STUDI - Le sorprese della recessione: in otto mesi di guerra +276mila occupati (+1,2%), più dinamiche le donne (+1,5%)

Le previsioni della Commissione europea indicano per l'economia dell'Eurozona e dell'Italia, l'ingresso in recessione tecnica in questo quarto trimestre 2022. Sulla dinamica dell'economia pesa il rallentamento del commercio internazionale e la frenata dell’economia cinese, con il volume delle  esportazioni che salgono di un limitato 0,7%. L'elevata inflazione riduce il potere di acquisto delle famiglie. A novembre l'inflazione decelera in Eurozona (10,0%, era 10,6% ad ottobre), meno in Italia dove è più elevata l'inflazione energetica, come si delinea nell’analisi dall’Ufficio Studi di Confartigianato proposta questa settimana su Quotidiano Energia.

Nonostante la persistente ed elevata pressione inflazionistica e l'ingresso in una fase ciclica recessiva, dagli indicatori congiunturali e macroeconomici emergono segnali statistici positivi - esaminati nel 22°report su congiuntura, economia e imprese, presentato questa settimana - che mostrano la straordinaria capacità di resilienza dell'economia e delle imprese italiane. Nel 2022 la crescita del PIL dell'Italia (+3,7%) supera quella di Cina, Francia, Germania, Usa e Giappone, un inedito dal 1980. Era dal 2001 che Italia non cresceva più di Francia e Germania. L'ottima performance di quest’anno è sostenuta dal migliore andamento del PIL nel terzo trimestre, quello estivo e caratterizzato dal buon andamento della domanda turistica. Secondo i conti nazionali pubblicati dall'Istat mercoledì scorso nel terzo trimestre di quest’anno la crescita congiunturale del PIL dello 0,5% è risultata superiore al +0,4% della Germania e al +0,2% di Francia e della media europea. La crescita è stata trainata dall’aumento del 2,2% del valore aggiunto di commercio, alberghi e ristorazione. Buon andamento anche dell'economia digitale (+1,4%). Sul lato della domanda si registra uno spunto più marcato degli investimenti in macchinari e impianti (+3,0%) e dei mezzi di trasporto (+10,0). Nonostante la crescente inflazione, la spesa delle famiglie italiane, in termini reali, ha registrato un aumento del 2,2% rispetto al trimestre precedente.

Un’altra sorpresa arriva dal mercato del lavoro, sostenuto dalla domanda delle micro e piccole imprese, come ha evidenziato una nostra recente analisi. Ad ottobre 2022 prosegue la crescita dell’occupazione registrata a settembre, per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti. Dall'inizio della guerra, tra febbraio e ottobre 2022, gli occupati sono saliti di 276mila unità, grazie all’apporto di 306mila dipendenti in più, con la componente a tempo indeterminato che cresce di 430mila unità mentre quella a tempo determinato diminuisce di 125mila unità e gli indipendenti scendono di 30 mila unità. L'aumento dell'1,2% degli occupati nel periodo è il risultato di una crescita dell'1,5% delle donne e dell'1,0% degli uomini. Nell’arco degli otto mesi in esame il tasso di disoccupazione nell’Eurozona si riduce di 2 decimi di punto, mentre in Italia il miglioramento sale a 7 decimi di punto. In chiave settoriale va notato che le imprese manifatturiere, colpite da una escalation senza precedenti dei costi dell’energia, a cui si associa l’aumento del costo del credito, nel trimestre estivo hanno aumentato le ore lavorate dell’1,4%.

 
Dinamica PIL nel 2022 tra le maggiori economie
Var. %, prezzi costanti - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse

 

 
Dinamica occupati per posizione durante primi 8 mesi di guerra
ottobre 2022. Var. ass. in migliaia e % su febbraio 2022, dati destagionalizzati - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat


BENESSERE - Integrato il Consiglio Direttivo di Confartigianato Acconciatori

Si è svolta a Roma, presso la sede nazionale di Confartigianato Imprese, l'Assemblea elettiva di Confartigianato Acconciatori per la copertura di due posti vacanti nel Consiglio Direttivo nazionale resisi vacanti a seguito di avvicendamenti a livello regionale.

L'Assemblea - su proposta della Presidente Chiorboli - ha eletto all'unanimità senza necessità di procedere alla votazione Elisabetta Maccioni, Presidente regionale Lombardia, e Jacqueline Jessica Porroni, Presidente regionale Toscana.

Le due nuove componenti il Consiglio Direttivo nazionale hanno accolto con grande entusiasmo le nomine ed espresso la massima disponibilità a supportare i vertici nazionali nell'attività di rappresentanza e tutela della categoria. Molte le tematiche all'attenzione del settore emerse in occasione della riunione di Consiglio Direttivo successiva all'Assemblea, dalla lotta all'abusivismo e alla concorrenza sleale al dialogo sociale europeo, dalla progettazione di iniziative in favore di clienti con bisogni speciali alla formazione e all'ambiente.

"Ci siamo prefissati obiettivi ambiziosi" ha commentato la Presidente Tiziana Chiorboli "ma so di poter contare su una squadra competente e coesa e sono certa che ciascuno si spenderà al massimo per conseguirli".


STUDI – Manovra e caro energia per le imprese al centro dell’analisi del 22° report Confartigianato

La manovra di bilancio si colloca in una fase drammatica per l’Italia e l’intera Europa, in un contesto caratterizzato da rischi elevati: escalation del conflitto in Ucraina, sicurezza delle forniture di gas, accelerazione del tasso di inflazione e dei tassi di interesse e una insufficiente realizzazione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La ricaduta della corsa dei prezzi dell’energia sui bilanci di imprese e famiglie è di entità straordinaria. Nel 2022 il caro bollette per le micro e piccole imprese vale 23,9 miliardi di euro, un incremento che pesa per il 6,1% del valore aggiunto creato dalle imprese fino a 49 addetti, generando un pesante impulso recessivo. L’impatto dei costi dell’energia sta condizionando le scelte di politica fiscale. Nel 22° report ‘Alle porte del 2023, prospettive e criticità per le imprese’ sui trend di economia, congiuntura e MPI presentato stamane in webinar aperto da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato, è stata esaminato l’impatto sul territorio del caro-bollette e le tendenze della politica economica e di finanza pubblica, alla luce della manovra di bilancio varata dal Governo, su cui venerdì scorso è intervenuta Confartigianato in una audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Qui il documento con le osservazioni e proposte di Confartigianato Imprese

Come indicato nel Documento programmatico di bilancio aggiornato, le risorse impegnate per il contrasto al caro energia arrivano a 4,6 punti di PIL. Il quadro programmatico di finanza pubblica indica nel 2022 un deficit di bilancio del 5,6% del PIL, di mezzo punto più ampio del 5,1% del tendenziale, a legislazione vigente. Nel 2023 il deficit scende al 4,5%, rispetto al 3,4% tendenziale, delineando un intervento fiscale espansivo. Nel periodo di programmazione lo sforzo fiscale è consistente: l'indebitamento netto strutturale migliora, passando al -6,1% del PIL nel 2022 al -4,8% nel 2023 - con una riduzione di 1,3 punti, solo nel 2012 fu più severa - al -4,2% nel 2024 per arrivare al -3,6% nel 2025.

Si mantiene il sentiero di riduzione del rapporto tra debito e PIL, che dopo la discesa di 4,6 punti quest'anno, registra un calo di 1,1 punti nel 2023, di 2,3 punti nel 2024 e di 1,1 punti nel 2025. Il sentiero del rapporto tra debito e PIL nel periodo di programmazione sale rispetto al quadro tendenziale, ma rimane più basso rispetto a quello disegnato nel DEF di aprile, grazie alla maggiore crescita del PIL nominale e al miglioramento del saldo primario di bilancio, fattori che compensano il maggiore costo del finanziamento del debito: la spesa per interessi nel 2023 sale a 81,6 miliardi di euro, pari al 4,1% del PIL, un punto in più rispetto al 3,1% previsto nel DEF di aprile.

L'intervento espansivo della manovra fornisce nel 2023 un impulso alla crescita di 0,3 punti di PIL, con un tasso di crescita programmatico del +0,6%. Lo spazio fiscale disponibile potrebbe non essere sufficiente per affrontare le sfide in atto e per proteggere adeguatamente famiglie e imprese, considerato che la manovra si concentra su interventi contrastare il caro energia nei primi tre-quattro mesi dell’anno.

I margini di manovra delle politiche economiche nazionali per fronteggiare le conseguenze drammatiche della crisi energetica in corso appaiono ristretti. Con un elevato debito pubblico, la Commissione europea raccomanda all’Italia politiche fiscali prudenti. Si rischia una pericolosa sincronizzazione pro-ciclica tra un insufficiente impulso fiscale e una marcata stretta monetaria, prevista in accentuazione nelle prossime riunioni del Consiglio della Bce dopo l’aumento dei tassi di 200 punti base in soli 98 giorni, tra luglio e ottobre. Ne conseguono un aumento del costo del credito e una compressione della propensione ad investire delle imprese. Con uno shock inflazionistico da costi, lo ricordiamo, una restrizione monetaria è meno efficace e potrebbe prolungarsi eccessivamente nel tempo. Non va sottovalutato il rischio di un passo eccessivamente rapido nella normalizzazione dei tassi ufficiali.

Superata, auspicabilmente presto, la crisi energetica, nella prospettiva di più lungo periodo vanno programmati interventi per la riduzione strutturale della pressione fiscale sui fattori produttivi – come evidenziato da Confartigianato nell’Assemblea dello scorso 22 novembre, lo spread fiscale nel 2023 sale a 2,3 punti di PIL -, la riqualificazione della spesa pubblica e il sostegno della domanda per investimenti, penalizzata dalla stretta monetaria: nel 2023 è previsto un aumento degli investimenti dell’1,9%, in deciso rallentamento rispetto al +9,5% registrato quest’anno. Serve un piano fiscale di legislatura, opportunamente intrecciato con il piano delle riforme, per guardare oltre all'emergenza e sostenere i processi di crescita.

Oltre al punto sulle politiche economiche, il 22°report, con l’analisi di oltre ottanta evidenze statistiche, delinea il bilancio del 2022, tra alcuni significativi segnali di resilienza delle imprese e l'ingesso in 'recessione tecnica'. Inoltre, sono messe in evidenza le prospettive di un incerto 2023, condizionato dall'evoluzione della guerra in Ucraina e dalla dinamica dei prezzi dell'energia, preannunciato dai segnali provenienti dagli indicatori congiunturali. In chiave territoriale sono esaminate le prospettive di crescita del PIL e gli effetti del caro bollette sulle MPI, oltre a inflazione energetica, credito e tassi di intesse per le MPI per regione. Nel report, infine sono ripresi i dati chiave del mercato del regalo di Natale a valore artigiano e su cui è stata lanciata la video pillola di #Dati #SuMisura.

 
Tax burden in Italia e Uem
Anni 2005-2024. % PIL, previsioni dell'11 novembre 2022 - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea


STUDI – Un regalo di Natale a valore artigiano: a dicembre  22,7 miliardi di euro di spesa intercettabile dal 30,6% delle imprese artigiane

 

L'elevata inflazione causata dalla crisi energetica, scoppiata lo scorso anno e amplificata dopo l'invasione dell'Ucraina, condiziona le scelte dei consumatori nel mese di dicembre, tradizionalmente caratterizzato dagli acquisti legati alle festività del Natale, in cui si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media annuale.

L’analisi sulla spesa di dicembre intercettabile dalle imprese artigiane è proposta nell’Elaborazione Flash ‘Un regalo di Natale a valore artigiano. Focus su Artigianato alimentare – 12a edizione’ pubblicata oggi dall’Ufficio Studi. Qui per scaricarla.

La maggiore spesa prevista per il mese di dicembre viene in parte spiazzata dal caro bollette che pesa per  il 2,4% della spesa per consumi finali. Pur in presenza di questo pesante fattore di rallentamento, dai più recenti indicatori congiunturali sui consumi si colgono alcuni segnali positivi. A novembre 2022 il clima di fiducia dei consumatori presenta una dinamica positiva e torna a risalire anche la  fiducia delle imprese, con una più marcata accentuazione per le imprese del commercio, unico settore in cui il clima di fiducia è superiore rispetto a quello precedente l'invasione dell'Ucraina. L’analisi dei conti nazionali pubblicati ieri evidenzia che nel terzo trimestre 2022 la spesa delle famiglie è salita del 2,2% rispetto al trimestre precedente.

La spesa di dicembre per gli acquisti di Natale – A dicembre ammonta a 22,7 miliardi di euro la spesa delle famiglie per prodotti e servizi maggiormente scelti come regalo - prodotti alimentari e bevande, moda e gioielleria, mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per casa e giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria e materiale da disegno e servizi di cura della persona - che per quasi due terzi (66,3%) è costituita dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 15,1 miliardi di euro.

In chiave territoriale, la spesa a dicembre nel perimetro merceologico in esame supera un miliardo di euro in: Lombardia con 3.847 milioni di euro (16,9% del totale), Lazio con 2.342 milioni (10,3%), Veneto con 1.921 milioni (8,5%), Campania con 1.871 milioni (8,1%), Emilia-Romagna con 1.843 milioni (8,2%), Sicilia con 1.786 milioni (7,4%), Piemonte con 1.686 milioni (7,9%), Toscana con 1.448 milioni (6,4%) e Puglia con 1.300 milioni (5,7%).

 

Il valore artigiano di un regalo di Natale – I prodotti e servizi offerti dalle imprese artigiane italiane sono caratterizzati da una artigianalità basata sul valore del lavoro, sull’ascolto del cliente e sulla personalizzazione del prodotto, a cui si associa l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti realizzati. In molte realizzazioni trova una sintesi la cultura secolare della manifattura artistica e della rielaborazione dei materiali. Lavorazioni a regola d’arte caratterizzano prodotti ad alta creatività, innovazione e originalità.

I prodotti e servizi dell’artigianato sono focalizzati sulla domanda di prossimità, grazie alla profonda conoscenza del mercato del locale da parte degli imprenditori, e a cui si rivolge la consulenza e il supporto ai clienti per installazioni e riparazioni, queste ultime garanzia di una maggiore circolarità e di una riduzione dei rifiuti.

Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’imprenditore, i suoi dipendenti e le rispettive famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità, garantendo sia la remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali che il gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare.

Sono circa 305mila le imprese artigiane operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti e servizi artigianali di alta qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 30,6% delle imprese artigiane italiane: queste imprese danno lavoro a 907mila addetti cioè ad un terzo (34,8%) degli addetti dell'artigianato nazionale.

 

 
Spesa a dicembre in prodotti alimentari e bevande e in altri prodotti e servizi tipici del Natale nelle regioni
Dicembre. Milioni di euro - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 
Peso degli addetti nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale su totale addetti artigiani per regione
Anno 2019. Incidenza percentuale. In imprese attive - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Camera di Commercio delle Marche


BENESSERE - Nel settore dell'estetica importante sinergia tra Ministero della Salute e Associazioni di categoria

Si è svolto questa mattina l’incontro tra il Ministero della Salute e le delegazioni di Confartigianato Estetisti, CNA e APEO in merito alla Prassi di riferimento UNI relativa alla definizione del profilo dello “Specialista in Estetica Oncologica”. 
L’attività di estetica negli ultimi anni sta registrando una crescita notevole di domanda di servizi dedicati a soggetti in condizioni di fragilità, generalmente sottoposti a cure sanitarie tra le quali, appunto, quelle oncologiche. È evidente come l’esecuzione di trattamenti su questi soggetti necessitino di attenzioni e conoscenze specifiche tali da garantire al cliente una qualità del servizio che tenga conto della sua particolare condizione. Da qui, la necessità di pervenire ad una normazione tecnica in grado di offrire un quadro regolatorio di riferimento, che preveda adeguati standard formativi. 

In tal senso la prassi, sviluppata in collaborazione con AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), definisce i requisiti di conoscenze e abilità dello Specialista in Estetica Oncologica il quale opera al servizio di persone sottoposte a terapie oncologiche al fine di migliorarne la qualità della vita. 

Lo Specialista in Estetica Oncologica è un professionista del settore del benessere che opera secondo i requisiti e i limiti previsti dalla legge n. 1 del 1990, e che potrà pertanto effettuare esclusivamente i trattamenti estetici previsti dalla normativa di settore. 

Nell’ottica della più ampia diffusione di questa rilevante iniziativa, le Organizzazioni hanno evidenziato la necessità di condividerne contenuti e finalità con il Ministero della Salute e hanno, altresì, colto l’occasione per evidenziare che le imprese e gli operatori del settore manifestano da tempo l’esigenza di un contesto normativo aggiornato che consenta loro di offrire risposte adeguate al proprio mercato di riferimento. 

“La prassi è stata definita in modo da garantire un’efficace integrazione di competenze, ruoli e responsabilità delle parti coinvolte e in assoluta sintonia con le disposizioni vigenti” ha dichiarato Stefania Baiolini, Presidente Confartigianato Estetisti “riteniamo pertanto possa rappresentare un importante punto di riferimento per gli operatori del settore e una garanzia fondamentale per i cittadini”. Affermazione condivisa in pieno dal Ministero della Salute, che ha accolto molto positivamente la prassi di riferimento e si è reso disponibile a supportare la richiesta delle associazioni di un riconoscimento normativo del profilo dello Specialista in estetica Oncologica (SEO). 

“L’incontro” secondo la presidente CNA Estetiste Perlita Vallasciani, “è stato, inoltre, molto proficuo anche rispetto alla possibilità di una più stretta collaborazione tra associazioni e Ministero della Salute su tutti i temi cari alla categoria e di fondamentale importanza per lo sviluppo del settore, a partire da quello dell’estetica sociale”. 

Grande soddisfazione è stata pertanto espressa delle Associazioni per la disponibilità dichiarata dal Ministero ad istituire un tavolo di lavoro congiunto per affrontare le questioni legate ad una maggiore qualificazione della professionalità di un settore che negli ultimi anni ha vissuto continue innovazioni dovute all’introduzione di nuovi servizi e all’utilizzo di attrezzature e tecnologie sempre più sofisticate. 

Con molto favore è stata, infine, accolta la proposta di lavorare in sinergia ad una campagna di sensibilizzazione e comunicazione sul tema della legalità, riconoscendo che le attività irregolari nei comparti della cura alla persona mettono a repentaglio la salute dei clienti e gettano discredito sulle imprese che operano nel rispetto della legge.  

“Il contrasto all’abusivismo" hanno concluso le due Presidenti, “è quanto mai necessario per fornire a cittadini e imprese un segnale tangibile della vicinanza delle istituzioni”.