6 Giugno 2025, h. 17:25 Notizie

EVENTI – Sostenibilità: per Confartigianato è valore strategico e leva competitiva. I lavori del Forum 2025

C’è un’Italia che non aspetta. Che lavora, innova e trasforma. Che guarda alla sostenibilità non come una bandiera ideologica, ma una forma di responsabilità quotidiana, concreta, una leva competitiva fondata su valori antichi e una visione nuova del futuro. È l’Italia delle piccole imprese che si è ritrovata il 5 e 6 giugno, a Roma, all’Auditorium Antonianum per la terza edizione del Forum sulla Sostenibilità di Confartigianato.

Due giornate dense di contenuti e di confronto, che hanno riunito oltre 200 rappresentanti del Sistema Confederale all’evento, coinciso simbolicamente con la Giornata Mondiale dell’Ambiente, con il quale Confartigianato ha rilanciato l’impegno per guidare le imprese nella transizione ecologica e nella responsabilità ambientale.

Ad aprire i lavori lo spettacolo teatrale “Non si butta via niente”, scritto da Gianni Clementi e interpretato da Emanuela Rossi e Claudio Totino, che, nel ripercorrere l’evoluzione sociale ed economica dell’Italia dal ‘900 ad oggi e raccontando il nostro rapporto con il consumo e il valore degli oggetti, ha introdotto il tema della sostenibilità che il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha calato nell’attualità del ruolo che le micro e piccole imprese sono chiamate a giocare. “La sostenibilità – ha dichiarato – è un atto di consapevolezza e di responsabilità. L’artigiano sa che ogni materiale ha un valore. Ogni oggetto ben fatto dura nel tempo. E ciò che dura ci restituisce identità e memoria”. Un elogio alla “sostenibilità di tutti i giorni”, fatta di piccoli gesti e grandi responsabilità. “Noi – ha detto Granelli – la sostenibilità ce l’abbiamo nel DNA, anche se non l’abbiamo sempre chiamata così. Viviamo in un’epoca in cui nulla può più essere sprecato: acqua, energia, materia, suolo. Chi crea con le mani lo sa da sempre. Ogni materiale ha un valore, ogni processo può essere ottimizzato, ogni prodotto deve durare”, ha sottolineato.
Granelli ha evocato la “cultura del riuso”, la capacità di dare valore al tempo e agli oggetti, non come nostalgia del passato ma come forma di intelligenza produttiva. “Preservare il valore delle cose – ha aggiunto – è un tratto distintivo della cultura artigiana. Sostenibilità significa anche questo: rispettare ciò che ci circonda, curare ciò che abbiamo, prolungare la vita utile degli oggetti. Una forma di amore per il lavoro ben fatto e per il mondo che ci ospita”. “Il futuro non appartiene a chi produce di più, ma a chi produce meglio”, ha affermato Granelli. E per “meglio” si intende qualità, durata, rispetto delle risorse, formazione, relazione tra tradizione e innovazione. “È il tempo del fare consapevole. E noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Un messaggio netto anche sul fronte del dibattito pubblico: “Per noi sostenibilità significa competitività. Non subiamo la transizione: vogliamo guidarla. Oltre le ideologie, oltre gli adempimenti burocratici”.

 

Il Forum, i cui lavori sono stati coordinati da Bruno Panieri, responsabile della Direzione Politiche economiche di Confartigianato, e da Carlo Piccinato, Coordinatore di Confartigianato Imprese Sostenibili, ha poi ospitato il panel “Sustainability Angels” che ha dato voce ai giovani del servizio civile ambientale di ANCoS Confartigianato, in un dialogo coordinato da Bernardetta Cannas con Riccardo Pucci (Foligno), Sara Simioli (Napoli) e Salwa Amillou (Imperia), per raccontare le esperienze concrete sui territori.

Nella sessione “Dove siamo”, Gianluca Lentini, geofisico e ricercatore del Politecnico di Milano, ha illustrato i dati scientifici sul cambiamento climatico, mentre Francesca Bellisai (Policy Advisor Eu Politics and Governance di ECCO) ha analizzato le politiche pubbliche europee sulla transizione green.

Daniele Gizzi, responsabile Ambiente e Sostenibilità di Confartigianato, ha discusso l’importanza dell’ecodesign nel tessile e cosa cambia per imprese e consumatori insieme con Laura D’Aprile (Capo Dipartimento Sviluppo sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica). Mentre Valentina Bagozzi, responsabile Mercato Energia e Utilities di Confartigianato, si è confrontata con Maurizio Delfanti, Ordinario di Sistemi elettrici per l’energia al Politecnico di Milano, per analizzare la ‘lezione’ che, in termini di scelte dei consumatori nella transizione energetica, scaturisce dall’episodio di blackout elettrico avvenuto il 28 aprile in Spagna, Portogallo e parte della Francia.

Spazio poi all’impatto del pacchetto Omnibus e all’evoluzione normativa per le PMI, con Emanuele Cecala, responsabile Credito e Finanza di Confartigianato, a confronto con Giulia Bottazzi (responsabile legale, Unità Corporate Reporting, Audit e Agenzie di rating, DG FISMA Mercati Finanziari della Commissione Europea).

La seconda giornata si è aperta con il panel “ESG: da vincolo a opportunità”, introdotto dal docente ed esperto di tematiche legali e diritto d’impresa Massimiliano Di Pace. Augusto Bianchini, docente del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Bologna, ha mostrato come l’indicatore VSME possa rafforzare la competitività delle piccole imprese nel mercato.

Il momento clou è stata la presentazione di ConfESG, la nuova società di sistema nata per accompagnare artigiani e piccole imprese nella redazione del bilancio di sostenibilità e nell’integrazione dei criteri ESG. Carlo Piccinato, coordinatore di Confartigianato Imprese Sostenibili, ne ha indicato obiettivi e soprattutto le fasi di operatività. “ConfESG – ha spiegato – nasce per cogliere un’occasione storica: trasformare gli obblighi in strumenti di crescita e posizionamento competitivo. È il ponte tra i valori artigiani e le nuove metriche dell’economia sostenibile”.
Piccinato ha sottolineato come Confartigianato abbia scelto di mettere la sostenibilità al centro della propria missione già quattro anni fa, creando il brand “Confartigianato Imprese Sostenibili“. “Non è stata un’operazione di facciata, ma il segno di una scelta strategica e strutturale, basata sulla consapevolezza che la sostenibilità oggi non è solo una questione etica, ma anche competitiva. La sostenibilità non è imposta dall’alto, ma nasce dalla domanda del mercato. Consumatori, opinione pubblica e grandi committenti richiedono prodotti e servizi sempre più sostenibili. Le imprese artigiane, soprattutto quelle coinvolte in filiere produttive, non possono permettersi di ignorare questa tendenza: chi non si adatta rischia di essere escluso”. In particolare, Piccinato ricorda che molti artigiani lavorano per conto di grandi aziende, che a loro volta devono rispondere a requisiti di sostenibilità sempre più stringenti, non solo in termini ambientali ma anche sociali e di governance (modello decisionale, visione aziendale, impatto sociale e ambientale).
Carlo Piccinato ha insistito sul fatto che “la sostenibilità è una necessità globale, dettata da problemi strutturali come l’aumento della popolazione mondiale e l’esauribilità delle risorse naturali. Si tratta, quindi, di un percorso obbligato, non più rinviabile, e Confartigianato deve essere protagonista in questa transizione. E il Forum sulla Sostenibilità non è solo un momento di confronto, ma anche un’occasione per diffondere consapevolezza, con un’opera di “inseminazione culturale”, necessaria affinché il concetto di sostenibilità venga compreso e integrato da imprese, collaboratori e cittadini. Confartigianato nazionale ha il compito di definire una linea guida unitaria da seguire a livello territoriale. Questo coordinamento è fondamentale per garantire coerenza, efficacia e continuità nelle azioni, facendo in modo che ogni struttura territoriale possa operare in armonia con l’intera organizzazione”.
Piccinato ha quindi lanciato un messaggio chiaro: la sostenibilità è oggi una condizione per restare competitivi e rilevanti. Confartigianato vuole essere un partner attivo, accompagnando le imprese artigiane in questa transizione, con una visione ampia e integrata della sostenibilità. Servono un cambio di mentalità, un nuovo linguaggio, nuove competenze nei territori. “Il bilancio di sostenibilità non è solo un documento. È un atto politico dell’impresa. ConfESG serve a dare metodo e supporto a questa dichiarazione d’identità. Il nostro obiettivo è ambizioso ma chiaro: fare in modo che le piccole imprese italiane non siano costrette ad adeguarsi a un’agenda decisa altrove, ma possano contribuire a scriverla”. Come stanno già facendo Associazioni territoriali di Confartigianato che hanno portato la loro testimonianza al Forum: Micaela Utili (Bologna Città Metropolitana), Giulia Tartagni (Arezzo), Roberto Sottocornola e Daniela Capelli (Bergamo).

La tavola rotonda con gli stakeholder ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, del sistema economico, produttivo, bancario: Gianfrancesco Romeo (MIMIT), Angela Costanzo (MEF), Elisa Bevilacqua (EFRAG), Filomena D’Antini (Ministero del lavoro e delle politiche sociali), Francesco Masala (ABI), Massimo Tezzon (OIC), Maurizio Vaninetti (Intesa Sanpaolo), Gianmarco Beltrami (Dallara), Sofia Arena (Fendi).

Con questa terza edizione del Forum, Confartigianato ha ribadito che la sostenibilità non è solo una necessità ambientale, ma una leva strategica per l’innovazione, la competitività e la qualità del made in Italy. Il Forum  rappresenta una tappa di un percorso più ampio che Confartigianato proseguirà con la XXI Convention “Energies & Transition High School” (1-3 ottobre in Sardegna) e con la Settimana dell’Energia e della Sostenibilità in programma a ottobre in tutta Italia.

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