BENESSERE - Prosegue la formazione sulla comunicazione orientata al successo dell'impresa
Grande partecipazione per i primi due incontri previsti dal percorso formativo "Tecniche di Comunicazione", dedicato ad acconciatori ed estetisti associati a Confartigianato, realizzato in collaborazione con la Scuola di Sistema confederale.
La prima sessione ha rappresentato un’immersione nei "principi fondamentali della comunicazione" e delle tecniche idonee alla creazione di valore ed in particolare:
Criteri e indicazioni della comunicazione
Quando la comunicazione è “efficace”
Le parole “pericolose”
Obiettivo di questo incontro di apertura è stato quello di trasmettere la differenza di valore tra parole raccontate con un buon intento, rispetto a costruire un dialogo dove ogni parola, ogni gesto ha un significato preciso e un impatto significativo; un altro mondo dove le opportunità di relazione crescono moltissimo.
Capire come comunicare in modo chiaro ed efficace diventa un’arte indispensabile per costruire relazioni solide con le persone.
Il corso è infatti stato progettato per guidare i partecipanti attraverso i criteri e le indicazioni della comunicazione, insegnando loro a riconoscere quando una comunicazione è realmente efficace. L’uso delle parole giuste e l’evitamento di quelle “pericolose” possono prevenire malintesi e conflitti, migliorando la qualità delle interazioni quotidiane.
Il secondo incontro è stato invece dedicato alla "comunicazione verbale e non verbale", declinata nelle tematiche dei canali di comunicazione, della potenza della coerenza comunicativa e della valenza della comunicazione non verbale nel settore benessere.
I partecipanti hanno potuto rilevare come i diversi canali di comunicazione, dai gesti alle parole, possono essere utilizzati per trasmettere messaggi in modo completo e coerente. La potenza della coerenza comunicativa è stata esaminata in dettaglio, mostrando come mantenere allineate parole e azioni per costruire fiducia e credibilità.
Infine è stato posto in evidenza come, in particolare nel settore benessere, la comunicazione non verbale giochi un ruolo cruciale. I professionisti sono stati quindi guidati attraverso il linguaggio del corpo, per apprendere come le espressioni facciali e i gesti influenzino la comunicazione e la percezione dei contenuti.
Appuntamento a lunedì 2 giugno per la sessione dedicata alle "tecniche di ascolto", indispensabili per comprendere realmente i bisogni e i desideri della clientela e fornire una risposta adeguata.
STUDI – La biodiversità e le mille specializzazioni dell’artigianato nel territorio
Molteplici attività dell'artigianato poggiano su radici secolari e su un saper fare tramandato attraverso generazioni che si concretizza in una presenza di lavoratori specializzati, possessori di know how in grado di garantire una produzione di elevata qualità.
Prendendo in considerazione i 52 settori con oltre mille addetti in Italia in imprese artigiane i territori rappresentati dalle 107 province italiane, si contano 1.031 specializzazioni produttive dell'artigianato. Si considera un indice di specializzazione superiore a 120, equivalente ad un peso percentuale del settore nella provincia che supera di 20 punti percentuali il peso percentuale che il settore ha a livello nazionale.
Nel dettaglio settoriale sono 433 le specializzazioni nella manifattura - che delineano la vocazione produttiva dei 141 distretti italiani - 46 negli estrattivi, acqua e rifiuti (di cui 41 in gestione rifiuti e reti fognarie), 99 nell’edilizia e installazione di impianti e 453 nei servizi. Anche nell’artigianato il terziario è il comparto dominante: nei servizi opera il 43,1% delle imprese artigiane, davanti al 35,3% delle costruzioni e il 21,6% della manifattura.
Le specializzazioni dei territori dell’artigianato manifatturiero saranno oggetto di valorizzazione con l’attuazione della Legge 206 del 2023 e del Regolamento UE per il riconoscimento delle indicazioni geografiche dei prodotti tipici.
Nel Manifatturiero nelle 47 province specializzate in Alimentare si contano 39mila addetti in imprese artigiane, nelle 18 province specializzate nei Prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) si contano 35mila addetti, nelle 16 province specializzate negli Articoli in pelle e simili si contano 31mila addetti, nelle 27 province specializzate nei Macchinari ed apparecchiature si contano 19mila addetti, nelle 17 province specializzate in Confezione di articoli di abbigliamento, articoli in pelle e pelliccia si contano 13mila addetti, nelle 27 province specializzate in Legno e prodotti in legno si contano 13mila addetti e nelle 21 province specializzate in Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature si contano 11mila addetti.
Nelle Costruzioni nelle 15 province specializzate in Lavori di costruzione specializzati si contano 78mila addetti in imprese artigiane e nelle 41 province specializzate in Costruzione di edifici si contano 30mila addetti.
Nei Servizi nelle 25 province specializzate in Altre attività di servizi per la persona si contano 45mila addetti in imprese artigiane, nelle 34 province specializzate in Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli si contano 31mila addetti, nelle 21 province specializzate in Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte si contano 21mila addetti, nelle 34 province specializzate in Attività dei servizi di ristorazione si contano 18mila addetti, nelle 20 province specializzate in Attività di servizi per edifici e paesaggio si contano 14mila addetti e nelle 34 province specializzate in Commercio al dettaglio si contano 11mila addetti.
Numero di specializzazioni provinciali dell'artigianato manifatturiero
Anno 2021 - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
STUDI – Deforestazione zero: interessate 127 mila MPI e 50mila imprese artigiane, import per 36,6 miliardi €. I dati nel webinar Confartigianato
Per contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, la normativa europea contenuta nel Regolamento Ue 2023/1115 impone alle imprese di garantire che i prodotti venduti nell'Unione europea non siano all’origine di deforestazione. La nuova normativa interessa sette materie prime - bovini, caffè, soia, palma da olio, cacao, gomma e legno – e i prodotti che contengono, sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando queste materie prime come, ad esempio, cuoio, cioccolato, mobili, olii e pneumatici.
La regolamentazione determina un impatto significativo sugli scambi con l’estero e sull’attività delle imprese italiane in 19 settori relativi alle 7 materie prime e i 77 prodotti associati nell’Allegato 1 del Regolamento Ue 2023/1115. Il perimetro delle micro e piccole imprese interessate è delineato nel report ‘Deforestazione zero: prodotti regolamentati e sistema delle MPI’ predisposto dall’Ufficio Studi e il Sistema imprese di Confartigianato. Qui per scaricarlo.
Il webinar – L’analisi delle novità normative è stata al centro del webinar del 21 maggio 2024 ‘Deforestazione zero, l’impatto sull’artigianato e sulle piccole imprese’ organizzato dal Sistema Imprese della Direzione Politiche economiche di Confartigianato. Nel corso dei lavori, dopo l’introduzione di Guido Radoani, Responsabile del Sistema Imprese e la presentazione del report da parte di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, sono intervenuti Elisabetta Morgante, MASAF – Autorità Competente EUTR-FLEGT-EUDR sui nuovi obblighi del regolamento Deforestazione Zero e Angelo Mariano, Conlegno – Responsabile dell’Area Tecnica Legnok, sulla transizione delle imprese dall’EUTR all’EUDR.
Gli highlights del report - Nei comparti esaminati operano 127mila micro e piccole imprese (MPI) e 50mila imprese artigiane che rappresentano il 38,5% del totale delle imprese nei settori in esame, quota quasi doppia rispetto alla media del 22,8% riferita al totale economia. Le MPI nei 19 settori interessati generano un fatturato di 92,9 miliardi di euro e un valore aggiunto di 25,5 miliardi di euro. con Una maggiore presenza di imprese si osserva nei settori che si riferiscono a prodotti in legno e mobili, prodotti da forno, articoli in pelle, prodotti dolciari e articoli in gomma.
Nel 2023 ammontano a 359,6 miliardi di euro le importazioni di prodotti regolamentati dei 27 paesi dell’Unione europea, di cui 106,7 miliardi di euro da paesi extra UE. Nel dettaglio, l’Italia importa 36,6 miliardi di euro di prodotti regolamentati, con 13,3 miliardi di euro da paesi extra UE.
Il focus sul legno – Nei settori afferenti alla materia prima legno operano 52mila MPI e le imprese artigiane rappresentano il 59,5% del totale. I prodotti riferiti al legno costituiscono il 47,3% delle importazioni regolamentate italiane, di cui la metà (51,8%) si riferisce a prodotti di carta.
L’analisi della geografia degli approvvigionamenti di legno, sulla base della classificazione dei paesi delle Nazioni Unite per dinamica delle aree forestali in rapporto alla superficie terrestre, evidenzia che il 56,4% dell’import di legno proviene da paesi con un peso delle aree forestali stabile negli ultimi cinque anni, il 31,7% proviene da paesi in miglioramento e l’11,8% proviene da paesi con un deterioramenti.
Nelle 14 province di confine – in cui sono localizzate circa 6mila imprese del settore legno e mobili - le importazioni di legno sono di circa un miliardo di euro e il 30,2% di queste proviene dai paesi confinanti.
MPI nei settori interessati da Regolamento Ue 2023/1115 su deforestazione per materia prima
2021, imprese attive settori non commerciali e incidenza % artigianato - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Import dell’Italia per materia prima interessata da Regolamento Ue 2023/1115 su deforestazione
Anno 2023. Miliardi di euro e % sul totale - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat