatica. Oggi siamo a Faenza e Bagnacavallo, ma non ci dimentichiamo anche il territorio imolese che ancora adesso è alle prese con decine e decine di frane che impediscono gli spostamenti, e, purtroppo, una di queste ha anche causato la perdita di una vita umana. Confartigianato Emilia Romagna ha attivato un sistema di allerta in stretta collaborazione con la Confederazione nazionale che ha assicurato solidarietà e vicinanza per qualsiasi esigenza di primaria importanza. Chiederemo al Governo, alla Regione Emilia-Romagna, al sistema delle Camere di Commercio di attivarsi quanto prima con tutti i mezzi possibili”.

“Stiamo facendo la conta dei danni, e sono tante le imprese di Faenza, Bagnacavallo, Castel Bolognese e di tanti altri territori della provincia di Ravenna che lamentano danni consistenti – sottolinea Tiziano Samorè -. Il nostro sistema si è mosso per garantire tutto il supporto possibile, non solo umano, ma anche concreto. Sarà nostra cura, fin dai prossimi giorni, intervenire su Istituzioni, enti pubblici e sistema creditizio, affinché le esigenze del sistema imprenditoriale del nostro territorio siano tenute nella massima considerazione. Tramite la nostra struttura nazionale chiederemo al Governo anche di rinviare le scadenze legate alla tassazione generale, un impegno che ci assumiamo perché Confartigianato vuole essere vicina alle sue imprese, soprattutto in questo momento particolarmente difficile”.

“Ovviamente in questo momento la priorità è quella di rendere agibili le abitazioni, le imprese e gli spazi comuni, ma nello stesso tempo stiamo lavorando perché siano messe in campo a qualsiasi livello risorse per gli indennizzi, per ricostruire degli argini e le casse dispersione distrutte, ma anche per farne di più, meglio e più grandi per poter fronteggiare questi cambiamenti che purtroppo rischiano di presentarsi nei prossimi anni”, ha sottolineato Michele De Pascale.

“Abbiamo avuto 33 ore drammatiche nelle quali è piovuta su Faenza una quantità di pioggia senza precedenti – racconta Massimo Isola -. I fiumi Marzeno e Lamone si sono ingrossati fino ad oltre i 10 metri la soglia normale e ciò ci fa capire che la città, divisa in due dal Lamone, ha davvero rischiato la catastrofe. Gli argini hanno retto, ma i problemi li abbiamo avuti alla confluenza tra Marzeno e Lamone. Nella notte abbiamo prestato soccorso a un centinaio di persone, alcune sono state prelevate con l’elicottero, poi questa grande quantità di acqua ha invaso il quartiere creando il disastro che è sotto gli occhi di tutti. La comunità nel suo complesso si è mobilitata, centinaia di persone stanno lavorando a pieno ritmo da giorni, oggi 250 faentini, i cosiddetti ‘angeli del fango’ si sono aggiunti per dare il loro aiuto a queste famiglie ferite. Nel fango è finita la storia di tante persone, tanti ricordi sono andati dispersi, ma c’è una Faenza che però vuole rimboccarsi le maniche e ripartire”.

“La città è stata pesantemente colpita da questa alluvione, in particolare la zona artigianale – racconta Eleonora Proni -. La fase di emergenza più critica sembra finalmente superata. Ora tutta la macchina dei soccorsi è impegnata nelle operazioni di ripristino, in primo luogo dell’argine del fiume Lamone. Abbiamo avuto da subito una reazione importante di tutta la comunità, ma non basta ora servono davvero risorse per compensare da subito chi ha subito danni, ma soprattutto un piano nazionale per mettere in sicurezza le tante fragilità di questa nostra Italia”.

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