22 Novembre 2010, h. 00:00

Verso la conferma nel 2011 dell’ecobonus per lavori di riqualificazione energetica

Imprese edili, impiantisti, installatori d’infissi, falegnami, possono tirare un sospiro di sollievo. E, insieme a loro, anche tutti i cittadini che vogliono ristrutturare casa all’insegna dell’innovazione, rispettando l’ambiente e risparmiando denaro. L’ecobonus del 55% sulle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici e delle abitazioni ha trovato posto nella legge di stabilità in questi giorni all’esame della Camera. Un recupero in extremis di una misura che sembrava destinata a non essere prorogata. Ma la forte pressione esercitata da Confartigianato e da tutto il mondo imprenditoriale ha convinto il Governo che, pur confermando l’agevolazione anche per il 2011, ne ha però diluito in 10 anni anziché in 5 anni come avviene ora. Manca soltanto il sì del Senato e poi via libera a interventi essenziali per la tutela dell’ambiente, per sostenere l’economia e l’occupazione, per combattere il sommerso. Le cifre sono di tutto rispetto: in tempi di crisi, l’ecobonus vale il lavoro di almeno 50.000 persone l’anno, è fondamentale per la tenuta di oltre 400mila imprese e per rilanciare le costruzioni come moltiplicatore della domanda interna. L’efficacia delle detrazioni del 55% è dimostrata dai risultati ottenuti negli ultimi 3 anni: 850.000 interventi di riqualificazione effettuati per un valore di 11 miliardi. 6.500 GWh l’anno di energia risparmiata. Dunque risparmio assicurato per i cittadini, più lavoro per le imprese del sistema casa e per quelle impegnate nel settore della green economy, ma anche maggiore gettito per l’Erario. L’ecobonus si ripaga da sé: le risorse investite dallo Stato vengono ampiamente compensate dalle maggiori entrate derivanti dall’utilizzo delle detrazioni. Nel 2009 sono stati oltre 10 miliardi i benefici da gettito fiscale aggiuntivo. Insomma non manca nulla perché l’ecobonus sia reso permanente, come da tempo chiede Confartigianato, sottraendolo alle incertezze delle proroghe di anno in anno.

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