Confartigianato ricorda Manlio Germozzi
Il 15 febbraio 2012, Confartigianato ha ricordato il proprio fondatore, Manlio Germozzi, nel 15° anniversario della scomparsa. Una giornata fitta di impegni, iniziata con una messa in suffragio celebrata nella basilica romana di San Clemente, continuata durante la Giunta esecutiva di Confartigianato e conclusa con il ricordo di chi ha conosciuto Manlio Germozzi, di chi ne ha condiviso idee ed ideali e ha contribuito a trasformare il sogno di una rappresentanza dell’artigianato in una splendida realtà. “L’idea di Germozzi è proprio questa: l’associazionismo che riesce a divulgare idee che si rinnovano, che puntano sulla flessibilità del lavoro, sulla creatività e che finiscono per qualificare l’intero Paese. Attraverso l’artigianato, secondo l’idea di Manlio Germozzi, anche tutti gli altri lavori prendono una forma più personale, più imprenditoriale”, ha spiegato la senatrice Maria Pia Garavaglia, presidente della Fondazione Manlio e Maria Letizia Germozzi. Una storia fatta di passione e di tenacia, iniziata nel settembre del 1946 con il primo congresso della Confederazione generale dell’artigianato italiano. Quel giorno, a Roma, Germozzi viene nominato Segretario generale della prima, e in quegli anni unica, organizzazione di rappresentanza della micro impresa, iniziando un rapporto che finirà soltanto nel 1997, con la morte dello stesso Germozzi. In mezzo ci sono tante battaglie a favore della categoria, lotte per i diritti degli artigiani, per la valorizzazione e la tutela delle loro capacità imprenditoriali e manuali. Oggi, Confartigianato ha rilanciato la missione della fondazione “Manlio e Letizia Germozzi”, presieduta dalla senatrice Maria Pia Garavaglia. Nuovi stimoli ed un rinnovato vigore per contribuire allo sviluppo dell’imprenditoria artigiana. “La Fondazione Germozzi affiancherà Confartigianato nella promozione delle attività artigiane, della loro creatività e della loro capacità manuale. Ogni categoria dell’artigianato è legata alla capacità del singolo di fare in modo che ciò che è creativo è anche flessibile, adatto ai propri tempi. La fondazione, quindi, grazie a borse di studio e concorsi, vuole continuare una storia che è stata gloriosa fino ad ora e che vuole e deve continuare ad esserlo, ovviamente sotto il nome di Manlio Germozzi”.
Il Servizio civile nazionale abbraccia la causa dell’ANCoS
L’ANCOS ce l’ha fatta. Per la prima volta in assoluto, l’ufficio nazionale per il servizio civile ha approvato e finanziato il progetto di Confartigianato per la terza età. Un riconoscimento importante per il nostro sistema, che dimostra il buon lavoro fatto ogni giorno nel sociale. “Direi che abbiamo coniugato quella chje è l’attività economica delle imprese con i valori sociali, soprattutto artigiana, esprime, la famiglia, la solidarietà, l’impegno civile e sociale”, ha sottolineato Aldo Zappaterra, presidente dell’ANCoS Confartigianato. Per il via libera definitivo al progetto, mancano soltanto gli ultimi dettagli. Ci sono i volontari del servizio civile, scelti dopo una selezione preliminare, le sedi ANCoS accreditate, più di dieci distribuite lungo tutto lo Stivale, e c’è l’obiettivo da raggiungere insieme, sostenere la ricerca medico-scientifica nella lotta all’alzheimer, una delle più devastanti malattie della terza età. Il progetto prevede “l’impegno di dodici ragazzi che per un anno svolgeranno il Servizio civile presso le sedi ANCoS, lavorando sulla ricerca contro l’alzheimer - ha detto Fabio Menicacci, segretario di ANCoS Confartigianato - Un’iniziativa che va ad aggiungersi all’attività che stanno già portando avanti l’ANAP e l’ANCoS su questo tema. Loro saranno il collante tra il progetto di ricerca scientifica e il territorio. Andranno nelle case di riposo, nei centri anziani, sottoponendo i questionari e raccogliendo informazioni sulla condizione della terza età. Una volta raccolti - ha aggiunto Menicacci - saranno elaborati dall’Università e dal centro di ricerca che ci sta lavorando e saranno il supporto per dare fondamento alla ricerca già iniziata sulla prevenzione e la predizione dell’alzheimer”. Nel dna di Confartigianato non ci sono soltanto gli interessi economici della micro e piccola impresa, ma anche la difesa di tutto quell’insieme di valori che appartiene al mondo dell’artigianato. Una missione che l’ANCOS porta avanti ogni giorno grazie al lavoro dei 52 comitati provinciali del territorio e al sostegno dei 260mila soci. Un impegno che ha portato alla realizzazione di due progetti internazionali, in Etiopia e in Palestina, oltre ai 24 progetti provinciali realizzati in Italia. Numeri importanti, che fanno dell’ANCOS una struttura in continua crescita, pronta a raccogliere le opportunità rappresentate dal servizio civile e dalla raccolta del 5per mille, una risorsa che il sistema Confartigianato mette a disposizione del bene comune.
L’Anap rilancia la propria battaglia contro l’alzheimer
Continua senza soste l’impegno dell’ANAP e dell’ANCOS nella lotta all’alzheimer, una delle più devastanti malattie della terza età. Il 24 marzo 2012, infatti, torneranno nelle piazze dei principali centri italiani i gazebo informativi della campagna “Senza ricordi non hai futuro”, giunta quest’anno alla 5° edizione. “Ancora una volta, metteremo in campo l’impegno di tutte le province e di tutti i nostri presidenti provinciali, insieme ai loro segretari e coordinatori, che porteranno nelle piazze d’Italia i nostri gazebo, dove raccogliere informazioni ed esigenze di tutti i cittadini coinvolti, in qualche maniera, dall’alzheimer”, ha detto il presidente dell’ANAP Confartigianato, Giampaolo Palazzi. Per continuare questa battaglia, per raccogliere il maggior numero di informazioni utili per la ricerca scientifica e per rispondere al meglio alle richieste dei cittadini, anche quest’anno l’ANAP e l’ANCOS possono contare sulla collaborazione del dipartimento di medicina geriatrica della Sapienza di Roma, della Croce rossa italiana e del 118. I medici di queste organizzazioni saranno a disposizione dei cittadini per offrire supporto e assistenza nella compilazione dei due test predittivi, che verranno poi inviati ai ricercatori della Sapienza per contribuire alla creazione di una casistica dettagliata sull’insorgenza dell’alzheimer. Da quest’anno, però, Confartigianato può contare anche sul contributo dell’Istituto De Ritis. Grazie all’accordo con il centro di ricerca scientifica del professor Giuliano da Villa, infatti, l’impegno contro l’alzheimer procederà di pari passo con quello contro il colesterolo, per sensibilizzare gli anziani sulla necessità di una corretta alimentazione e per capire quale pericolosa relazione esista fra questi due disturbi. L’ennesima conferma dell’impegno di Confartigianato a favore della terza età. “Noi anziani - ha aggiunto Palazzi - siamo in grado di dare suggerimenti importanti ai giovani, di raccontare le nostre esperienze di vita, quelle che chi hanno fatto crescere dal punto di vista intellettuale ma anche economico, essendo imprenditori artigiani. Soprattutto, però, possiamo raccontare cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo continuare a fare per il Sistema Italia”.
Varese accende i riflettori sull’imprenditoria femminile
Squadra che vince non si cambia, recita un vecchio adagio. E così, dopo il successo di Oltre la linea, Davide Ielmini e Confartigianato Varese tornano a raccontare le storie degli imprenditori della provincia lombarda, uno dei motori produttivi del nostro paese. “Donne in quota” è il titolo di un libro che ha un obiettivo chiaro, raccontare le storie di tante imprenditrici artigianeLeggere di più
Il Ponte di Rialto torna all’antico splendore grazie agli artigiani veneziani
“Gli artigiani adottano Rialto e rimettono in sesto la balaustra più disastrata del ponte”. Con queste parole, che lasciano davvero poco spazio all’immaginazione, il Corriere del Veneto annunciava la collaborazione tra Confartigianato Venezia ed il Consorzio dei tajapiera restauratori per il recupero di una parte del Ponte di Rialto. “Noi vorremmo che alla fine, oltre ad un intervento di restauro realizzato a regola d’arte, eseguito nel rispetto non soltanto filologico, ma anche tecnico, delle strutture e delle lavorazioni tradizionali, rimanesse anche il messaggio di una categoria che non vuole sparire dalla laguna veneziana, ma che vuole consolidarsi sempre di più”, ha spiegato Gianni De Checchi, direttore di Confartigianato Venezia. Un’iniziativa che conferma l’impegno dell’associazione veneziana nel conservare vive le tante eccellenze artigiane della laguna. Dopo i merletti di Burano, lo stucco marmorino, il vetro di Murano e l’arte dei maestri d’ascia, Confartigianato è scesa in campo per rilanciare la tradizionale scuola degli artigiani della pietra. “ Venezia deve proteggere come un tesoro le proprie attività artigianali, non può perderle o disperderle con il passare degli anni e con l’evoluzione del mercato”, ha rilanciato De Checchi. Per farlo, Confartigianato Venezia è intervenuta in prima persona nel recupero di un simbolo della città, quel ponte che taglia in due il Canal grande ma che, insieme al ponte dell’Accademia e al ponte della Costituzione, rischia di perdersi tra le acque della laguna. Tecnicamente, il restauro della balaustra ha permesso di ristabilire le colonne perse negli anni e di ripulire quelle rimanenti, riconsegnandole ai materiali originali, la pietra d’Istria ed il piombo. “Una volta che abbiamo riconsolidato l’intera struttura, grazie alla ricostruzione dei singoli elementi fratturati, procederemo ad inserire nuovamente il piombo fra i vari conci strutturali. Pietra e piombo, infatti, sono gli elementi necessari per poter ridonare l’elasticità alla struttura, proprio come fatto in passato”, ha spiegato il presidente del Consorzio dei tajapiera restauratori veneziani, Giovanni Giusto. Il Ponte di Rialto è soltanto l’ultima meraviglia deturpata nella sua bellezza dall’incuria e dalla mancanza di fondi pubblici per recuperarla. Un problema comune a tante bellezze tricolori, da Pompei a Venezia, passando per il Colosseo. Ma c’è un altro particolare che accomuna il Ponte di Rialto con l’Anfiteatro Flavio di Roma: la promessa dei grandi nomi dell’industria italiana nel recupero di questi monumenti. Se a Roma si è mosso Della Valle, a Venezia è stato Renzo Rosso a promettere il finanziamento del restauro di Rialto. Ma mentre quelle degli industriali, ad oggi, sono soltanto promesse e belle parole, gli artigiani si sono rimboccati le maniche mettendosi subito a lavorare, forti di un sapere fare che sta soltanto nella testa e nelle mani di un artigiano.
RINNOVABILI - "Ministero dello Sviluppo economico chiarisca indiscrezioni su bozza quinto Conto Energia"
“Chiediamo al Ministero dello Sviluppo Economico di chiarire le indiscrezioni che stanno circolando in questi giorni in merito al quinto Conto energia”.Leggere di più