TG@ FLASH - La settimana di Confartigianato in tre minuti
Il TG@ Flash di Confartigianato per scoprire in appena tre minuti tutte le notizie della settimana sul nostro Sistema, sull’artigianato e sulla micro e piccola impresa italiana.
In questa edizione [clicca qui]: Confartigianato a confronto con il Governo sui temi strategici per il futuro dell’Italia, l’edilizia trasmette competenze e qualità con il Mastro Formatore Artigiano, il Presidente Peli alla Convention nazionale: “I giovani imprenditori pronti per il futuro” e TikTok e Confartigianato insieme raccontano l’eccellenza dell’artigianato made in Italy.
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CHIETI - Paolo Crepet al Teatro Marrucino con "Lezioni di sogni", il primo evento del ConfArte Festival del centro teatino
Teatro Marrucino gremito per la conferenza Lezioni di sogni di Paolo Crepet, che si è svolta martedì 30 maggio a Chieti, dando il via alla prima edizione del ConfArte Festival, promosso da ConfArte, categoria Cultura, Turismo e Spettacolo di Confartigianato Chieti L’Aquila.
La scelta di organizzare un evento con lo psichiatra, sociologo, educatore e saggista si basa sull’idea di quanto sia fondamentale, in un mondo in continua evoluzione, il concetto di “educare”, che va ripensato alla luce dei cambiamenti repentini cui si assiste. Crepet, con il suo impegno, dà una risposta proprio a questa esigenza. Non a caso, nel suo ultimo libro “Lezioni di sogni – Un metodo educativo ritrovato”, ripercorrendo quanto scritto in trent’anni, mescolando ricordi personali e pubbliche riflessioni, l’autore offre il frutto della sua lunga esperienza, delineando quello che in molti hanno definito “il metodo Crepet”. Un lungo viaggio, che pone al centro il bisogno di ripensare la genitorialità, la scuola, il rapporto tra le generazioni, il futuro, affinché tutti, in particolare le nuove generazioni, possano portare avanti il proprio progetto di vita.
“L’iniziativa che vede protagonista Paolo Crepet - sottolineano i presidenti di Confartigianato Chieti L’Aquila e del Movimento Donne Impresa dell’associazione, Camillo Saraullo ed Erika Liberati - è stata pensata come risposta alla grande esigenza, che l’associazione registra quotidianamente, di assistenza, consulenza e confronto su tematiche socio-psicologiche. Una società orientata alla ricerca, all’innovazione e allo sviluppo, d’altronde, ha alla base anche attività educative, culturali ed artistiche”.
Il ConfArte Festival è promosso da Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila e del Movimento Donne Impresa dell’associazione, con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara e degli sponsor Bper Banca, Pasquarelli Auto, UnipolSai - MaasFin.
Nata nel 2019, la categoria ConfArte è uno dei primi esperimenti di questo tipo lanciati in Italia nell’ambito del mondo Confartigianato. L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo delle potenzialità culturali, turistiche ed attrattive delle province di Chieti e L’Aquila e, più in generale, dell’Abruzzo. Consapevole di questa mission, Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila ha deciso di promuove il “ConfArte Festival”, che prevede una serie di eventi che animeranno il territorio nel corso del 2023.
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In questa edizione [clicca qui]: la riforma dell’autonomia differenziata per migliorare la qualità dei servizi pubblici, dalla Convention 2023 un nuovo patto associativo per essere Sistema e costruttori di futuro, al via la raccolta fondi promossa da Confartigianato per l’alluvione in Emilia Romagna e i Dialoghi di Spirito artigiano a Verona per lanciare l’allarme sulla crisi demografica.
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VENETO - I Dialoghi di Spirito artigiano fanno tappa a Verona per lanciare l'allarme sulla crisi demografica
Verona ha ospitato la terza tappa dei “Dialoghi di Spirito Artigiano”, il percorso di approfondimento promosso dalla piattaforma digitale della Fondazione Manlio Germozzi e dedicato ai temi dell’attualità economica di interesse e con protagonisti gli artigiani e le piccole imprese. L'evento scaligero, organizzato da Confartigianato, in collaborazione con Confartigianato Imprese Veneto e Confartigianato Verona, con il patrocinio dell’Università di Verona, Dipartimento di Management, IVL Istituto Veneto per il Lavoro e Fondazione Germozzi – si è tenuta al Silos di Pontente del Polo Santa Marta, che ha ospitato la presentazione del quaderno edito dalla Fondazione Germozzi sul tema della crisi demografica, scritto da Alessandro Rosina.
Davanti ad una nutrita platea di oltre 250 persone, dopo l’introduzione e i saluti del Direttore di Confartigianato Verona, Valeria Bosco, e di Roberto Iraci Sareri, in qualità di Vicepresidente regionale e presidente provinciale di Confartigianato, a confrontarsi con l’autore, sono stati il Presidente della Fondazione Germozzi Giulio Sapelli, Mauro Magatti, Professore ordinario di Sociologia alla facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Massimiliano Valerii, Direttore generale del Censis. Il Presidente di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, invece, ha inviato un videomessaggio, perché trattenuto in Emilia Romagna per portare sostegno e solidarietà alle popolazioni e alle imprese colpite dall’alluvione. L’incontro è stato moderato da Federico Testa, Professore ordinario di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Verona.
“Il nostro Paese invecchia e al contempo si dimostra in difficoltà in termini di attrattività e nel trattenere i giovani – ha introdotto il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri – Negli ultimi dieci anni, la popolazione italiana è diminuita di un milione e mezzo di abitanti. A fronte di 700mila morti nel 2022, si sono infatti registrate solo 339mila nascite”. A delineare la situazione, la pubblicazione “La crisi demografica italiana: giovani e qualità del lavoro”, scritto per la Fondazione Germozzi da Alessandro Rosina, ordinario di Demografia e Statistica sociale alla facoltà di Economia della Cattolica. “I numeri non mentono – le parole di Rosina – le culle restano vuote e ciò significa, in futuro, meno lavoratori mentre aumentano gli anziani e quindi la spesa per pensioni e per cura ed assistenza. Ma invertire la tendenza è possibile, prendendo ad esempio la Germani, che quindici anni fa era in condizioni addirittura peggiori rispetto all’Italia. Ma negli ultimi dieci anni i tedeschi hanno progressivamente invertito la tendenza, intervenendo su nuove politiche familiari ed immigrazione. Sono stati introdotti incentivi dedicati al lavoro e ai giovani, sono migliorate le politiche di conciliazione dei tempi di vita e lavoro e assieme ad altri provvedimenti tutto ciò ha contribuito a rallentare il declino della popolazione. Il quadro italiano, invece, è totalmente diverso, se è vero che la prospettiva è di ritrovarci, nel 2050, con un rapporto di ‘uno a uno’ tra lavoratori e pensionati, con una vera e propria implosione del debito pubblico”.
Per scongiurare tale crisi bisogna agire subito, facendo leva su più leve contemporaneamente: utilizzare meglio la forza lavoro, consentendo, ad esempio, a chi desidera continuare a lavorare di poterlo fare, dignitosamente. Tra gli altri interventi, inoltre, c’è anche il miglioramento e potenziamento degli strumenti legati al lavoro femminile.
“In Svezia – ha spiegato Rosina – il gap di genere praticamente non esiste. A livello europeo, l’11% delle donne non lavora, mentre in Italia si arriva ad un 20% che non trova collocazione. Purtroppo – ha continuato – nel nostro Paese manca una visione integrata di sistema che colleghi l’occupazione femminile, ai servizi per l’infanzia, ai congedi, alle politiche di conciliazione. Incentivare il lavoro femminile significa in automatico incrementare la natalità”.
“Non solo la qualità del lavoro è determinante per invertire la tendenza – ha proseguito il professor Sapelli - ma anche la qualità della popolazione. Va ricordato che mettere su famiglia non è una questione legata solo ad un fattore economico: si fanno figli se si ha speranza nel futuro. Dobbiamo avviare un processo di revisione della cultura e della formazione scolastica, infondendo nei giovani il desiderio di crescere, di essere autonomi, di imparare, passando attraverso la ‘cultura del sacrificio, che ormai pare essersi affievolita nei nostri ragazzi”.
“Un detto africano recita così: ‘per crescere un bambino ci vuole un villaggio’ – le parole del professor Magatti – Ciò significa che quella di fare figli e farli diventare grandi non è solo una questione che riguardi in via esclusiva il nucleo familiare, i genitori, l’individuo, ma coinvolge le comunità, la società, le istituzioni e la politica. Da noi, queste ultime, non riescono a gestire le complessità, governate come sono anche da una componente ideologica che ci impedisce di guardare oltre. Gestiamo continuamente le mergenze e non investiamo sul futuro, che significa anche investire nella crescita della popolazione alla quale affidarlo”.
In Italia il numero medio di figli per donna è di 1,27, in Veneto appena superiore e pari ad 1,28 a Verona di 1,35, mentre la media Ue è di 1,5. “Aggiungiamo che il nostro Paese - ha spiegato Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis – ha le percentuali più elevate di Neet, ossia giovani che non studiano e non lavorano, che sono 3 milioni tra i 18 ed i 34 anni. Dobbiamo evidenziare come la crisi demografica stia influenzando la condizione attuale dei giovani italiani. Negli ultimi vent’anni, il numero di giovani di età inferiore ai 34 anni è diminuito di 4,7 milioni di unità. Nel 2021, il tasso di occupazione dei lavoratori 15-34enni in Italia è del 41,0% (media UE: 56,5%). Inoltre, il reddito medio lordo di un giovane di 18-24 anni in Italia (17.810 euro) è inferiore di 836 euro rispetto a quello di un coetaneo in Francia e circa 6.600 euro in confronto a quello di un ragazzo tedesco. Ciò nonostante, l’attuale generazione di giovani italiani è la più istruita che sia mai esistita, con il 28,3% dei 25-34enni laureati”.
La conclusione dell’appuntamento, affidata al Vicepresidente regionale e Presidente provinciale di Confartigianato, Iraci Sareri, apre al confronto con l’obiettivo di individuare soluzioni. “Come artigiani e piccoli imprenditori, come rappresentanti di questo grande sistema economico diffuso – ha affermato – sentiamo la responsabilità di affrontare anche queste tematiche che ci toccano e ci toccheranno sempre più da vicino. Demografia, forza lavoro, giovani, formazione, sono argomenti che svilupperemo, perché, proprio a proposito dei giovani, se vogliamo essere per loro attrattivi dobbiamo imparare ad ascoltarli di più. Noi ci siamo, Confartigianato c’è, ma anche le istituzioni e la politica sono chiamate a riflessioni serie, al nostro fianco, per fare tutti la nostra parte. C’è in ballo il futuro del nostro Paese”.
BENESSERE - Acconciatura e sostenibilità, le scelte di oggi per la professione di domani
Il profilo del parrucchiere del 2030 sul piano della sostenibilità, della tecnologia e delle competenze imprenditoriali è stato delineato nell’evento conclusivo del progetto europeo Erasmus GREEN SALON 2.0 “Future skills for a better life in Sustainable Salons”, sviluppato in partenariato con Belgio, Olanda e Spagna.
La giornata di approfondimento sui professionisti del benessere di oggi e del domani, curata da IVL - Istituto Veneto per il Lavoro - partner organizzativo di Camera Italiana dell’Acconciatura, si è svolta a Verona lo scorso 15 maggio in un’affollatissima sala dell’Hotel Leon d’Oro ed è stata incentrata sui temi della sostenibilità e della formazione professionale non soltanto in Italia ma in tutta Europa. Di grande spessore sono stati valutati gli output generati dal progetto, dall’elaborazione di un sistema semplificato per valutare la sostenibilità ambientale utilizzabile sia nelle scuole che nei saloni, alla produzione di strumenti online per l’autovalutazione del livello di competenza sui temi ambientali, nonché la realizzazione di materiale didattico per le scuole e la formazione extracurriculare sulla sostenibilità nel salone di parrucchiere ‘green’ disponibile in italiano, inglese, spagnolo e fiammingo.
Ad aprire i lavori un videomessaggio di saluto pervenuto da parte del Presidente confederale Marco Granelli che “ha voluto esserci” nonostante un impegno concomitante a cui si sono susseguiti una serie di interventi focalizzati sui giovani e su come l’acconciatura possa guadagnare appeal nei confronti dei futuri imprenditori e collaboratori.
A tal proposito, la Presidente di Confartigianato Benessere Tiziana Chiorboli, traendo spunto dai risultati di una ricerca mirata a intercettare “Lo sguardo dei giovani sulle professioni del benessere” condotta su un panel di circa 600 soggetti tra i 18 e i 35 anni, ha voluto sottolineare come l’apprezzamento per l’attività di acconciatore cresce al crescere dell’età degli intervistati. CIò rende doverosa una riflessione sui passi necessari da compiere affinchè le attività legate alla bellezza risultino attraenti ai più giovani.
Quanto alla frequentazione dei centri da parte dei clienti, la ricerca ha evidenziato che gli under 35 del Veneto si rivolgono in prevalenza (74%) a saloni sia per l’acconciatura che per l’estetica (solo10% ad amici e conoscenti); Il 44% vi si reca non più di 3-4 volte l’anno (gli uomini vanno più spesso delle donne, l’83% almeno una volta ogni 2 mesi); Chi li frequenta meno è soprattutto per motivi di costi: 80%; Oltre il 44% ha un salone di fiducia ma, il 40%, ha più posti di riferimento. La preparazione tecnica del professionista, l’ambiente pulito e la comprensione delle esigenze del cliente sono le tre caratteristiche principali per essere “eletto” salone di fiducia.
“Di particolare interesse - ha sottolineato la Presidente Chiorboli - è l’immagine che i giovani hanno di questa categoria: la maggior parte, oltre il 50%, considera il parrucchiere/l’estetista un tecnico, che effettua precisamente il servizio richiesto dal cliente. Al parrucchiere è riconosciuta anche una dimensione artistica. Il 30% considera infatti il parrucchiere “un artista, che esprime nel servizio la propria creatività”. I principali punti di forza sono: l’utilità percepita, la necessità di un aggiornamento costante e il fatto che la professione viene considerata decisamente giovane. Tra i giovani maschi emergono una serie di elementi pregiudiziali (in termini di redditività, formazione, prestigio, aggiornamento) che rendono relativamente poco attraente la professione rispetto a quanto non appaia agli stessi di qualche anno più grandi”.
Una giornata dedicata ai giovani non poteva che concludersi con un momento tutto dedicato a loro, quale è stata la premiazione da parte dei vertici di Camera Italiana dell’Acconciatura dei giovani vincitori del concorso di idee “Un logo per la sostenibilità”.
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In questa edizione [clicca qui]: nel Decreto lavoro positiva la semplificazione delle norme, da Confartigianato sì alla riforma degli incentivi alle imprese, Farnesina e Confartigianato presentano al mondo il progetto Benfatto in Italia e Confartigianato vicina alle imprese colpite dal maltempo in Emilia Romagna.
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