EUROPA - L'Europa guarda al futuro con le nuove regole sull'approvvigionamento delle materie prime critiche
La Commissione per l’Industria del Parlamento europeo ha approvato la relazione sulla proposta di regolamento che istituisce un quadro per un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche. Si tratta di un dossier di importanza strategica per il mercato unico: l’obiettivo della Commissione europea è quello di garantire l'accesso degli Stati membri alle materie prime critiche indispensabili per un'ampia gamma di settori, tra cui l'industria a zero emissioni nette, l'industria digitale, l'industria aerospaziale e la difesa, dalle batterie ai microprocessori, dalle turbine eoliche alle celle a combustibile a idrogeno.
Rispetto alla proposta, la relazione parlamentare ha reso gli obiettivi della Commissione europea più ambiziosi: entro il 2030 i target di lavorazione sono stati innalzati dal 40% al 50%, mentre il volume minimo delle materie prime riciclate è stato fissato al 10%.
Gli eurodeputati hanno poi ripreso molti dei suggerimenti emendativi di Confartigianato Imprese. Nella struttura di governance del nuovo sistema di approvvigionamento delle materie prime critiche è stato creato un apposito comitato formato dai rappresentati del mondo imprenditoriale, con un occhio particolare alle MPMI. Inoltre, al fine di rendere le norme maggiormente inclusive per le mpmi, è stato stabilito che le micro e piccole imprese avranno pieno accesso agli acquisti congiunti di materie prime, senza discriminazione alcuna. Infine, è stato recepito il suggerimento di Confartigianato Imprese di eliminare il sistema di audit delle grandi imprese sull’intera catena di approvvigionamento: da subito, infatti, la Confederazione si era battuta per evitare ulteriori oneri burocratici e prove di stress per gli operatori economici della filiera.
La relazione parlamentare, se approvata in seduta plenaria mercoledì 13 settembre, costituirà la posizione del Parlamento europeo in vista dei negoziati interistituzionali con il Consiglio dell’Unione europea, che aveva adottato il suo orientamento generale lo scorso 30 giugno.
L’Ufficio Affari Europei di Confartigianato continuerà a seguire le discussioni, a sostegno della posizione parlamentare, ove gli interessi delle MPMI sono stati presi maggiormente in considerazione nella creazione del nuovo quadro normativo.
EMILIA ROMAGNA - Alluvione, un finanziamento ponte per le imprese associate del territorio
Confartigianato Emilia-Romagna e CNA hanno presentato questa mattina, nella sede della Regione, uno strumento finanziario ponte che garantisce una linea di credito temporanea alle aziende associate che hanno subito danni a causa delle alluvioni del maggio scorso. Un’azione, quella messa in campo dalle due Associazioni datoriali artigiane e resa possibile grazie all’intervento della Regione, rispettosa dei valori di coesione sociale e mutuo soccorso che da sempre fanno parte di una cultura in cui nessuno deve rimanere indietro e che diventa distintiva nell’ambito economico del Paese. Grazie a questo strumento, attivato attraverso Act/Artigiancredito (il consorzio fidi dedicato alla piccola e media impresa artigiana), gli imprenditori associati colpiti dall’alluvione possono fin da subito accedere a un finanziamento ponte della durata di 18 mesi a tasso zero, del valore massimo di 50 mila euro, rivolgendosi alle proprie sedi Cna e Confartigianato di riferimento.
“Questa è la prima volta che viene messo in campo uno strumento così forte a sostegno delle imprese - spiega Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna - Abbiamo deciso di agire in questo modo perché è un momento storico in cui non si può più gravare su chi crea lavoro e ricchezza per i territori e le comunità. Oggi le aziende alluvionate sono in difficoltà perché non hanno ancora ricevuto ristori, il costo del denaro è in costante aumento e l’accesso al credito è complicato ancor di più dalla situazione. Non possiamo più aspettare e abbiamo attivato questo strumento. Le domande di finanziamento sono ad accesso rapido, non occorre rientrare negli standard del merito creditizio e la linea di credito è a tasso zero”.
“Oggi, stiamo introducendo uno strumento di sostegno cruciale per il nostro sistema economico in questa difficile fase - aggiunge Paolo Cavini, presidente di Cna Emilia Romagna - In un momento in cui è fondamentale ideare soluzioni capaci di mantenere le imprese attive o di aiutarle a ripartire in attesa dei ristori statali che ci auguriamo possano arrivare il prima possibile, siamo orgogliosi di presentare oggi questa operazione finanziaria a tasso zero. Vogliamo mandare un segnale significativo a tutti gli imprenditori e ai professionisti che hanno dimostrato saggezza e perseveranza in questi mesi, oltre che una straordinaria responsabilità sociale verso i propri dipendenti e le comunità locali colpite dall’alluvione. Cna e Confartigianato vogliono essere al fianco delle imprese, ancora di più in questo momento critico, per l’importanza che esse rappresentano per le nostre comunità”.
“Noi rappresentiamo il mondo del fare, della concretezza e del pragmatismo - commenta Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato - Per questo abbiamo messo in campo in tempi rapidi il Consorzio di garanzia Act/Artigiancredito, che è lo strumento di solidarietà di cui i nostri sistemi associativi hanno saputo dotarsi fin dal 1960. Grazie a questo finanziamento ponte riusciamo a dare alle nostre imprese associate una prima risposta tangibile, in attesa di ricevere le indicazioni sulle modalità di richiesta dei danni che il nostro mondo ha subito nel maggio scorso. Il tempo sta passando e il Paese non si può permettere che il sistema emiliano-romagnolo, che da solo vale oltre il 2% del Pil nazionale, rimanga al palo”.
“Dobbiamo aiutare le piccole imprese - afferma il segretario di Cna Emilia-Romagna Diego Benatti - questa la priorità per iniziare concretamente l’attesa fase di ricostruzione. I ritmi della piccola impresa sono dettati dalle regole di mercato, occorre agire velocemente per non rischiare di compromettere la loro stessa esistenza. Le imprese chiedono di potere ripartire nel più breve tempo possibile. È proprio per questo abbiamo voluto mettere a loro disposizione uno strumento di accesso al credito a tasso zero”.
“Il nostro giudizio sul provvedimento della Regione Emilia-Romagna non può che essere positivo – afferma Fabio Petri, presidente di Act/Artigiancredito - ora dobbiamo far presto. Act sarà operativo su questa importante misura già dalla prossima settimana. Insieme agli altri Confidi aderenti all'Ati per la gestione del Fondo Fo.Mi.Ri abbiamo definito a tempo di record la scheda tecnica del prodotto ‘ponte’ e ora non ci resta che informare le aziende di questa importante opportunità”.
“Questa misura va nella direzione, giusta e quanto mai necessaria, di mettere credito a disposizione delle realtà danneggiate dall’alluvione per consentire loro di ripartire subito – dichiara Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico, lavoro e formazione - È una richiesta che da tempo come Regione Emilia-Romagna avanziamo al Governo per dare risposte urgenti alle imprese e alle famiglie che versano ancora in una situazione di grande difficoltà. È infatti fondamentale che non solo i confidi, ma anche le banche, possano anticipare fino a 50mila euro per l’acquisto di mobili o attrezzature affinché le attività e la vita quotidiana possano ripartire. Per questo avevamo chiesto di attivare il fondo Mediocredito di garanzia per le banche. È una soluzione “ponte” in attesa delle certificazioni dei danni, e quindi dei ristori al 100%, di cui queste popolazioni hanno fortemente bisogno per non perdere la speranza e non abbandonare la propria terra. Confartigianato e Cna dimostrano che si può fare in tempi brevi e auspico finalmente che anche il Governo si attivi in tal senso”.
TG@ FLASH - La settimana di Confartigianato in tre minuti
Il TG@ Flash di Confartigianato per scoprire in appena tre minuti tutte le notizie della settimana sul nostro Sistema, sull’artigianato e sulla micro e piccola impresa italiana.
In questa edizione [clicca qui]: più credito alle piccole imprese rilanciando il Fondo centrale di garanzia, lavoratori introvabili e in gioco c’è il futuro del made in Italy, l’appello al Ministro Salvini per superare i ritardi nell'erogazione delle risorse contro il caro-materiali e la definizione delle date per richiedere il bonus per il gasolio.
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In questa edizione [clicca qui]: bene gli impegni della Premier Meloni per un piano di prevenzione idrogeologico, accolte le richieste di Confartigianato a tutela dei lavoratori contro l’emergenza caldo, bene l’ultimatum europeo sul Brennero e l’Emilia Romagna riparte con oltre mille persone per chiedere misure immediate per cittadini e imprese.
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CHIETI - “Cosa resta della rivoluzione di Sergio Marchionne”, sabato 29 luglio l’evento di Confartigianato Chieti con l’autore Tommaso Ebhardt
“Cosa resta della rivoluzione di Sergio Marchionne”. È questo il titolo dell’evento organizzato da Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila il prossimo 29 luglio, alle ore 21, al Teatro Giardino “F. Sanvitale” di Palazzo de’ Mayo a Chieti, che ospiterà la presentazione dell’omonimo libro di Tommaso Ebhardt, presente alla manifestazione e che per la prima volta sarà nella città di Marchionne. Il professor Massimo Pasqualone modererà i lavori in cui sono previsti interventi e testimonianze di chi ha conosciuto da vicino Marchionne.
A cinque anni dalla scomparsa di Sergio Marchionne, Tommaso Ebhardt torna in libreria con un’attesissima edizione aggiornata e ampliata del bestseller sul manager che ha salvato Fiat e Chrysler dalla scomparsa. L’autore riprende il filo del racconto andando a ritrovare i protagonisti di un’epoca rivoluzionaria, da John Elkann a Alfredo Altavilla, agli amici della little Italy di Toronto in un viaggio ideale che parte da Torino e arriva fino ad Amatrice via Detroit, alla ricerca di cosa resta del ciclone Marchionne. Durante i quattordici anni della sua guida ha più che decuplicato il valore del gruppo globale in Borsa. Ha trasformato Fiat da azienda italiana sull’orlo del fallimento a sesta società automobilistica al mondo. È andato all’assalto dei mercati nel momento della grande crisi economica. Ha pensato sempre in grande. Le sue scelte, mai scontate, spesso drastiche, hanno esaltato gli investitori, ma gli hanno anche attirato pesanti accuse, tra cui l’aver spostato il baricentro dell’impresa lontano dall’Italia e calpestato i diritti degli operai. Chi è stato Sergio Marchionne, leader visionario e divisivo, e che cosa resta della sua eredità? Tommaso Ebhardt – che l’ha letteralmente inseguito per dieci anni da un capo all’altro del mondo, dal Lingotto a Detroit, a Wall Street, fino alla sua casa in Michigan – ritrae in questo libro una figura complessa, che si rivela man mano al giornalista in rapide battute, rare interviste, numerose occasioni professionali e preziosi incontri a due, a microfoni spenti ma soprattutto indaga le convinzioni più profonde, gli interessi, i sentimenti privati di un uomo riservatissimo, che tuttavia gli aveva affidato a volte i suoi pensieri, riconoscendolo pubblicamente come "il suo stalker più affezionato", e prova a capire il segreto del personaggio che da sconosciuto outsider è diventato uno dei manager più visionari del nuovo millennio.
Tommaso Ebhardt (Treviso, 1975) è a capo della redazione di Bloomberg News di Milano. Per la sua testata ha seguito alcune delle più importanti operazioni societarie a livello mondiale. Le sue biografie su Sergio Marchionne e Leonardo Del Vecchio, pubblicate da Sperling & Kupfer, sono presto diventate dei bestseller. Si ostina a giocare a rugby in mischia e a suonare l’ukulele con i suoi due figli. È sposato con Anna, che disegna illustrazioni per l’infanzia.
EMILIA ROMAGNA - Oltre mille persone al meeting di Confartigianato ER per chiedere misure immediate e all'altezza della situazione
Una straordinaria partecipazione di uomini e donne, oltre 1.000 tra funzionari, imprenditori, dirigenti e liberi professionisti, hanno partecipato al meeting di Confartigianato Emilia Romagna dal titolo “... e pensare che domani sarà sempre meglio”, che si è svolto al Palazzo dei Congressi di Rimini lo scorso 24 luglio. Mille persone accomunate dalla voglia di ripartire dopo i tragici eventi meteorologici di maggio, e che per questo chiedono misure idonee e tempestive. “Sono trascorsi oltre due mesi dall'alluvione, famiglie, imprese, Comuni hanno visto poco o nulla - ha affermato Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia Romagna - La risposta a tutto questo l’ha data questa marea di persone, unite in una semplice riflessione: siccome in Emilia-Romagna siamo gente laboriosa, capace di rimboccarsi le maniche senza tante lamentele, non vorremmo che gran parte del peso della ricostruzione venga lasciato sulle nostre spalle. La Romagna da sola non può farcela. Servono misure immediate, all'altezza della catastrofe che abbiamo vissuto, e che siano spese bene. Questi eventi dimostrano inequivocabilmente come siano necessari piani straordinari di manutenzione e protezione del territorio. Non bastano più le pezze, occorre investire pesantemente nella protezione del territorio”.
“Abbiamo tutti cantato 'Romagna mia’ ma forse è giunto il momento di cantare ‘L’inno di Mameli” perché la Romagna è dentro all'Italia - ha aggiunto Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico, Green economy e Lavoro della Regione Emilia Romagna - Non si intravede una road map per il futuro. Ad oggi non siamo in grado di dire alla nostra gente cosa fare e in che tempi e nell'incertezza si rischia di rompere il rapporto di fiducia politico e istituzionale. Non riusciamo a capire perché stiano avvenendo certe cose. Abbiamo chiesto al commissario straordinario tre cose urgenti. Una asseverazione unica che dica che permetta di inserire da qualche parte il danno che famiglie e attività economiche hanno subito. In secondo luogo questo è un territorio che non vuole assistenzialismo. Quest’area, che oggi ha subito i danni, nel 2021 ha fatto 10 miliardi di valore aggiunto. Se i danni sono per 9 miliardi, riuscendo a partire al più presto, quelle risorse verrebbero restituite quanto prima con gli interessi. Lo stanno facendo in tante aree, perché non lo facciamo qui?. Infine, in questi giorni vi sarà il voto di fiducia sul decreto, abbiamo proposto negli emendamenti di inserire gli sgravi fiscali per gli imprenditori che aiutano i loro collaboratori ei loro dipendenti, perchè non alimentare una sussidiarietà intelligente? Abbiamo bisogno di risorse subito e dove sono? Sono in banca allora perché non mettere la garanzia al 100% come abbiamo fatto per il Covid per prestiti alle famiglie, che poi saranno restituiti con l’asseverazione. Abbiamo chiesto un fondo di garanzia. Queste cose nel decreto non ci sono. Se non mettiamo le poste finanziarie non c’è nessun Figliuolo o nessun Bonaccini che tenga, non ci sarà nessuna rappresentanza in grado di ripristinare il rapporto di fiducia in quei territori. Abbiamo bisogno oggi di avere una certezza finanziaria. Il tempo non è una variabile indipendente”.
“Ringrazio Confartigianato soprattutto per essere stato sempre presente in tutti questi momenti difficili - ha sottolineato Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e Presidente della Provincia - I cittadini chiedono celerità e trasparenza negli indennizzi, parliamo di imprese e famiglie che spesso hanno subito i danni due volte. Parliamo di una terra che in settant'anni di storia repubblicana non ha mai chiesto nulla. Non vorrei che qualcuno pensasse che anche stavolta la Romagna può farcela da sola. A volte serve togliersi la giacca dell’orgoglio e dirlo con trasparenza: da soli non ce la facciamo. Al momento non ci sono né le procedure né le risorse per dare un indennizzo. Non chiediamo un euro in più di quello che hanno avuto tutte le altre emergenze di questo Paese. Poi certamente le restituiremo con gli interessi. L'altro aspetto importante è garantire che questa cosa non succeda. La sicurezza idraulica ed idrogeologica del territorio viene al primo posto. Abbiamo bisogno di un cambio di cultura e di mentalità. Per un cambio radicale servono le risorse, serve la grinta di chi governa anche per fare meglio di oggi. E per ridisegnare un territorio serve un pensiero nuovo, e vi assicuro che in Romagna il pensiero viaggia sempre con l’azione”.
Una straordinaria risposta del nostro sistema. Una giornata indimenticabile - conclude Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato - Il messaggio che esce da Rimini è forte e chiaro. Confartigianato non lascerà sole le comunità e farà tutto il possibile perché alla Romagna venga riconosciuto tutto ciò che gli necessita dopo questa tragedia. Quello che è successo nelle pianure e nelle colline lascerà a lungo il suo segno e il suo ricordo. Donne e uomini hanno perso non solo le loro attività, ma in molti casi anche le loro case perché spesso le dimore dei piccoli imprenditori e degli artigiani sono attigue alle loro sedi di lavoro. Confartigianato Emilia Romagna ha dato fin dalle prime ore supporto e vicinanza, ha attivato un numero di emergenza e un conto corrente. Abbiamo svolto un collegamento prezioso, nel momento di massimo smarrimento, fra il nostro mondo e le istituzioni: la Regione, le province, la protezione civile, l’esercito, la marina, i vigili del fuoco. E continueremo a farlo giorno dopo giorno. Voglio infine ricordare e ringraziare tutti quei giovani che abbiamo definito ‘Angeli del fango’. Volontari infaticabili che sono entrati nelle botteghe e nelle officine. Con pale e stivali, si sono messi al servizio. E con loro tanti uomini e donne della nostra associazione che si sono messi a disposizione, indossando le ali degli angeli, dimostrando una vicinanza concreta ai nostri associati”.
LE TESTIMONIANZE
Toccanti sono state le testimonianze di tre persone che hanno vissuto sulla loro pelle le drammatiche vicende del maggio scorso. Emanuela Bacchilega ha visto la sua impresa a Bagnacavallo finire sott’acqua per ben due volte consecutive: “A inizio maggio i nostri capannoni sono finito sotto mezzo metro di acqua, avevamo appena iniziato a ripulire i macchinari che è arrivata la seconda ondata di maltempo. Un disastro, Ora molte di quelle macchine sono inutilizzabili. Occorre fare in fretta per ripartire perché oltre al danno, rischia la beffa, quella di perdere ordini, diversi clienti non stanno certo ad aspettare la nostra ripartenza. Non credo che in giro, in Italia e nel mondo, ci sia la consapevolezza di ciò che è realmente successo in Romagna”.
La casa di Rita Giovanardi a Faenza è stata sommersa da due metri di acqua: “Io e mio figlio avevamo finito di sistemare la nostra casa da poco tempo. Ora in un giorno abbiamo perso tutto. E’ stata una escalation. Primi i messaggi di salire ai piani alti, poi quelli di abbandonare la casa. Siamo fuggiti, ma qualche giorno dopo al ritorno ci siamo trovati di fronte alla devastazione. Ora siamo ospitati in una casa da amici, e, grazie soprattutto alla solidarietà delle persone e tra questi uomini, donne e imprenditori di Confartigianato, un po' alla volta stiamo sistemando la casa. Poi dovremo arredarla completamente prima di ritornare ad abitarla. E lo faremo con un certo timore, perché nessuno può assicurarci che tutto ciò non succeda di nuovo”.
Maurizio Crociani, di Sarsina, è un funzionario di Confartigianato, fa anche parte della Misericordia e della Protezione civile. "Appena è stato possibile ci siamo mossi. Soprattutto dovevano raggiungere una piccola frazione di Cesena di cui non si avevano notizie. Un caffè e via, per quindici giorni non sono più tornato a casa. Lungo la strada per Ronchio abbiamo incontrato una devastazione incredibile, sembrava che il territorio fosse stato bombardato, tantissime frame. Fortunatamente non vi sono state vittime. Abbiamo assistito tante persone, le abbiamo portate in sicurezza e poi grazie a tanta solidarietà siamo andati avanti. Da tutta questa vicenda emerge un dato eclatante: la montagna da sola non può farcela, ma la pianura senza una montagna tutelata e protetta sarà sempre a rischio”.
IL MOMENTO FORMATIVO
Il momento centrale formativo ha visto l'intervento del fisico e divulgatore scientifico Valerio Rossi Albertini: “Siamo di fronte a cambiamenti epocali, l’evento che ha colpito la Romagna è diverso da tutti gli altri, tante bombe d’acqua disseminate in un territorio piuttosto vasto non si erano mai viste. Anche per questo la risposta che serve non è quella tradizionale, ma straordinaria, un piano nazionale per mettere in sicurezza il territorio con interventi che tengano conto delle nuove caratteristiche con cui si presentano gli eventi meteorologici”.
Il secondo momento ha avuto come ospite padre Natale Brescianini, monaco benedettino e formatore: “Ci sentiamo sempre di più dire che occorre mettere la persona al centro, ma forse sarebbe meglio affermare che abbiamo bisogno di persone centrate. E quand'è che una persona si centra? Primo quando c’è una forte propensione di senso, che io lego alla spiritualità, tornare a farci delle domande, e in maniera giusta, per riuscire a dare un senso al nostro operare, per creare una connessione ‘giusta’, tra l’uomo e la vita. In secondo luogo occorre fare molta attenzione al linguaggio che usiamo. Non possiamo continuare a rappresentare il mondo del lavoro con parole come target, business, competitor, ecc. forse è ora di capire che anche questo mondo ha bisogno di parole nuove, di un nuovo linguaggio. Infine anche il luogo di lavoro deve diventare un posto dove una persona centrata si sviluppa, fiorisce, un luogo virtuoso. Di solito quando ci si saluta spesso diciamo buon lavoro. Cosa bella ma non basta, serve anche un lavoro buono. Un lavoro buono non è solo un lavoro fatto bene ma che è ‘bene’. Bene per chi lo fa, bene per il fornitore, bene per i clienti, e oggi più che mai deve essere bene per il nostro territorio. per il nostro pianeta, perché abbiamo capito che oggi è tutto interconnesso".