STUDI – Gioielleria ad elevato dinamismo: +25,7% produzione 2019-2023
Negli ultimi quattro anni, tra pandemia, rottura delle filiere globali, carenza di materie prime e crisi energetica si osserva una maggiore resilienza della manifattura italiana rispetto ai maggiori competitor europei. Nel 2023 (ultimi dodici mesi a novembre) la produzione dell’Italia è inferiore dell’1,6% rispetto a quella del 2019, a fronte di un calo del 4,3% della Francia e del 6,2% della Germania mentre in Eurozona si rileva una crescita del 2,1%.
Come evidenziato nel 18°Rapporto annuale di Confartigianato ‘Intelligenza Artigiana, la sfida dell’IA’ a questa performance di lungo periodo hanno contribuito importanti nicchie manifatturiere ad elevato dinamismo e alta intensità di micro e piccole imprese (MPI). Uno dei comparti più performanti è quello della gioielleria e oreficeria che tra il 2019 e il 2023 (ultimi dodici mesi a novembre) segna una crescita della produzione del 25,7%, in decisa controtendenza rispetto alla media del manifatturiero.
Nel più breve periodo, la congiuntura poco favorevole della manifattura coinvolge anche il comparto orafo: nei primi undici mesi del 2023, a fronte di una flessione della produzione manifatturiera del 2,2%, la gioielleria segna un calo dell’1,4%.
L’analisi settoriale dell’Ufficio Studi di Confartigianato è proposta in occasione di VicenzaOro, la manifestazione che riunisce l’intera filiera produttiva dell’oreficeria, che si tiene dal 19 al 23 gennaio 2024. Un approfondimento territoriale è stato curato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza.
La struttura di imprese - Alla fine del terzo trimestre del 2023 il comparto orafo conta 10.918 imprese registrate e mostra una alta la vocazione artigiana: le 8.422 imprese artigiane rappresentano, infatti, oltre i tre quarti (77,1%) delle imprese del settore.
L'Italia è leader europea nella gioielleria - Nel 2021 l’Italia primeggia per numero di addetti del settore della gioielleria: sono 29.138, pari ad oltre un quarto (27,0%) del settore nell'Ue, e superiore ai 20.201 addetti della Francia e ai 14.010 della Germania.
Persiste il difficile reperimento del personale - Per le 6.770 assunzioni previste nel 2023 per Orafi e gioiellieri, 3.480, pari al 51,4%, sono di difficile reperimento. Nelle tre regioni maggiormente specializzate nel settore - Toscana, Veneto e Piemonte - si concentra il 73,8% delle entrate, mentre la difficoltà di reperimento sale al 62,2%, con valori più elevati in Piemonte (70,8%), davanti a Veneto (60,8%) e Toscana (56,0%).
I mercati del made in Italy – Nell’anno terminante a ottobre 2023 le esportazioni dell’oreficeria e gioielleria valgono 10,6 miliardi di euro, segnando nei primi dieci mesi del 2023 un aumento del 10,3%. Tra i primi 20 mercati dell’oreficeria made in Italy, 10 presentano una crescita a doppia cifra e superiore alla media. Il maggiore dinamismo si registra in Turchia (5° mercato) con un aumento delle esportazioni del 66,9%, seguito da Thailandia (17° mercato) con +54,9%, Messico (10° mercato) con +31,8%, Singapore (19° mercato) con +31,2%, Irlanda (6° mercato) con +24,7%, Svizzera (2° mercato) con +24,1%, Romania (15° mercato) con +23,5%, Hong Kong (7° mercato) con +15,8%, Repubblica dominicana (12° mercato) con +15,3% e Francia (4° mercato) con +13,5%. In positivo, ma con una crescita inferiore alla media, Stati Uniti (1° mercato) con +6,6%, Panama (14° mercato) con +3,9%, Spagna (13° mercato) con +0,1%. Segnano una flessione le esportazioni verso Giappone (18° mercato) con -0,5%, Emirati Arabi Uniti (3° mercato) con -0,9%, Canada (16° mercato) con -1,8%, mentre i cali sono più marcati in Germania (8° mercato) con -9,9%, Israele (20° mercato) con -13,7%, Regno Unito (11° mercato) con -15,6% e Sud Africa (9° mercato) con -42,5%.
Il quadrilatero dell’oreficeria italiana è il primo esportatore dell’Unione europea – Nel 2023 (ultimi dodici mesi a settembre) le quattro principali province esportatrici di Arezzo, Vicenza, Alessandria e Milano – il quadrilatero dell’oreficeria made in Italy - rappresentano complessivamente l’81,0% delle vendite italiane all’estero. L’analisi combinata dei dati Eurostat per i paesi Ue e Istat per i territori italiani evidenzia che per l’esportazione di gioielleria, bigiotteria e pietre preziose lavorate al primo posto della classifica ibrida troviamo proprio il quadrilatero dell’oreficeria made in Italy con 9.055 milioni di euro, pari al 26,7% dell’export Ue 27, seguito da Francia con 8.039 milioni di euro, pari al 23,7%, Belgio con 5.067 milioni di euro, pari al 15%, Germania con 3.999 milioni di euro, pari all’11,8%, il Resto d’Italia con 2.123 milioni di euro, pari al 6,3%, Austria con 1.370 milioni di euro, pari al 4% e Irlanda con 1.211 milioni di euro, pari al 3,6%.
Dinamica valore gioielleria e oreficeria nei principali venti mercati
Gennaio-ottobre 2023, var. % tendenziale, C3212 - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Classifica ibrida export gioielleria in 26 paesi Ue, quadrilatero oreficeria made in Italy e resto d’Italia
2023, ultimi dodici mesi a settembre, milioni di euro - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat e Istat
STUDI – Frena (-4,2%) l’artigianato manifatturiero. Il percorso ad ostacoli nel 2024 per le imprese nel webinar del 5 febbraio
L’attività manifatturiera e le esportazioni sono condizionate dal pesante calo del commercio internazionale e dall’escalation nel Mar Rosso della crisi in Medio Oriente, che rischia di penalizzare il sistema del made in Italy e l’approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura italiana. In questa difficile fase congiunturale, l’artigianato registra un calo della produzione più accentuato. Nonostante la vigorosa stretta monetaria in corso comprima la domanda di beni di investimento, tiene la produzione nella filiera dei macchinari.
Manifattura italiana soffre di più dei competitor europei - Nei primi dieci mesi del 2023 il volume del commercio internazionale è sceso del 2,2% su base annua, una delle performance peggiori da inizio secolo, dopo quelle del 2020 e del 2009. Nei primi undici mesi del 2023 le esportazioni in volume scendono del 4,6% mentre, sempre nei primi undici mesi del 2023, la produzione manifatturiera in Italia flette del 2,2% a fronte di un calo meno marcato della Germania (-0,6%) e un aumento, seppure contenuto entro il punto percentuale, per Spagna (+0,3%) e Francia (+0,7%).
Le imprese artigiane manifatturiere e la diffusione sul territorio - Nella produzione manifatturiera sono attive 226 mila imprese artigiane, il 61,7% del totale, che danno lavoro a 857 mila addetti. In chiave regionale si osserva il più elevato peso dell’artigianato manifatturiero nelle Marche, dove gli occupati delle imprese artigiane manifatturiere pesano il 10,7% degli addetti del totale delle imprese della regione, seguito da Toscana con 8,7%, Veneto con 7,5%, Umbria con 7,3%, Provincia Autonoma Bolzano ed Emilia-Romagna con 6,1%.
Tra le province si osserva una maggiore rilevanza dell’artigianato manifatturiero sull’economia del territorio a Prato con 22,8%, seguita da Fermo con 18,4%, Arezzo con 13,3%, Macerata con 12,6%, Pistoia con 10,5%, Pesaro e Urbino con 10,4%, Vicenza con 10,2%, Rovigo con 9,4%, Barletta-Andria-Trani con 8,9%, Belluno con 8,8%, Padova con 8,4%, Lecco con 8,2%, Ancona con 8,1% e Treviso con 8,0%.
Il trend dell’artigianato manifatturiero - Sulla base della dinamica settoriale della produzione ponderata con gli occupati nelle imprese artigiane si stima che nei primi undici mesi del 2023 la produzione dell’artigianato cali del 4,2%, una flessione di due punti più ampia della media della manifattura. Se prendiamo a riferimento i principali otto settori per presenza di imprese artigiane, registriamo un segno positivo nella filiera dei macchinari: la produzione aumenta del +4,3% nella riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature e registra una tenuta per macchinari e apparecchiature con +0,1%. Si osserva una flessione inferiore alla media della media della manifattura per i prodotti alimentari con -1,6%, mentre si registrano cali più ampi per articoli di abbigliamento con -3,1%, prodotti in metallo con -3,5%, prodotti delle altre industrie manifatturiere con -4,3%, mobili con -5,3% e legno e prodotti in legno e sughero con -14,8%.
Si osservano cali accentuati anche tra gli altri comparti, con almeno il 3% dell’occupazione dell'artigianato manifatturiero: la produzione di prodotti tessili segna un -8,4%, quella di articoli in pelle un -9,3%, quella di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi un -11,0% e quella dei prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati un -19,4%.
Le incertezze delle politiche economiche e della geopolitica nel webinar del 5 febbraio - Le più recenti tendenze macroeconomiche e congiunturali e le incognite delle politiche economiche e della geopolitica, che disegnano per l’economia italiana un anno caratterizzato da un ‘percorso ad ostacoli’, saranno al centro del webinar che si terrà il prossimo 5 febbraio 2023, dalle ore 12.00 alle 13.15 per la presentazione del 28° report su trend economia, congiuntura e MPI, ‘2024, il percorso ad ostacoli per l’economia italiana’ organizzato dall’Ufficio Studi in collaborazione con la Direzione Politiche economiche.
Programma del webinar di lunedì 5 febbraio 2024, ore 12.00-13.15
Introduzione di Vincenzo Mamoli, Segretario Generale
Le incertezze su congiuntura e politiche economiche nel 2024, di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi
Alcune evidenze territoriali, di Licia Redolfi, Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia
Conclusioni di Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche
Iscrizioni al webinar
Dinamica produzione nei primi nove mesi del 2023 per settore
Gennaio-novembre 2023, var. % tendenziale dati corretti per giorni lavorativi, in arancio settori maggiore presenza artigianato - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Peso artigianato manifatturiero per ripartizione e regione
Anno 2021, % occupati artigianato manifatturiero su totale addetti imprese della regione - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat