STUDI – Italia 1a in Ue nella riparazione. I dati e la posizione di Confartigianato a Rai Parlamento

L’offerta dei servizi di riparazione di beni in Italia rappresenta una parte fondamentale dell’economia, con oltre 316 mila imprese e 904 mila occupati. Il comparto presenta una elevata vocazione artigiana: sono 237 mila le imprese artigiane della riparazione, pari al 75,0% del settore. In chiave settoriale, il mondo della riparazione in Italia è composto, in percentuale degli occupati, per il 57,0% dall’installazione di impianti elettrici e termoidraulici, per il 25,2% dall'autoriparazione e per il 4,9% dalla riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa.

Nel confronto internazionale, il peso dell’occupazione nelle imprese della riparazione sul totale dell’economia in Italia è pari al 5,0%, di un punto superiore al 4,0% della media Ue, collocando l’Italia al primo posto in Ue per peso della riparazione sull’economia nazionale. Tra le maggiori economie europee il peso della riparazione in Italia è superiore a quello di Francia (4,4%), Spagna (4,0%) e Germania (3,7%).

Il sistema delle imprese settore, che genera un fatturato di 113 miliardi di euro, potrebbe espandersi ulteriormente se venissero rimosse le barriere che ostacolano il libero accesso a ricambi, strumenti e informazioni tecniche da parte dei riparatori indipendenti. La posizione di Confartigianato è chiara: garantire ai riparatori indipendenti libero accesso a tutti i pezzi di ricambio, agli strumenti ed alle informazioni tecniche fornite dai produttori, eliminando le disparità che limitano la loro attività e quella di migliaia di piccole imprese. Il quadro del settore e le valutazioni sulle luci e ombre della direttiva europea sul diritto alla riparazione sono contenute nell’intervento di Guido Radoani, Responsabile del Sistema Imprese di Confartigianato nella trasmissione Punto Europa di Rai Parlamento  di sabato scorso, 26 ottobre (il servizio dal minuto 20:56).

Luci e ombre della direttiva europea sulla riparazione – Tra gli aspetti positivi l’introduzione di una normativa quadro europea sul diritto alla riparazione e la creazione di una piattaforma europea online per la riparazione che aiuterà i consumatori a trovare facilmente imprese specializzate. Inoltre, i produttori non potranno più rifiutarsi di riparare un prodotto solo perché è stato già riparato da terzi.

La nuova direttiva presenta alcune criticità. La direttiva si applica ad un numero limitato di prodotti (elettrodomestici, smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici), lasciando fuori molti beni di uso quotidiano come veicoli, capi di abbigliamento e orologi. Inoltre, non è stato introdotto un obbligo chiaro per i produttori di rendere disponibili i pezzi di ricambio per i riparatori indipendenti. Rimane incerto anche se l'uso della piattaforma europea o del modulo di riparazione comporterà costi aggiuntivi per le imprese.

A queste lacune si aggiunge l’assenza di agevolazioni fiscali per rendere la riparazione una scelta più attrattiva per i consumatori. Nonostante l'importanza della lotta all'obsolescenza programmata, non sono state previste misure concrete per contrastare questa pratica diffusa nel settore dei prodotti elettronici.

Il mercato della riparazione potrà crescere solo se potranno coesistere, in modo equilibrato, i principi della durabilità, qualità e sostenibilità con il diritto alla riparazione e i diritti delle imprese della riparazione.

Riparazione, pilastro dell’economia circolare - Grazie alla riduzione della produzione di rifiuti e la riduzione dei costi di sostituzione dei prodotti a carico dei consumatori, il comparto della riparazione  è un settore fondamentale per una economia sostenibile, fornendo un apporto determinante all’offerta dei servizi dell’economia circolare, come esaminato nel Rapporto ‘Energia e sostenibilità al centro della transizione green delle micro e piccole imprese’ presentato nell'ambito della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità 2024.

 
Peso delle imprese della riparazione nei paesi Ue
2022, % su totale economia - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 


STUDI – Le azioni per la sostenibilità delle imprese e Italia 1a in Ue per giovani orientati al ‘fare impresa’ sostenibile

Le imprese italiane sono impegnate in modo intenso nelle attività rivolte alla sostenibilità, ambientale, economica e sociale. Le tendenze sono delineate dal Rapporto 'Energia e sostenibilità al centro della transizione green delle micro e piccole imprese' predisposto dall'Ufficio Studi e la Direzione Politiche Economiche di Confartigianato e presentato martedì scorso nel corso del  webinar organizzato nell'ambito della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità 2024 in svolgimento dal 21 al 27 ottobre. Qui per rivedere il webinar nel canale YouTube di Confartigianato.

Le azioni messe in campo dalle imprese per la sostenibilità – Il Rapporto analizza i risultati del Censimento delle imprese dell’Istat mettendo in luce le principali azioni di sostenibilità attuate nel 2022 da parte delle imprese manifatturiere e dei servizi.

Nel dettaglio, per la sostenibilità ambientale prevalgono l’aumento di efficienza energetica (22,3%), l’aumento di energia da fonti rinnovabili (22,2%) e la riduzione energia da fonti fossili (16,7%), con previsioni di aumento al 2025 più accentuato per l’aumento dell’energia green, in salita di 15,3 punti, arrivando ad interessare il 37,5% delle imprese.

Le principali azioni di sostenibilità economica da parte delle imprese sono formazione professionale (41,9%) e digitalizzazione (40,5%), seguite da gestione etica (32,4%) e investimenti in ricerca e sviluppo (26,0%). Più marcata la crescita prevista tra il 2023 e il 2025 per la digitalizzazione, con un aumento di 4,5 punti percentuali che porta la quota al 45,0%.

Le azioni di sostenibilità sociale da parte delle imprese si centrano su sicurezza e conciliazione. L’intervento più diffuso è relativo alla sicurezza dei luoghi di lavoro (48,3%), seguito da welfare aziendale (37,8%), smartworking (36,9%), orari flessibili e part time (32,9%), sicurezza dei processi produttivi (30,6%) e salvaguardia delle pari opportunità (30,0%).

I giovani italiani per un ‘fare impresa’ più sostenibile - L’evoluzione verso un’economia sempre più sostenibile in Italia è accelerata da un elevato orientamento dei giovani verso imprese socialmente e ambientalmente sostenibili, che mettono le persone e il pianeta prima del profitto. Nella rilevazione di Eurobarometro sull’imprenditoria sociale i giovani tra 15 e 30 anni in Unione europea privilegiano le persone e il pianeta prima del profitto nel 37,1% dei casi e l’Italia è il primo tra i 27 paesi dell’Unione con il 41,5%, davanti alla Spagna con il 40,7%, alla Francia con il 39,8%, mentre è più distante la Germania con il 33,8%.

Le anticipazioni del Rapporto - Nelle scorse settimane alcune evidenze contenute nel Rapporto sono state oggetto di anticipazioni e di seguito ne proponiamo un riepilogo.

22 Ottobre 2024 Brics, con l’allargamento copre il 39% dell’import oil e gas italiano, in rubrica ‘Imprese ed energia’ su QE-Quotidiano Energia
21 Ottobre 2024 STUDI – Costi dell’energia e sostenibilità nella transizione green, il report di Confartigianato nel webinar del 22 ottobre
18 Ottobre 2024 - AMBIENTE – In Italia 17,5 milioni di case vecchie e inefficienti. Stabilizzare bonus al 65% per riqualificazione
15 Ottobre 2024 Prezzi dell’energia, a rischio 18,8 mld € di Pil in rubrica ‘Imprese ed energia’ su QE-Quotidiano Energia
14 Ottobre 2024 STUDI – Attesa per decisioni BCE. In calo (-2,3%) gli investimenti delle imprese, rischi per la doppia transizione
11 Ottobre 2024 MANOVRA 2025 – Con intervento accise aumenti dell’8,4% su gasolio per 4,3 milioni di veicoli industriali
27 Settembre 2024 Le analisi dell’Ufficio Studi sull’impatto economico dei cambiamenti climatici, la carenza di lavoratori con competenze green e i costi della bolletta elettrica delle Mpi per la Convention Consorzi Energia
27 Settembre 2024 ENERGIA – Confartigianato: ‘A Mpi caro-energia costa 11,8 miliardi in più rispetto a Ue’
26 Settembre 2024 - CLIMA – Italia peggiore in Ue per danni da cambiamenti climatici: 50 mld in 10 anni
26 Settembre 2024 - LAVORO – Introvabili 828mila lavoratori green: carenza personale frena transizione ‘verde’ di Pmi
25 Settembre 2024 Produzione FV: in Italia +17,4% nel 2024, meglio di Germania e Spagna, in rubrica ‘Imprese ed energia’ su QE-Quotidiano Energia

 
Giovani orientati verso imprese socialmente e ambientalmente sostenibili nei paesi Ue
2024, % giovani tra 15 e 30 anni favorevoli ad imprese che privilegiano le persone e il pianeta prima del profitto - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea