“Caaf campus”: gli esperti di fisco e previdenza tornano sui banchi

Settembre tempo di scuola. Anche per gli esperti dei centri di assistenza fiscale di Confartigianato, che tornano dietro ai banchi per un corso di formazione e aggiornamento sulle novità di fisco e previdenza. Le lezioni in calendario sono quattro (19, 20, 21 e 27 settembre) e gli argomenti trattati riguardano l’ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente), il parametro utilizzato da enti o istituzioni per concedere prestazioni assistenziali o servizi di pubblica utilità, il T.F.R. (Trattamento di Fine Rapporto) e la Previdenza complementare. Scendendo nel dettaglio, la prima lezione, è dedicata alla definizione di ISE e ISEE, all’analisi delle componenti fondamentali dei due parametri, e all’illustrazione del metodo per calcolarli. La seconda, chiude l’argomento: “Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU)”; “CAF e ISE”; “aspetti operativi” ; “prestazioni e servizi legati all’ISE”. Il 21 e il 27 settembre, si cambia tema: sotto la lente degli esperti “T.F.R. e Previdenza Complementare”. Lezioni ad alto contenuto informativo, ma anche tecnologico: i docenti non muoveranno un passo dalla sede di Roma, perché collegati via internet - con web cam e computer - con le “aule” delle sedi territoriali di Confartigianato di tutta Italia. Un collegamento possibile grazie alla piattaforma di formazione a distanza “Caaf Campus”, che nasce per facilitare la condivisione di esperienze e notizie all’interno del sistema di assistenza fiscale della confederazione. Una vera e propria comunità virtuale, che si riunirà davanti ai monitor, al suono della prima campanella della ripresa d’autunno, previsto per le 10.30 del 19 settembre.


Gli artigiani al fianco dell’arte

Gli italiani sono un popolo di eroi, di santi e di artisti, che ora si riscoprono artigiani. Questo verrebbe da pensare dopo il rinnovato sostegno offerto da Confartigianato alla causa della Fondazione CittàItalia, un impegno che nel 2006 ha permesso di raccogliere fondi per un totale di circa 70.000 euro, utili per recuperare e restaurare quattro opere artistiche proposte dalle Associazioni territoriali di Bologna, Prato e Viterbo. L’Italia, ma questa non è una novità, può farsi vanto di un patrimonio artistico senza eguali nel mondo, ma nel 2006 ha investito nella cultura, ed è questa probabilmente la sorpresa, 1.860 milioni di euro, a fronte degli oltre 8.000 milioni di euro spesi da Francia e Germania nello stesso periodo, stando ad una rilevazione del Touring Club. Da qui appare evidente l’importanza degli investitori privati, grazie ai quali possono essere recuperate e valorizzate anche delle opere minori, traini per il turismo locale. Per questo motivo Confartigianato, che al tempo stesso vuole riproporre all’opinione pubblica l’importante apporto offerto dagli artigiani al mondo dell’arte, ha deciso di continuare ad abbracciare la missione della Fondazione CittàItalia. Nel 2006 il comitato scientifico che presiede la Fondazione ha scelto quattro opere artistiche segnalate dalle Associazioni territoriali, che ora sono tornate nelle botteghe artigiane dei restauratori per essere riportate alla bellezza e al fascino originali. Un impegno importante, concreto ed efficace quello offerto dalla Confederazione, confermato anche dalle parole di Ledo Prato, Segretario Generale della Fondazione. “La collaborazione tra noi e Confartigianato, a livello nazionale e locale, ha dato luogo a due importanti risultati. Da una parte ha fatto emergere l'impegno, la disponibilità e le competenze professionali degli artigiani soci a favore della tutela e della conservazione del patrimonio culturale con il ricorso a forme originali di partecipazione e di raccolta fondi. Dall’altra ha consentito di salvare alcune opere d'arte a rischio sia nelle città medie e medio grandi, sia nei piccoli centri, spesso con il contributo professionale degli stessi artigiani”. Confartigianato Bologna – “Ester e Assuero” e “Giacobbe visitato dagli angeli”. “Abbiamo deciso di sposare gli obiettivi della Fondazione CittàItalia – spiega Agostino Benassi, Segretario dell’associazione di Bologna – per valorizzare e recuperare quell’incredibile patrimonio artistico frutto del lavoro artigiano. I pittori del ‘600 erano artigiani, ed ancora oggi l’apporto dato all’arte dalle nostre botteghe è fondamentale. Su tutto il territorio nazionale ci sono decine di migliaia di opere minori, ma non per questo meno importanti dal punto di vista artistico, che necessitano di un recupero e di una nuova valorizzazione”. Bologna si è mossa con convinzione individuando due opere, “Ester e Assuero” e “Giacobbe visitato dagli angeli”, conservati a Palazzo Malvezzi, sede della provincia. Quello stesso palazzo in cui dovrebbero essere scelte, per l’anno 2008, altre opere da riconsegnare all’antica bellezza. E’ ancora Benassi a sottolineare l’impegno nel recupero delle opere artistiche minori all’ombra delle due torri. “Queste due opere dovrebbero essere pronte per il marzo 2008 e, vista la buona riuscita della raccolta fondi prima e del restauro poi, è molto probabile che anche in futuro Bologna torni a muoversi per il recupero del proprio importante patrimonio artistico”. Confartigianato Viterbo – “Stendardo processionale della Santissima Trinità di Bassano Romano” “La nostra Associazione – ha detto il Presidente di Confartigianato Imprese di Viterbo, Stefano Signori – ha abbracciato fin da subito l’iniziativa che ci è stata proposta dalla Fondazione CittàItalia e che ci ha visto impegnati nella raccolta fondi da destinare ai beni storici del territorio. Un interesse che evidenzia la sensibilità degli artigiani e delle piccole e medie imprese verso la tutela del patrimonio artistico e che dovrebbe essere dell’intera collettività. Siamo partiti con lo Stendardo di Bassano Romano ma è nostra intenzione verificare se ci sono le possibilità per adottare altri beni della Provincia con l’obiettivo di coinvolgere anche ulteriori Enti e Istituzioni. Dall’altra parte, siamo convinti che, accanto al recupero, vada pianificata una politica che incentivi la salvaguardia e che guardi alla valorizzazione ed alla promozione dei beni storici del territorio”. Confartigianato Prato – “Polittico della Madonna col bambino e due angeli fra i santi” “Da tempo l’Associazione di Prato – sottolinea il Segretario Claudio Caponi – ha dato vita ad un piano di programmazione sociale e culturale che appoggi la missione confederale. Abbiamo creato una commissione che sostenga e promuova una serie di collaborazioni tra noi e diversi enti culturali per un sostegno a 360 gradi alla letteratura, alla musica e alle arti visive. Per questo motivo abbiamo subito recepito e condiviso la proposta della Fondazione CittàItalia, anche e soprattutto per valorizzare le capacità e le competenze dei restauratori pratesi, una tradizione storica che trova nella famiglia Piacenti una delle massime espressioni. Oltre ad aver organizzato la raccolta fondi per il recupero dell’opera – continua Caponi – abbiamo anche messo a disposizione le tecnologie dell’istituto radiologico di cui siamo soci per la diagnosi preventiva dell’opera. Dimostrando di poter unire la tradizione artigiana all’innovazione tecnologica”. Ed è proprio Daniele Piacenti, il restauratore che si è incaricato del recupero del Polittico di Andrea Di Giusto, a sottolineare la bontà dell’iniziativa. “In Italia, purtroppo, gli investimenti pubblici per la conservazione ed il recupero delle opere d’arte sono estremamente contenuti. Per questo le iniziative dei privati, come quella della Confederazione e della Fondazione CittàItalia, devono essere d’esempio, anche perché recuperando, conservando e valorizzando un’opera si invita il mondo a visitarla e ad ammirarla. Con tutto ciò che ne consegue in termini di turismo”. Soprattutto su un territorio come quello di Prato, che brilla per l’operosità e la produttività, meno per quanto riguarda la valorizzazione della propria ricchezza artistica. Infatti, come ci spiega Piacenti, “Andrea Di Giusto, l’autore del Polittico in questione, è poco studiato, ma è un pittore che ha lavorato con grandi maestri quali Paolo Uccello, Masaccio e Beato Angelico. Secondo me è quindi molto importante recuperare un’opera che mai in passato era stata al centro di un restauro così complesso”. Per questo, dopo la prima raccolta fondi, necessaria per finanziare il restauro delle strutture lignee, l’Associazione di Prato organizzerà presto un’asta di opere d’arte i cui proventi permetteranno di recuperarne anche lo splendore pittorico. Vista dunque l’ottima riuscita della scorsa edizione, anche per il 2008 la Confederazione ha deciso di sostenere il recupero di opere d’arte a rischio di conservazione. Ma soprattutto per continuare a valorizzare quell’enorme fucina di competenze, capacità e professionalità quali sono ancora oggi le botteghe artigiane.


L’italian style in vetrina ai printemps

La moda italiana torna in Francia. Dopo il successo dell’edizione 2006/2007, ecco nuovamente il “Progetto Speciale Moda”, l’iniziativa organizzata dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero, in collaborazione con Confartigianato Moda, per valorizzare uno dei comparti più performanti e più conosciuti del made in Italy. Ancora una volta saranno i grandi magazzini Primtemps a cedere la vetrina alla creatività tricolore, ospitando in appositi corner i prodotti più rappresentativi della produzione nazionale. Il calendario completo delle promozioni francesi è ancora in via di definizione, gli appuntamenti saranno molti, fino a primavera inoltrata. Una cosa è certa, il primo incontro con l’italian style è dall’11 al 13 ottobre a Deauville, in occasione del Women’s Forum, il “Davos al femminile”, che porterà nella cittadina della Normandia le più influenti donne leader di tutto il mondo. Un’occasione importante per la moda italiana chiamata a introdurre una nota di freschezza e di colore, nell’atmosfera “impegnata” del forum. Sede del defilè, ovviamente il Primtemps di Deauville, dove si terrà il trunk show di tre giorni, nel corso del quale saranno presentate le collezioni di abiti e accessori autunno/inverno 2007/2008.


Sospensione dell’attivita’ imprenditoriale in edilizia: indietro tutta.

Il Ministero del lavoro fa dietro front. La legge 3 agosto 2007, n.123 che estende a tutte le imprese la sospensione dell’attività imprenditoriale in caso di violazione in materia di sicurezza, si applica anche alle imprese edili. Questa, almeno, l’interpretazione che il sottosegretario al Lavoro Antonio Montagnino, dà della norma, affidando il suo pensiero a un comunicato stampa. “Al di là di possibili diverse interpretazioni - si legge nel documento - appare evidente che l’art. 36 bis del decreto legge n. 223 del 2006 (convertito dalla legge n 248/2006) si applica soltanto nelle parti non modificate dall’art.5 della legge 3 agosto 2007 n.123. La possibilità per il personale ispettivo del Ministero del Lavoro di adottare provvedimenti di sospensione di un’attività imprenditoriale anche in caso di gravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro integra e quindi modifica quanto contenuto nel citato art. 36 bis. E’ dunque chiaro che l’art. 5 si riferisce anche alla possibilità di sospensione delle attività delle imprese edili”. Una vera doccia fredda, che colpisce un settore delicato come quello dell’edilizia, a un solo giorno dalla diramazione di una circolare della Direzione generale per l’Attività Ispettiva dello stesso ministero, di senso diametralmente opposto. “Il sottosegretario Montagnino, con una capriola verbale e ideologica - dichiara il segretario di ANAEPA Confartigianato Stefano Bastianoni -, ha esteso gli effetti della normativa anche all’edilizia. E’ veramente sorprendente, nei contenuti e nella forma. Sorprende soprattutto che lo abbia fatto attraverso un comunicato stampa che non è ancora tra le fonti del diritto. Il nostro comparto per poter operare ha bisogno di chiarezza e stabilità. Ma c’è poco da dire: il testo della legge è chiarissimo, quella del sottosegretario è una forzatura, è l’opposto di quanto contenuto nella circolare applicativa della legge”. Ma cosa c’è scritto nel documento ministeriale “sorpassato” dalle dichiarazioni del sottosegretario al Lavoro? Tra l’altro, che per l’applicazione dell’articolo 36 bis – integrato e modificato, secondo le dichiarazioni del senatore Montagnino, dall’articolo 5 della legge 3 agosto 2007 – le disposizioni sono sempre quelle impartite a suo tempo. Dalla circolare n. 29 del 28 settembre ’06, ad esempio. Dove si legge: “…Per quanto concerne l’oggetto del provvedimento di sospensione dei lavori si ritiene che lo stesso vada riferito ad ogni singola azienda che, nell’ambito del cantiere, presenti i presupposti di irregolarità individuati dalla disposizione in esame e non riguardi invece il cantiere considerato nella sua interezza, tranne evidentemente l’ipotesi in cui nel cantiere operi una sola azienda. Tale orientamento risponde alla logica di non penalizzare, con un provvedimento che sospenda la complessiva attività del cantiere, anche le imprese che in detto ambito operano in condizione di regolarità…” “Il sottosegretario ha fatto una ricostruzione personalissima – conclude il segretario di ANAEPA, Stefano Bastianoni -. Le norme come si sono succedute sono chiare, gli strumenti regolamentari applicativi sono stati emanati e si integrano perfettamente, in successione organica. E’ una forzatura e una distorsione di quanto contenuto nella legge – che fa rivivere l’articolo 36bis – e di quanto interpretato dagli organi competenti”.


Sicurezza stradale: il giro di vite del ministro Bianchi

Il Consiglio dei ministri, di fronte ai dati degli incidenti stradali del mese di luglio – “il numero dei morti è stato eccessivo. Non solo alto, ma proprio senza giustificazione” come ha ricordato il premier Romano Prodi – ha detto basta. Lo stop si è tradotto in un decreto legge lampo, in sostituzione della legge ordinaria in dibattimento alla Camera, approvato a pochi giorni dal tradizionale esodo estivo degli italiani. “Le nuove norme entreranno in vigore da subito – ha affermato il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi – e saranno applicate già nel primo temuto weekend di agosto”. Tra le prime disposizioni immediatamente operative, quelle riguardanti la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze. In entrambe i casi tolleranza zero con arresto fino a sei mesi (pena che può essere commutata nell’obbligo di svolgere un’attività sociale gratuita presso strutture traumatologiche pubbliche), sanzioni fino 6.000 euro, oltre alla sospensione della patente da sei mesi a un anno, che scatta al momento dell’accertamento del reato. Sempre che il conducente sottoposto ai controlli non abbia provocato incidenti, perché in tal caso le pene raddoppiano, con in più il fermo amministrativo del mezzo per novanta giorni. Piena libertà, inoltre, di rifiutare il test del palloncino, salvo incappare in una multa da far tornare la lucidità seduta stante: da 2.500 a 10.000 euro. Una mannaia che non risparmia i professionisti dell’autotrasporto, anzi, proprio su loro si abbatte con maggiore forza: revoca della patente se colti al volante in stato alterato, per più di una volta nell’arco di due anni. A Francesco del Boca, Presidente di Confartigianato Trasporti, le nuove regole proprio non vanno giù. “Non ci piacciono, troppo punitive. L’autotrasporto non partecipa alle stragi del sabato sera. Le norme relative al consumo di alcolici o di sostanze stupefacenti non descrivono un problema della nostra categoria. I killer della strada sono altri”. A chi fa riferimento? “Penso a chi si mette al volante di autovetture abitualmente ubriaco, o drogato, oppure ai giovani che sommano alcol a inesperienza, un cocktail spesso mortale. In questi casi è giusto sanzionare, dico di più, ben venga la revoca della patente, e non dopo due o tre segnalazioni. Non tutto il contenuto del decreto è da gettare, alcune norme sono giuste, ma in troppi punti si discrimina la categoria. Come nel caso della velocità”. Insieme ad alcol e droga, a finire sul banco degli imputati delle stragi sull’asfalto, sono proprio gli eccessi di velocità. Pugno di ferro contro gli amanti delle corse. Chi supera il limite di 40 chilometri orari, ma meno di 60, si deve aspettare una multa da 370 a 1.458 euro e la sospensione della patente da tre a sei mesi. Per chi ha il piede ancora più pesante e sorpassa il limite di oltre 60 chilometri orari, scatta una sanzione tra 500 e 2.000 euro e la sospensione della patente da sei a dodici mesi. Se il piede non si fa più leggero, se l’infrazione si ripete nel biennio, ecco la sospensione del documento. Anche qui sanzioni amministrative pecuniarie e accessorie raddoppiate per i professionisti delle quattro e più ruote. “Come vede siamo ancora quelli colpiti in modo più duro. E non è giusto. Per noi sanzioni raddoppiate. L’eccesso di velocità non può riguardare i nostri mezzi muniti di limitatore. Va bene la norma relativa all’inasprimento delle sanzioni in caso di manomissione dell’apparecchio: noi non giustifichiamo i delinquenti, che devono pagare, ma le persone che lavorano tutti i giorni con correttezza e professionalità. I nostri mezzi coinvolti in incidenti mortali sono solo il 6.2% del totale. Il 3.3% delle disgrazie avviene nei centri urbani e il 2.5% su strade extraurbane e autostrade. Va da sé che solo questi ultimi sono provocati da mezzi da autotrasporto propriamente detti. Gli altri, la maggioranza, da piccoli mezzi, furgoni”. Le novità introdotte dal Decreto Bianchi non si fermano qui. Confermato per i conducenti il divieto di utilizzo dei cellulari sprovvisti di auricolare o viva voce, pena una sanzione da 148 a 594 euro, e la sospensione della patente da uno a tre mesi se la violazione viene ripetuta nel corso del biennio. Arresto in caso di guida senza patente recidiva, e, in ogni caso, multa da 2.257 a 9.032. Limiti anche all’utilizzo delle due e delle quattro ruote da parte dei neo patentati. E ancora: fine degli autovelox nascosti e via libera agli strumenti che permettono alle forze dell’ordine di calcolare la velocità media su un tratto di strada prefissato. Ma le sole misure repressive varate dal governo potrebbero non essere sufficienti per raggiungere l’obiettivo imposto dall’Unione Europea, dimezzare i morti da incidenti stradali entro il 2010, se, nello stesso tempo, non si mettono in cantiere interventi mirati a migliorare la qualità delle infrastrutture. “Le cito alcuni dati – riprende Del Boca di Confartigianato Trasporti - dal 1985 al 2005 i chilometri di strade e autostrade in Europa sono aumentati del 79%, e in Italia appena del 7.9%. Le nostre strade sono vecchie”. Che molte strade italiane siano vecchie e pure pericolose è un’opinione condivisa anche dall’Automobile Club d’Italia che, anzi, rincara la dose: “Se si mettessero in sicurezza le strade più a rischio – si legge in una nota dell’Automobile Club – abbassando il tasso di mortalità ai livelli medi della rete nazionale, si avrebbe una riduzione di circa il 60% dei decessi pari ad oltre 600 vittime l’anno. Oggi la totalità degli incidenti mortali si concentra su appena il 3.2% dell’estensione complessiva delle strade italiane, le cui condizioni rappresentano oggi, un forte elemento di rischio”. Un panorama sconfortante. Ma nel Decreto Bianchi, c’è almeno un punto che accoglie le rivendicazioni degli autotrasportatori e li fa felici? “Si. Uno c’è - conclude il presidente di Confartigianato Trasporti -. Siamo stati ascoltati poco, ma su almeno un punto l’abbiamo spuntata. Finalmente ci viene riconosciuta una patente professionale, che si affianca a quella già in possesso dai trasportatori. Se si riceve una sanzione mentre non si è al lavoro e si è alla guida della propria autovettura, i punti vengono tolti dalla patente ‘privata’ e non da quella professionale. E viceversa. La nostra richiesta era partita nel 2005, e solo adesso è stata esaudita. Una delle poche”.


LAVORO Il Presidente di Confartigianato Guerrini apprezza le dichiarazioni del Presidente Bertinotti sull’apprendistato

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini apprezza le dichiarazioni espresse oggi dal Presidente della Camera Fausto Bertinotti sull’apprendistato.Leggere di più