Autotrasporto merci: al via l’organizzazione del fermo

Le associazioni di categoria dell’autotrasporto merci - Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap L., Fiap M., Sna/Casartigiani, Unitai - riunite oggi a Roma pressoLeggere di più


Fisco – Approvato innalzamento franchigia Irap a 9.500 euro Guerrini (Confartigianato): “Importante segnale di attenzione del Governo e del Parlamento verso le piccole imprese”

“L’emendamento che innalza a 9.500 euro la deduzione forfetaria IRAP recepisce le sollecitazioni di Confartigianato e rappresenta un importante segnale di attenzione daLeggere di più


SERVIZI PUBBLICI LOCALI Rischio stop a Ddl Lanzillotta in Finanziaria Guerrini (Confartigianato): “Non si perda occasione per aprire mercato a concorrenza”

“Mi auguro che non si perda l’occasione per sbloccare l’iter di una riforma fondamentale al fine di aprire il mercato dei servizi pubblici alla vera concorrenza e di ridurre i costi a carico dei cittadini e degli imprenditori”.Leggere di più


In arrivo la nuova classificazione delle attività

Dal 1° gennaio 2008 andranno in soffitta i codici identificativi delle attività economiche a cinque cifre “Atecofin 2004”, rimpiazzati dalla nuova tabella “Ateco 2007” che di cifre ne prevede sei. Un numero in più, che, secondo le intenzioni dell’Agenzia delle Entrate, permetterà di suddividere le aziende in modo ancora più preciso e dettagliato. “L’esigenza di aggiornamento – si legge in una nota dell’Agenzia – è stata avvertita a livello mondiale, in sede di Nazione Unite, e, in virtù della crescente integrazione europea è stata recepita con uno specifico regolamento dell’Unione Europea. Si tratta di un ulteriore passo per consentire di confrontare la realtà nazionale con esperienze di altri Paesi nostri competitori e con i quali è necessario adottare comportamenti fiscali sempre più integrati”. La nota prosegue sottolineando che “Ateco 2007 è adottata quale unica regola di classificazione per la pubblica Amministrazione, sostituendo in campo finanziario Atecofin 2004”. Una piccola rivoluzione che porta con sé una serie di problemi operativi che Confartigianato ha segnalato all’Agenzia delle Entrate. La sesta cifra ha introdotto, accanto alle ormai consuete sezioni, divisioni, gruppi, classi e categorie, le sottocategorie, una nuova ‘entità’ che rende la transcodifica dell’attività d’impresa molto più complessa di quella del 2004. Ma al di là di questo problema che comunque rende l’utilizzo dei codici Ateco2007difficile ma non impossibile, ne è presente un secondo che rischia di inceppare l’intera macchina. Il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che ha introdotto la nuova codifica, impone l’uso dei codici a sei cifre già nelle prossime dichiarazioni dei redditi modello “Unico 2008”. Il cuore del problema è che le imprese dovranno individuare, secondo i nuovi codici, l’attività economica svolta in prevalenza nel periodo d’imposta 2007. Una richiesta che difficilmente potrà essere esaudita: le imprese avrebbero dovuto, infatti, tenere separati nel corso dell’anno i ricavi delle diverse attività esercitate, un’esigenza di ripartizione di cui nessuno era a conoscenza. A testimonianza della difficoltà, o meglio dell’impossibilità di indicare il codice dell’attività prevalente, Confartigianato propone il caso ‘tipo’ di un’attività di “Fabbricazione di altri mobili in legno per arredo domestico”. Dal 2004 a oggi è stata identificata con il codice Atecofin 34.14.1. Secondo la nuova codificazione Ateco2007 si deve ulteriormente distinguere in: “Fabbricazione di mobili per arredo domestico” (31.09.10), “Fabbricazione di parti e accessori di mobili” (31.09.40), “Finitura di mobili” (31.09.50), “Fabbricazione di altri mobili compresi quelli per arredo esterno” (31.09.90), “Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento” (95.24.01). Se l’impresa di “Fabbricazione di altri mobili in legno per arredo domestico”, ha realizzato nel corso del 2007 anche solo più di una delle attività individuate dalle sottocategorie, sarà in seria difficoltà ad adempiere all’obbligo contributivo. Per questo la Confederazione ha sollecitato l’Agenzia delle Entrate ad apportare alcune modifiche al sistema in vista della presentazione del modello ‘Unico 2008”. La prima modifica prevede l’utilizzo del codice “Atecofin2004” sia per individuare l’attività prevalente esercitata nel periodo di imposta 2007, che dello studio di settore applicabile per lo stesso anno. La seconda, che sia inserito in “Unico 2008” un apposito ‘box’ in cui siano elencati i codici “Ateco2007” di tutte le attività esercitate dall’impresa nel 2007, ma senza nessuna indicazione su quale sia stata quella prevalente. Allo stesso tempo è stato chiesto di consentire l’utilizzo nelle comunicazione dati IVA delle vecchie codifiche Atecofin2004 e di “integrare o rettificare, attraverso una comunicazione successiva all’invio del “Unico 2008”, senza sanzione per un congruo periodo, i codici Ateco2007 comunicati con Unico “2008”.


Aumento delle “pensioni basse”, i chiarimenti dell’INAPA

La legge 127/2007, approvata lo scorso settembre, aveva fatto esultare i pensionati con “pensioni basse”. Quella legge, infatti, provvedeva ad aumentare l’assegno previdenziale mensile, oltre ad istituire una cifra “una tantum”, chiamata “quattordicesima” . Oggi l’Inapa torna sull’argomento per fornire importanti chiarimenti ai soci di Confartigianato. In primo luogo, invitando quei pensionati che non hanno ricevuto né la somma spettante né il modulo per la dichiarazione reddituale, necessario per accedere ai benefici, a presentare alla competente sede INPS un modello RED cartaceo attestante i redditi relativi all’anno in corso. Una volta fatto, il pagamento della quattordicesima avverrà con la prima mensilità utile successiva alla consegna del RED. In secondo luogo, rassicurando i pensionati che hanno presentato il RED ad attendere ancora, considerato che l’Istituto per la previdenza sociale provvederà al pagamento nel bimestre febbraio - marzo 2008. Infine, qualora il pensionato non presenti la dichiarazione, può attendere l’emissione dei prossimi modelli RED telematici nei quali potrà indicare sia i redditi effettivi relativi all’anno 2007, sia quelli presunti dell’anno 2008. L’INPS, accertato il diritto del pensionato all’aumento, provvederà a porre in pagamento la somma spettante per gli anni 2007 e 2008.


Irap, grazie alle deduzioni 2007 si alleggerisce il cuneo fiscale

Le buone notizie per le imprese arrivano dal fronte Irap. Grazie alla vecchia Finanziaria, quella del 2007. Con la legge 296/2006, infatti, sono state ampliate le deduzioni su base Irap riservate alle imprese. Un’iniziativa volta a favorire la riduzione del cuneo fiscale e contributivo, e quindi la differenza tra il costo del lavoro che grava sulle aziende e quello realmente percepito dal lavoratore. Una volontà già espressa in passato, ma che ora, con gli aumenti introdotti, vuole sostenere ancor di più la crescita della competitività delle nostre imprese. Sono tre le tipologie di sgravi fiscali e contributivi introdotti, su cui l’Agenzia delle Entrate è tornata a dare chiarimenti lo scorso novembre. Il primo, di carattere generico, prevede un’agevolazione di 5.000 euro su base annua per ogni dipendente assunto a tempo indeterminato, mentre il secondo, riservato alle imprese di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, incrementa fino a 10.000 euro il valore della deduzione. Questo grazie alla nuova normativa europea sui cosiddetti aiuti “de minimis”. Le nuove indicazioni che arrivano da Bruxelles, infatti, permettono ad ogni Stato membro di incrementare gli aiuti agli imprenditori che fanno impresa in zone svantaggiate. Ma per poter accedere alle deduzione maggiorata, ogni impresa interessata dovrà dimostrare di non aver già usufruito in passato di altri aiuti incompatibili con questi, come particolari disposizioni in materia di occupazione o quelle introdotte dopo le calamità del 2002. Il terzo sgravio fiscale riguarda i contributi assistenziali e previdenziali relativi ancora ai dipendenti a tempo indeterminato. Sono stati comunque esclusi dalle agevolazioni per le imprese i dipendenti destinati a strutture estere, in quanto l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, non può considerare la produzione realizzata fuori dal nostro Paese.