27 Giugno 2023, h. 00:51 Notizie

EDILIZIA – Ad Anaepa Confartigianato menzione speciale di Unhcr per l’inserimento lavorativo dei rifugiati

Anaepa Confartigianato Edilizia è tra le associazioni che oggi hanno ricevuto la menzione speciale 2022 da UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, per aver favorito l’inserimento lavorativo di richiedenti e titolari di protezione internazionale. Il riconoscimento, assegnato nell’ambito del programma Welcome. Working for refugee integration per l’anno 2022, è stato assegnato ad Anaepa e alle altre organizzazioni datoriali e sindacali che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

A ricevere la menzione speciale è stata Daniela Scaccia, Segretario di Anaepa Confartigianato Edilizia, che ha dichiarato: “La menzione speciale ci rende particolarmente orgogliosi perché aiuta anche a guardare il cantiere come luogo di inclusione e innovare il lessico generalmente utilizzato per descrivere il mestiere dell’edilizia. Il cantiere, e le imprese dell’edilizia, sono già da tempo luogo di spontanea accoglienza diffusa, piccole comunità multietniche caratterizzate da una vicinanza di fatto. Ogni nostro corso di formazione, per esempio, è pensato ed erogato in più lingue, così come il materiale didattico, perché, ormai da anni, questa è la realtà delle imprese. Oggi, si valorizza un percorso strutturato, fatto da tutta la filiera dell’edilizia che sistematizza un percorso di inclusione mettendo in campo tutti gli strumenti della bilateralità dell’edilizia, fiore all’occhiello del sistema italiano di relazioni sindacali”.

Grazie al programma “Welcome. Working for Refugee Integration”, quasi 9.300 rifugiati sono stati inseriti nel mercato del lavoro nel 2022. Oggi sono state remiate oggi le 167 aziende che hanno favorito la loro inclusione lavorativa. Si chiude quindi così, con un bilancio sempre più positivo e incoraggiante, la quinta edizione di “Welcome. Working for Refugee Integration”, il programma di UNHCR attraverso il quale, dal 2017 a oggi, sono stati attivati 22 mila percorsi professionali per rifugiati in oltre 520 aziende attive in Italia.
In questa edizione, l’UNHCR ha assegnato inoltre il logo We Welcome a 61 cooperative, onlus, fondazioni, associazioni di categoria, sindacati, servizi per il lavoro ed enti locali che, a vario titolo, si sono impegnati per favorire l’inclusione nel mercato del lavoro dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.

Nato 7 anni fa come un premio da assegnare alle imprese che assumono rifugiati, Welcome rappresenta oggi un modello vincente che mette insieme una pluralità di attori – dalle imprese, alle associazioni di categoria agli Enti Pubblici – e che riesce da un lato a soddisfare parte delle necessità di recruiting delle aziende attraverso la selezione di profili adatti alle loro esigenze e dall’altro favorisce la piena integrazione nel nostro Paese dei beneficiari di protezione internazionale, offrendo una risposta concreta al loro bisogno di occupazione e formazione.

I numeri di Welcome raccontano la sua crescita costante e il suo impatto positivo. Dallo scorso anno a oggi, sale infatti da 107 a 167 il totale delle imprese premiate e si allarga la loro presenza sul territorio italiano (17 regioni nel 2022 vs 13 nel 2021), mentre aumenta il numero delle grandi aziende coinvolte (58 vs 35 nella scorsa edizione). Passando agli occupati, oltre a una crescita in valore assoluto (9.300 vs 6.000), va rilevato un incremento significativo della percentuale di donne inserite, che salgono dal 10% al 18%. Per quanto riguarda la tipologia di inquadramento professionale, il 34% delle persone assunte ha ottenuto un contratto a tempo determinato, mentre crescono dal 3% al 4% i contratti a tempo indeterminato. Dal punto di vista anagrafico, il 76% delle persone ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Nigeria e Pakistan si confermano i Paesi di provenienza prevalenti, mentre sono circa 400 i rifugiati ucraini inseriti.

Tra i settori delle aziende premiate, al primo posto troviamo “alloggio e ristorazione” con il 23% (vs 17% del 2021), davanti a “attività manifatturiere” al 22%, mentre sale dal 2 al 7% quello delle costruzioni. Tra i fattori che hanno determinato l’assunzione dei rifugiati, al primo posto per il 25% delle aziende c’è la scelta di un “maggiore impegno verso la comunità e verso i soggetti svantaggiati”. Il 10% delle aziende ha invece scelto di occupare i rifugiati per le loro competenze tecniche (4%) e trasversali (6%), mentre il 4% segnala “l’indisponibilità di giovani italiani per le mansioni ricercate”.

“Ci sono alcuni fatti concreti alla base del successo di Welcome – afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. Innanzitutto, le imprese italiane hanno costante bisogno di forza lavoro e tantissimi fra i rifugiati che arrivano nel nostro Paese hanno le competenze che il mercato richiede. Al contempo, in piena sintonia con lo spirito del Global Compact, il mondo delle aziende è sempre più pronto a svolgere un ruolo attivo nel promuovere i percorsi di integrazione ed è ormai pienamente consapevole che i rifugiati portano con sé talenti e abilità che generano sviluppo economico a beneficio di tutta la comunità. La nostra economia e più in generale la società nel suo complesso hanno bisogno del loro contributo, anche nella prospettiva di una maggiore sostenibilità delle politiche sociali, dei sistemi sanitari e delle pensioni”.

Il 100% fra le aziende premiate ha dichiarato di voler inserire in futuro beneficiari di protezione internazionale. Alcune hanno raccontato a UNHCR quanto i rifugiati assunti rappresentino un valore aggiunto.

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