15 Aprile 2013, h. 00:00

Per il pagamento della Tares stangata a fine anno, Confartigianato chiede di rinviare l’applicazione del tributo sul rifiuti

Un altro rinvio, questa volta a fine anno per il pagamento della Tares, la nuova imposta sulla gestione rifiuti. L’ha deciso il Governo il 6 aprile con un provvedimento che, di fatto, scarica a dicembre l’impatto di un tributo che si sommerà alle altre tasse da pagare, Imu, Irpef, Ires. Insomma, una stangata di fine anno che, soltanto per la Tares, dovrebbe far entrare nelle casse dello Stato almeno 1 miliardo di euro. Un obiettivo, questo, dichiarato dal Sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, intervenuto sull’argomento nell’Aula del Senato. Infatti, con il conguaglio Tares di fine anno si pagherà la maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro che finirà direttamente allo Stato a fronte, però, di servizi erogati dai Comuni. “Una sorta di patrimoniale mascherata da tributo”, così l’hanno definita Confartigianato e Rete Imprese Italia che si preparano a chiedere il rinvio dell’applicazione della Tares a gennaio 2014 e il ripensamento complessivo dell’imposta che sulle imprese artigiane peserà con aumenti medi del 21% della tassazione sui rifiuti. Senza considerare che l’introduzione della Tares non fa venir meno l’applicazione delle altre forme di prelievo fiscale sui rifiuti: la Tarsu, in vigore in 6.700 Comuni, e la Tia, applicata nei rimanenti 1.340 Comuni italiani. Ogni Comune definisce rate e modalità di incasso di questi due tributi. E a fine anno farà scattare appunto il conguaglio Tares che dovrebbe coprire quanto non si è versato con le prime rate di Tarsu e Tia. I Comuni avranno, poi, la facoltà di innalzare a 40 centesimi per metro quadro la maggiorazione di 30 centesimi che finirà nelle casse dello Stato. Insomma, un rebus fatto di complicazioni e di maggiori oneri sulle imprese e sui cittadini che Confartigianato chiede di sciogliere al più presto con un intervento normativo che sposti almeno al prossimo anno l’entrata in vigore della Tares. Nel frattempo, secondo la Confederazione e Rete Imprese Italia, va ridisegnata radicalmente la struttura del tributo, riequilibrando il prelievo in funzione della reale produzione di rifiuti da parte delle imprese.

rss