5 Dicembre 2007, h. 00:00

In arrivo la nuova classificazione delle attività

Dal 1° gennaio 2008 andranno in soffitta i codici identificativi delle attività economiche a cinque cifre “Atecofin 2004”, rimpiazzati dalla nuova tabella “Ateco 2007” che di cifre ne prevede sei. Un numero in più, che, secondo le intenzioni dell’Agenzia delle Entrate, permetterà di suddividere le aziende in modo ancora più preciso e dettagliato. “L’esigenza di aggiornamento – si legge in una nota dell’Agenzia – è stata avvertita a livello mondiale, in sede di Nazione Unite, e, in virtù della crescente integrazione europea è stata recepita con uno specifico regolamento dell’Unione Europea. Si tratta di un ulteriore passo per consentire di confrontare la realtà nazionale con esperienze di altri Paesi nostri competitori e con i quali è necessario adottare comportamenti fiscali sempre più integrati”. La nota prosegue sottolineando che “Ateco 2007 è adottata quale unica regola di classificazione per la pubblica Amministrazione, sostituendo in campo finanziario Atecofin 2004”. Una piccola rivoluzione che porta con sé una serie di problemi operativi che Confartigianato ha segnalato all’Agenzia delle Entrate. La sesta cifra ha introdotto, accanto alle ormai consuete sezioni, divisioni, gruppi, classi e categorie, le sottocategorie, una nuova ‘entità’ che rende la transcodifica dell’attività d’impresa molto più complessa di quella del 2004. Ma al di là di questo problema che comunque rende l’utilizzo dei codici Ateco2007difficile ma non impossibile, ne è presente un secondo che rischia di inceppare l’intera macchina. Il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che ha introdotto la nuova codifica, impone l’uso dei codici a sei cifre già nelle prossime dichiarazioni dei redditi modello “Unico 2008”. Il cuore del problema è che le imprese dovranno individuare, secondo i nuovi codici, l’attività economica svolta in prevalenza nel periodo d’imposta 2007. Una richiesta che difficilmente potrà essere esaudita: le imprese avrebbero dovuto, infatti, tenere separati nel corso dell’anno i ricavi delle diverse attività esercitate, un’esigenza di ripartizione di cui nessuno era a conoscenza. A testimonianza della difficoltà, o meglio dell’impossibilità di indicare il codice dell’attività prevalente, Confartigianato propone il caso ‘tipo’ di un’attività di “Fabbricazione di altri mobili in legno per arredo domestico”. Dal 2004 a oggi è stata identificata con il codice Atecofin 34.14.1. Secondo la nuova codificazione Ateco2007 si deve ulteriormente distinguere in: “Fabbricazione di mobili per arredo domestico” (31.09.10), “Fabbricazione di parti e accessori di mobili” (31.09.40), “Finitura di mobili” (31.09.50), “Fabbricazione di altri mobili compresi quelli per arredo esterno” (31.09.90), “Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento” (95.24.01). Se l’impresa di “Fabbricazione di altri mobili in legno per arredo domestico”, ha realizzato nel corso del 2007 anche solo più di una delle attività individuate dalle sottocategorie, sarà in seria difficoltà ad adempiere all’obbligo contributivo. Per questo la Confederazione ha sollecitato l’Agenzia delle Entrate ad apportare alcune modifiche al sistema in vista della presentazione del modello ‘Unico 2008”. La prima modifica prevede l’utilizzo del codice “Atecofin2004” sia per individuare l’attività prevalente esercitata nel periodo di imposta 2007, che dello studio di settore applicabile per lo stesso anno. La seconda, che sia inserito in “Unico 2008” un apposito ‘box’ in cui siano elencati i codici “Ateco2007” di tutte le attività esercitate dall’impresa nel 2007, ma senza nessuna indicazione su quale sia stata quella prevalente. Allo stesso tempo è stato chiesto di consentire l’utilizzo nelle comunicazione dati IVA delle vecchie codifiche Atecofin2004 e di “integrare o rettificare, attraverso una comunicazione successiva all’invio del “Unico 2008”, senza sanzione per un congruo periodo, i codici Ateco2007 comunicati con Unico “2008”.

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