STUDI – Gli squilibri del prelievo degli oneri sul prezzo dell’elettricità penalizzano le MPI italiane. Il focus su Quotidiano Energia
Le disparità del prelievo degli oneri generali di sistema sulle micro e piccole imprese (MPI) mette a rischio la competitività del made in Italy, considerato che l’Italia è il primo paese Ue, davanti alla Germania, per occupati nelle MPI manifatturiere.
L’impatto dello squilibrio sul prelievo per oneri sui consumi di energia elettrica sono esaminati nell’articolo ‘Italia prima nella Ue per oneri e accise sul kWh per le Mpi’ a firma di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi e Valentina Bagozzi, Responsabile Mercato Energia ed Utilities di Confartigianato pubblicato questa settimana su QE-Quotidiano Energia. Qui per i grafici e la tabella proposti nell’articolo.
Secondo i dati di Arera, nel 2023 il gettito per gli oneri di sistema ammonta a 8,2 miliardi di euro - di cui l’83,0% sui clienti non domestici - con un sistema di prelievo per unità di consumo fortemente regressivo, che penalizza le piccole imprese italiane in modo più accentuato dei competitor europei. Le imprese in bassa tensione determinano il 34,0% dell'energia prelevata dalle imprese del settore non domestico, ma pagano il 50,3% degli oneri, comprendendo il finanziamento del 38% di 1,1 miliardi di euro di agevolazione per le imprese a forte consumo di energia elettrica, di cui solo lo 0,3% è beneficiato dalle imprese in bassa tensione.
La presenza di un eccessivo e squilibrato prelievo è confermata dall'analisi di dati Eurostat, da cui emerge che nel primo semestre del 2024 in Italia il peso di oneri e accise è pari al 27,1% sul prezzo dell’energia elettrica (al netto dell’Iva), una quota quasi doppia alla media Ue del 15,8%. L'Italia è il primo tra i 20 paesi dell'Eurozona per carico fiscale e parafiscale sul chilowattora, con un peso ampiamente superiore a quello pagato dalla omologhe in Germania (15,1%), Spagna (12,3%) e Francia (8,0%). Nel confronto con la media europea, il peso di oneri e accise in Italia è fortemente svantaggioso nelle classi di consumo delle micro e piccole imprese (fino a 2.000 MWh all’anno), è in equilibrio per consumi tra 20.000 e 70.000 MWh mentre diventa relativamente vantaggioso per le imprese con i consumi più elevati. Di conseguenza a tale andamento, il carico fiscale e parafiscale sull'elettricità acquistata dalle imprese nella prima classe di consumo (fino a 20 MWh, classe IA) è 15,8 volte quello nella classe di consumo più elevata (oltre 150.000 MWh, classe IG), ampiamente superiore alle 4,6 volte registrate nella media Ue, al 7,4 volte della Germania e alle 10,5 volte della media Eurozona.
Questa “insostenibile pesantezza” degli oneri per le MPI, già segnalata un anno fa (QE 28/12/2023) si traduce all’interno della famiglia degli usi produttivi in un effetto di spiazzamento competitivo che favorisce i grandi a discapito dei piccoli. Nel mese di ottobre, ad esempio, una piccola tessitura, che nella propria quota per oneri deve pagare : a) i propri oneri generali del sistema elettrico; b) quelli non riscossi da venditori “efficienti”; c) le agevolazioni degli elettrivori (e a breve anche gli impianti alimentati da fonti rinnovabili di quest’ultimi, stimati in ottocento milioni di euro per l’anno 2025, quando, tanto per dare il senso delle proporzioni, per la sanità pubblica si sta facendo fatica a trovare un miliardo) si è trovata in bolletta uno “zaino” pari a 52 euro e 45 centesimi a megawattora; la stessa identica tipologia di tessitura ma di dimensioni maggiori, “elettrivori”, stesso codice ATECO, stesso mercato, addirittura potenzialmente concorrente rispetto alla prima, nello stesso mese ha potuto correre molto più leggera perché il suo non è uno zaino ma una borsetta, pari a sette euro e quarantasei centesimi a megawattora. Il tessile rappresenta uno di quei settori in cui il made in Italy è giustamente famoso e celebrato nel mondo; riconoscere la centralità delle piccole imprese nel made in Italy equivale allora a sbarrare la strada ad ulteriori misure che fanno pagare la decarbonizzazione in bolletta: perché ogni misura per la transizione energetica che si carica sulle fatture elettriche non fa male al Bilancio dello Stato, ma ferisce pesantemente quel tessuto di piccole e piccolissime imprese spesso definite nella retorica pubblica, la spina dorsale del Paese.
La malsana abitudine a rivolgersi alla bolletta come strumento occulto per manovre economiche è un vizio tuttavia difficile anche solo da contenere; tra le new entries a breve si farà spazio il Cold Ironing, uno sconto sugli oneri, finalizzato alla decarbonizzazione del trasporto merci via mare, di cui beneficeranno gli armatori delle navi, escluse le imbarcazioni private da diporto.
La necessità e l’urgenza di intervenire sulle attività più inquinanti, è improcrastinabile, come gli eventi climatici estremi di Valencia da ultimi, o le alluvioni in Emilia-Romagna e in generale il clima torrido delle ultime estati sono lì a ricordarci. Ma creare un flusso di risorse dalle famiglie/piccole imprese agli armatori delle navi amplifica le già pesanti distorsioni e produce una serie di effetti negativi collaterali di cui non si sente eufemisticamente l’esigenza.
Esiste cioè un tema di accettazione dei sacrifici imposti alla collettività che passa anche attraverso la scelta degli strumenti. Se si chiedesse a famiglie e piccole imprese di contribuire tramite le proprie bollette alla piantumazione di alberi nelle città, da molti ritenuto lo strumento più efficace e veloce nell’abbassamento delle temperature estive nei centri urbani, sarebbe ragionevole immaginare una risposta alternativa capace di generare una minore perplessità rispetto a quella determinata dal Cold Ironing.
La lotta al cambiamento climatico è una sfida collettiva che si vince, come tutte le sfide collettive, se e nella misura in cui ci sarà una visione capace di coinvolgere tutti, per la parte che spetta e di far comprendere che non c’è altra via perché se si perde, si perde tutti.
STUDI – Sono 215mila le imprese artigiane gestite da stranieri. Il report di Confartigianato su stranieri, imprese e lavoro
Nel 2023 sono 658mila le imprese gestite da stranieri, pari all’11,0% delle imprese e una su tre (32,7%) è una impresa artigiane: sono 215mila le imprese artigiane straniere e rappresentano il 17,0% dell’artigianato.
Il quadro sull’imprenditoria straniera è contenuto nell’Elaborazione Flash pubblicata oggi ‘Stranieri, lavoro e imprese: un quadro territoriale e realizzata dall’Ufficio Studi in collaborazione con la Direzione Politiche Sindacali e del Lavoro. Qui per scaricarla.
Il lavoro integra e aggiorna il capitolo ‘Stranieri, lavoro e imprese’ contenuto nel 19° Rapporto annuale ‘Italia, la grande officina delle piccole imprese’ pubblicato in occasione dell’Assemblea annuale di Confartigianato. Qui per indice e un estratto.
All’evento di Confartigianato è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sul tema dell’imprenditoria straniera ha sottolineato alcune delle tendenze emerse nel Rapporto: “l’aumento degli artigiani fra gli immigrati è un segnale positivo. Aiuta ad arricchire e a tenere in vita competenze e mestieri che possono riattivare circuiti a rischio di interruzione. Sviluppa talenti, innova prodotti e mercati.” (qui per leggere l’intervento del Presidente della Repubblica all’Assemblea di Confartigianato e qui per rivedere l’evento sul canale YouTube).
In un contesto caratterizzato da una ordinata gestione dei flussi di migrazione, gli occupati stranieri possono svolgere un ruolo cruciale in risposta alle attuali difficoltà delle imprese italiane nel trovare personale qualificato e alla prevista riduzione della popolazione in età lavorativa, come ricordato dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli nella sua Relazione: “l’immigrazione va governata, non subita. Il lavoro è strumento di inclusione. Servono programmi di formazione per accrescere le competenze dei lavoratori stranieri” (qui per leggere la Relazione del Presidente).
I contenuti del report – Il lavoro esamina numerose evidenza sulla presenza degli stranieri nel mercato del lavoro e nel mondo delle imprese. Oltre all’analisi della distribuzione sul territorio delle imprese totali e le imprese artigiane gestite da stranieri, dal report emerge che a inizio 2024 in Italia risiedono 5,3 milioni di cittadini stranieri, pari all’8,9% della popolazione residente totale. Nel 2023 gli occupati stranieri tra 15 e 64 anni in Italia sono 2milioni 317mila, pari al 10,1% del totale dell'occupazione. Nel 2023 entrate di lavoratori immigrati previste dalle imprese non agricole con dipendenti rappresentano il 19,2% delle entrate previste, con una difficoltà di reperimento del 54,8%. Il 21,3% del fabbisogno occupazionale previsto tra il 2024 e il 2028 è ricoperta entrate di lavoratori stranieri.
In Italia gli stranieri rappresentano il 6,5% del totale dei lavoratori indipendenti. La quota di indipendenti stranieri extra comunitari è del 4,9%, risultando superiore di 0,4 punti al 4,5% della media UE. Tra le persone con cariche nelle imprese nate in un paese straniero, prevalgono quella nate in Romania con il 10,1% del totale, Cina con il 10,0%, Marocco con l’8,4% e Albania con l’8,2% e Bangladesh con il 4,8%.
La componente straniera rappresenta il 14,7% dei dipendenti stranieri del settore privato non agricolo sono pari al 14,7% del totale e una quota analoga si osserva per gli apprendisti. Tra i sei maggiori contratti di lavoro siglati da Confartigianato la quota dei dipendenti stranieri è del 24,8%, oltre otto punti superiore al 16% dei 27 maggiori contratti di lavoro, con almeno 100mila dipendenti.
In un box dedicato dell’Elaborazione Flash sono esaminate alcune evidenze statistiche su punti di forza e aspetti critici dei processi di integrazione degli stranieri nella società italiana. Gli occupati stranieri possono svolgere un ruolo cruciale in risposta alle attuali difficoltà delle imprese italiane nel trovare personale qualificato e alla prevista riduzione della popolazione in età lavorativa. Un’ordinata gestione dei flussi di migrazione e adeguate politiche di inclusione possono ridurre alcune criticità presenti nei processi di integrazione.
Peso occupati stranieri per regione
Anno 2023. % su occupati 15-64 anni - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
BENESSERE - Sentinelle nelle professioni contro la violenza: siglata la collaborazione tra Confartigianato Benessere e Soroptimist International d’Italia
Prevenire la violenza riconoscendo per tempo quei segnali (controllo, manipolazione, isolamento, gelosia, intensità…) che possono portare la relazione a divenire “tossica” e pericolosa per la propria incolumità, è una prima tappa del percorso verso la consapevolezza.
Oggi come ieri molte donne di ogni età subiscono violenze di vario tipo senza trovare il coraggio - per pudore, per paura, per mancanza di supporti adeguati - di chiedere aiuto.
E’ qui che diventa importante che esistano presidi-sentinelle che sappiano riconoscere, accogliere e accompagnare le donne possibili vittime di violenza affinché possano intraprendere un percorso di aiuto a cui, altrimenti, non accederebbero.
In questo ambito è particolarmente significativo l’accordo di collaborazione recentemente sottoscritto tra Confartigianato Imprese Benessere e Soroptimist International d’Italia per sensibilizzare professioniste e professionisti dei settori dell’estetica e dell’acconciatura a riconoscere i segnali di violenza di genere. Ciò significa, per coloro che per professione incontrano molte donne e ragazze, sviluppare uno sguardo empatico, capace di cogliere segnali di violenza, rafforzare competenze d’ ascolto ed accoglienza di base, essere in grado di fornire le informazioni necessarie per indirizzare queste persone verso un percorso di aiuto e di cura diffondendo così una cultura di consapevolezza e sensibilità riguardo alla violenza di genere.
Costruire quindi una rete di Sentinelle nelle Professioni contro la violenza.
Un’idea progettuale nata ad inizio 2024 all’interno di Soroptimist International d’Italia, che ha tra i suoi obiettivi associativi la lotta alla violenza contro le donne, ed ha pensato a questo progetto per ampliare le reti informali di ascolto e aiuto, creando in nuovi ambiti di presidi-sentinella che possano intercettare, riconoscere e accompagnare le donne affinché intraprendano un percorso di ricerca di aiuto. Promossa in questi mesi in alcune aree territoriali pilota e verso specifiche organizzazioni professionali, è stata immediatamente accolta da Confartigianato Imprese Benessere come elemento distintivo dell’attività di sensibilizzazione diretta ai propri associati, in un contesto che li colloca fortemente proattivi in tematiche di – purtroppo – estrema attualità.
Sono state avviate insieme sperimentazioni in diverse aree (Alto Novarese, Catania, Rimini, Lecco, Merate, Lomellina Bassano del Grappa), e, congiuntamente, il progetto è stato presentato lo scorso 20 ottobre a Fiera Rimini, nell’ambito del 40° Congresso Internazionale “Les Nouvelles Esthétiques Italia”, accogliendo un più che positivo riscontro da parte del professionale pubblico presente.
La collaborazione, siglata per Confartigianato Imprese Benessere dal Presidente nazionale degli Acconciatori Michele Ziveri e dalla Presidente degli Estetisti Stefania Baiolini, e per Soroptimist International d’Italia dalla Presidente Adriana Macchi, si propone l’obiettivo di promuovere un impegno di rete, identificando figure professionali (socie dei Club o professioniste locali) e stabilendo territorialmente contatti operativi con le associazioni di categoria e le scuole di formazione professionale.
Confartigianato Benessere, attraverso le proprie sedi territoriali, sarà quindi impegnata a coinvolgere i propri associati dei settori dell’estetica e dell’acconciatura, agevolandone la partecipazione alle sessioni di informazione e a sostenere la diffusione di materiali informativi, in collaborazione con Soroptimist, nelle sedi e nei punti di contatto. Gli eventi locali di sensibilizzazione e informazione sul tema vedranno la partecipazione degli attori coinvolti nell’iniziativa – Forze dell’Ordine, Pronto soccorso, centri antiviolenza, servizi sociali – che forniranno tutti gli opportuni riferimenti relativamente alle risorse di sicurezza e accoglienza professionali esistenti e attive sui territori.
Per Adriana Macchi, Presidente Soroptimist International d’Italia “L’ impegno di Soroptimist è stato ed è quello di promuovere e realizzare iniziative di informazione e formazione per fornire sempre maggiori strumenti di conoscenza - sui diritti, sui servizi ai quali poter accedere, sugli interlocutori ai quali rivolgersi - quanto quello di sensibilizzazione nei confronti di tutta la comunità perché si diffonda una consapevolezza e una capacità di ascolto più ampia. Questo progetto va esattamente in quella direzione. Alla violenza fisica, si affiancano altre forme non meno significative in termini di impatto sulla qualità della vita e il benessere delle donne che ne sono vittime: violenza psicologica ed economica, atti persecutori, stalking e quella digitale, ancora più subdola e difficile da denunciare. La violenza colpisce le donne ma è un problema che ci riguarda tutti, nessuno può voltare la faccia dall’altra parte, ognuno si deve assumere la propria parte di responsabilità e diventare parte attiva, facendosi…sentinella"
Sulla stessa linea Stefania Baiolini, Presidente di Confartigianato Imprese Estetisti “L'estetista è una professionista che stabilisce un rapporto molto intimo con i propri clienti. Durante il trattamento, infatti, si instaura un feeling particolare tra cliente ed estetista, che agevola le reciproche confidenze e questo è un plus non indifferente ai fini della collaborazione con Soroptimist.
Non è un raro percepire che una cliente manifesti un disagio nel proprio ambito familiare e credo quindi che sia importante formare gli operatori rispetto agli alert utili ad intuire il problema, a riconoscere le varie forme di violenza che possono essere esercitate su una donna, nonchè alle reti di aiuto presenti sul territorio.
La violenza di genere è un fenomeno in crescita che non possiamo sottovalutare, credo che ciascuno di noi debba fornire il proprio contributo. In quest’ottica abbiamo quindi ritenuto che la condivisione di un progetto importante e già strutturato come quello di Soroptimist, fosse un'occasione da accogliere con entusiasmo.
Un commento anche da Michele Ziveri, Presidente di Confartigianato Imprese Acconciatori “Confartigianato Benessere è impegnata a svolgere azioni sindacali di tutela della categoria e ad incentivare i propri associati ad ampliare le proprie prospettive in un'ottica di continuo miglioramento e crescita.
Da questo punto di vista, avendo constatato come i trattamenti di acconciatura e di estetica non si limitino più al piano estetico ma rappresentino per il cliente momenti orientati al benessere complessivo della persona, ci è apparso logico e doveroso condividere questa iniziativa che riguarda tutte le donne anche se a vari livelli. Ritengo, inoltre, che lo sviluppo di questo progetto crei valore sia per i territori che vorranno aderire che per i nostri stessi associati”.
Ulteriori informazioni sul Progetto "Sentinelle nelle Professioni contro la violenza" sono disponibili sulla pagina web https://www.soroptimist.it/it/progetti/progetti-nazionali/sentinelle-nelle-professioni-contro-la-violenza-149/
Soroptimist International è un'organizzazione mondiale su base volontaria di donne impegnate in attività professionali e manageriali, che promuove l'avanzamento della condizione femminile, la piena realizzazione delle pari opportunità e i diritti umani. L’associazione è anche voce universale per le donne, che si esprime attraverso la presa di coscienza (awareness), il sostegno (advocacy) e l'azione (action). In Italia conta oltre 160 Club, diffusi in tutto il territorio, per un totale di oltre 5.000 socie www.soroptimist.it