AUTOTRASPORTO - Costi minimi dell’autotrasporto: il Tar del Lazio respinge per la seconda volta la richiesta di sospensiva. Soddisfazione di Unatras
Oggi, per la seconda volta, il Tar Lazio ha respinto la richiesta, avanzata da Confindustria, Confetra e Autorità Antitrust, di sospendere l’applicazione dei costi minimi di sicurezza dell’autotrasporto, e ha rinviato al 25 ottobre 2012 la decisione definitiva.Leggere di più
Il Governo lancia il nuovo piano di incentivi per l’edilizia
Crescono le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni, trovano conferma gli incentivi per il risparmio energetico, arriva il ripristino dell’Iva per la vendita di immobili da parte delle imprese costruttrici. Il Governo Monti getta un salvagente all’edilizia riservando il più ampio capitolo del Decreto sviluppo al rilancio del settore colpito da una crisi drammatica. I numeri sono impietosi: nel primo trimestre del 2012 l’indice della produzione dell’industria del mattone è sceso del 14% trascinando a fondo l’occupazione che nell’ultimo anno fa registrare circa 100.000 posti di lavoro in meno. <i> “Il settore dell’edilizia</i> – spiega Stefano Bastianoni, Segretario nazionale di Confartigianato Anaepa -<i> è praticamente fermo, per quanto riguarda le nuove costruzioni c’è molto invenduto e questo è preoccupante. L’unico settore che sta girando è quello delle ristrutturazioni edilizie”.</i> Il mix di iniziative del Governo punta proprio sulle piccole imprese e sulle ristrutturazioni per dare nuovo slancio al comparto. La misura più attesa, riguarda l’aumento dal 36 al 50% delle detrazioni fiscali irpef per le spese di rinnovamento degli immobili. Oltre ad aumentare la della detrazione, aumenta anche il limite massimo di spesa agevolabile che raddoppia passando da 48 mila a 98 mila euro. Le spese da portare in deduzione sono quelle sostenute a partire dalla data di entrata in vigore del decreto legge, fino al 30 giugno 2013. Confartigianato Anaepa ha salutato con favore questa misura <i>“perché l’abbiamo fortemente richiesta”</i>, rimarca il Segretario Bastianoni.<i> “Ci aspettiamo quindi</i> – prosegue -<i> che la domanda delle famiglie possa incrementarsi analogamente a quanto già avvenuto tra il 1998-2006, quando mediamente oltre un miliardo centocinquanta milioni di euro sono stati movimentati dagli incrementi dovuti al bonus del credito fiscale”.</i> Sempre in tema di incentivi, l’esecutivo ha deciso di riconfermare anche il bonus fiscale per gli interventi di efficientamento energetico degli immobili. Le detrazioni irpef si livellano a quelle delle ristrutturazioni edilizie scendendo dal 55% al 50%. Il nuovo regime varrà per un anno a partire dal primo gennaio 2013, fino a quella data si applicheranno le attuali aliquote del 55%. Un ulteriore cima di sicurezza che palazzo Chigi ha lanciato alle imprese edili, è rappresentata dalla completa e permanente deducibilità dell’Iva per tutte le vendite e locazioni di immobili effettuate direttamente dalle imprese costruttrici. Finora, per evitare speculazioni legate alle a compravendite fittizie, la deducibilità dell’iva per gli immobili di nuova costruzione era stata limitata ai primi cinque anni, limite che il decreto cancella. Tra le altre novità, il decreto sviluppo introduce il “Piano nazionale per le città” con l’obiettivo di riqualificare le aree urbane degradate e lo sviluppo cittadino come motore per le costruzioni. Il piano sarà finanziato inizialmente con 225 milioni di euro, una cabina di regia selezionerà gli interventi da realizzare. <i>“Si tratta di misure più di carattere generale che troveranno un impatto allungato nel tempo anche perché occorre il concerto di più soggetti”</i> conclude il Segretario nazionale di Confartigianato Anaepa Stefano Bastianoni.
RETE IMPRESE ITALIA - Si conclude il semestre di Marco Venturi. Al via la Presidenza di Giorgio Guerrini.
Si è svolta oggi l’Assemblea di R.E TE. Imprese Italia, che ha valutato positivamente il primo biennio dell’iniziativa comune, che ha permesso di garantire un sostegno importante alle imprese in una fase di grandi difficoltà Leggere di più
A Vicenza è tutto pronto per far partire le auto elettriche
Questione di pochi mesi e Vicenza, grazie a Confartigianato, potrebbe diventare la provincia pilota per la mobilità a impatto zero sull’ambiente. Il Parlamento sta infatti esaminando un provvedimento che incentiva l’acquisto di veicoli elettrici e le infrastrutture di ricarica. Un intervento normativo che arriva a coronare il progetto ‘Futuro elettrizzante’ su cui Confartigianato Vicenza sta lavorando da tempo. L’iniziativa punta a diffondere l'uso dei veicoli elettrici nei comuni della provincia di Vicenza come soluzione al congestionamento e all’inquinamento da traffico nei centri urbani e per rilanciare l'attività degli imprenditori di nuove filiere produttive: meccanica, meccatronica, elettromeccanica. Usare auto elettriche darebbe un bell’aiuto all’ambiente, alla qualità della vita e all’efficienza delle attività economiche se si considera che, soltanto a Vicenza, Confartigianato ha calcolato che almeno 10.000 imprenditori usano veicoli aziendali su tratte inferiori ai 100 km al giorno. Il progetto, molto ampio e articolato, è scritto nero su bianco in un protocollo sulla mobilità sostenibile che è stato sottoscritto da 84 Comuni del territorio vicentino ma che coinvolge anche Università, scuole e multinazionali del settore auto. A ‘battezzare’ l’iniziativa è arrivato a Vicenza anche il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini che, oltre ad annunciare finanziamenti per incentivare la mobilità elettrica, ha prospettato la possibilità di adottare il modello “Futuro Elettrizzante” di Confartigianato Vicenza come seconda piattaforma sperimentale a livello nazionale dopo quella emiliano romagnola. Insomma, in attesa che arrivino gli incentivi per favorire la diffusione dei veicoli elettrici, Vicenza è già pronta, con il suo laboratorio per la mobilità elettrica, a disegnare un nuovo modello di sviluppo territoriale sostenibile.
Innovazione e incentivi, la ripresa parte da qui
Sviluppo, crescita, ripresa economica. Chiamatela come volete, ma questo è ciò che serve all’Italia, riagganciare la ripresa economica e tornare a crescere. Per farlo, il Governo Monti, dopo una prima fase, estremamente dura, di tagli e razionalizzazione dei costi, ha preparato un pacchetto di iniziative per rilanciare l’economia del paese. <i>“Noi abbiamo sollecitato un cambio di politiche del governo che, finora, si è dedicato quasi esclusivamente alle politiche di risanamento dei conti pubblici e a fronteggiare la grave crisi del debito sovrano italiano”</i>, ha sottolineato il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli. Nel decreto sviluppo approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 15 giugno sono finiti la riforma degli incentivi alle imprese, trasformati in un unico fondo rotativo da 2 miliardi di euro all’anno, la definizione di un credito d’imposta per chi assume giovani laureati qualificati, alcune modifiche e semplificazioni del diritto fallimentare e di quello civile, la creazione dell’Agenzia per l’Italia digitale e un pacchetto di proprietà pubbliche da dismettere, oltre ad un ampio bouquet di iniziative per l’edilizia e le rinnovabili. I fondi raccolti dalla cessione di una parte del patrimonio pubblico andranno a coprire una quota del debito pubblico e parte di quello commerciale dello Stato nei confronti delle imprese, All’ultimo momento, invece, è saltata l’esenzione dell’IMU per l’invenduto. <i>“Riteniamo che questo debba essere soltanto il primo di una serie di provvedimenti che mirino alla rimessa in moto dell’economia italiana”</i>, ha aggiunto Fumagalli. Alla presentazione del decreto sviluppo, il premier monti ha sottolineato come con questo decreto si riduca il peso dello stato, ma di lavoro, per riagganciare la crescita, ce n’è ancora tanto da fare. Per Confartigianato, sono tre le strade da seguire, riduzione della pressione fiscale, semplificazione burocratica ed un credito più accessibile per le imprese. <i>“Con questa pressione fiscale non si aggancia nessuna ripresa. Con l’attuale livello di burocrazia, nonostante siano state fatte negli anni scorsi alcune magnifiche leggi di principio sulla semplificazione anche se ancora mancano i decreti attuativi, le imprese non hanno sufficienti margini di manovra. Il terzo ambito in cui noi crediamo sia necessario mettere in campo un intervento coordinato fra soggetti pubblici e privati è quello della circolazione della liquidità”</i>, ha concluso Fumagalli.
DALLE IMPRESE APPELLO PER L’EUROPA
Da Giuseppe Mussari (Abi), Aldo Minucci (Ania), Luigi Marino (Alleanza delle cooperative) Giorgio Squinzi (Confindustria) e Marco Venturi (Rete Imprese Italia) la lettera aperta a Barroso, Presidente della Commissione europea, e VanLeggere di più