L’export volta pagina: nasce la cabina di regia per l’Italia internazionale

L’export è l’unica leva di sviluppo dell’economia italiana: parola di Riccardo Monti, presidente dell’Agenzia Ice, che il 19 luglio ha presentato i risultati delle nostre esportazioni nel 2011 e nel 2012. Il made in Italy continua a piacere all’estero, soprattutto nei Paesi extraeuropei dove, nei primi 5 mesi di quest’anno, ha fatto registrare una crescita del 9,3%. Ma potremmo fare di più. E così il Governo ha deciso di archiviare per sempre le improvvisazioni, le sovrapposizioni e la confusione che hanno caratterizzato la nostra politica commerciale all’estero. Come dire, mai più nel mondo in ordine sparso. ‘Fare sistema’ è la nuova parola d’ordine. Ed è quindi scattato il via libera ad una cabina di regia che mette insieme tutti i soggetti pubblici e privati che si occupano di internazionalizzazione. Tra questi anche Rete Imprese Italia. Alla prima riunione della cabina di regia, svoltasi il 18 luglio al Ministero degli Esteri e presieduta dal Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e dal responsabile della Farnesina, Giulio Terzi, ha partecipato il presidente Giorgio Guerrini, che ha portato al tavolo le esigenze degli imprenditori artigiani e delle piccole imprese, troppo spesso trascurati nelle strategie per promuovere il made in Italy sui mercati internazionali. Ora la cabina di regia è l’occasione per voltare pagina. ‘In un momento economico come questo – ha detto Guerrini - l’unico dato positivo del nostro Paese è quello delle esportazioni. La cabina di regia ci pare una risposta efficace. Dobbiamo abbattere i personalismi e mettere a fattor comune le risorse e le capacità. L’artigianato, il commercio, i servizi, il turismo, l’agricoltura e la cooperazione hanno messo insieme le idee e hanno chiesto alla politica di mettere insieme le risorse e le strutture per fare un’azione efficace ed incisiva di sostegno a chi ha il coraggio di affrontare i mercati internazionali’. La cabina di regia inizierà subito il lavoro di coordinamento delle strategie e delle iniziative per promuovere l’export delle nostre aziende. Il Ministro Corrado Passera e il Ministro Terzi hanno dato il la ad un programma serrato che vedrà l’Agenzia Ice braccio operativo delle nuove politiche di internazionalizzazione.


Il Decreto per la ricostruzione delude le imprese del cratere

Rabbia e delusione e poi il senso di abbandono che serpeggia tra chi nel terremoto ha perso tutto e vede allontanarsi giorno dopo giorno la ricostruzione. La macchina pubblica, denunciano con forza gli imprenditori associati a Confartigianato dei comuni colpiti dal sisma, si sta muovendo con troppa lentezza e la burocrazia frena la possibilità di rimettere rapidamente in moto l’economia devastata di questi territori che producono il 2% del Pil del Paese. In Emilia e nelle province terremotate di Mantova, Ferrara e Rovigo c’è chi non è stato ad aspettare e ha ripreso l’attività anche senza essere in possesso di tutte le autorizzazioni. Riaprire i capannoni è un rischio, ma tenerli chiusi in attesa dei chiarimenti ministeriali, in molti casi equivale alla certezza di non riaprirli mai più. A due mesi dal sisma, l’incertezza inchioda le imprese. Nel decreto legge 74/2012, il provvedimento cardine per la ricostruzione in Emilia, Veneto e Lombardia ora in discussione al Senato, mancano quelle certezze economiche e normative necessarie a chi deve investire sulla ricostruzione. Al contrario, nel provvedimento sono presenti degli articoli relativi alla messa a norma degli impianti che schiacciano sotto un masso la speranza per molte imprese di ripartire rapidamente. <i>“Questo decreto</i> – spiega Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna - <i> sta mettendo in ulteriore difficoltà le nostre imprese. Cito ad esempio l’articolo 7 comma 3, che introduce l'obbligo di un nullaosta per chi vuole riavviare le attività produttive. Un obbligo che riguarda anche le aziende che non hanno avuto capannoni lesionati. Anche queste ultime devono presentare, oltre all’agibilità statica anche l’agibilità sismica. Ulteriori oneri, ulteriori aggravi che fanno sì che l’impresa abbia difficoltà enormi a rimettersi in moto”. </i> Oltre alle criticità legate alla messa in sicurezza dei capannoni, che potrebbero portare alla chiusura di decine di attività, la situazione è incerta anche sul fronte delle risorse economiche per la ricostruzione e sulla percentuale degli aiuti a fondo perduto che il Governo intende erogare alle imprese danneggiate. Appare chiaro che senza misure compensative, senza aiuti in conto capitale, senza la creazione di una no tax area, o incentivi per la delocalizzazione, tutte misure sollecitate da Confartigianato a Palazzo Chigi, le piccole imprese dei comuni del cratere rischiano non riaprire. <I>“Ci sembra invece </i>– rimarca il presidente Granelli - <i>che questo non avvenga. Un esempio? Il decreto prevede la sospensione dei pagamenti delle imposte fino al 30 settembre. Un arco di tempo assolutamente inadeguato. Noi chiedevamo una vigenza almeno fino al 31 maggio 2013. Questo fa sì che chi arriva a questa scadenza e si trova poi a dover pagare tutto l’arretrato in una sola volta viene messo in ginocchio. Quindi, anche solo immaginare una proroga degli adempimenti di qualche mese, sicuramente non aiuta”. </i>


Il Governo attacca la spina del quinto conto energia

Dopo la firma dei ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura sui due decreti attuativi e i 6 miliardi di euro di incentivi raggiunti con il quarto conto, tutto è pronto per l’entrata in vigore del quinto conto energia, prevista per il 27 agosto, che ordina e determina gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tre le principali novità per le micro e piccole imprese, tre aspetti per cui Confartigianato Imprese si è battuta, riuscendo a portare a casa tre piccoli ma significativi successi in un contesto fatto di tagli e cambiamenti continui. Il primo e forse più importante aspetto è l’esclusione della procedura di registro per gli impianti non superiori ai 20 kw, quelli che maggiormente interessano i piccoli imprenditori. Meno burocrazia, quindi, l’accesso diretto agli incentivi e la possibilità di aumentare i benefici se, oltre alla produzione, gli interventi dovessero riguardare l’efficientamento energetico e la bonifica di amianto ed eternit dai siti scelti. Il secondo aspetto positivo è la data di entrata in vigore, il 27 agosto per il fotovoltaico e il primo gennaio 2013 per tutte le altre fonti. Date certe, che permetteranno di pianificare interventi ed investimenti, spezzando l’incertezza che si è venuta a creare con il terzo repentino cambiamento in poco più di due anni. Il terzo aspetto positivo è l’aumento del tetto di spesa. Inizialmente, infatti, l Governo aveva messo a disposizione 5 miliardi di euro, ma dopo le pressioni di Confartigianato, l’esecutivo ha stanziato 6,7 miliardi di euro, aumentando così le possibilità operative di un settore che soltanto nell’artigianato vale più di 100mila imprese e quasi 370mila addetti. “Con i due decreti firmati il 6 luglio - hanno detto in coro i tre ministri interessati, Catania, Clini e Passera - viene introdotto un sistema di incentivi moderno, sostenibile ed equo”. Nonostante i commenti dei professori, però, in molti hanno storto la bocca davanti al quinto conto energia. Sul piatto ci sono meno soldi a disposizione, ma in tempi di austerità questa non è certo una novità, e il rischio di staccare la spina ad uno dei pochi settori a segno positivo nell’economia italiana. Il quinto conto energia, però, nasconde anche un altro aspetto positivo, un filo conduttore, una sottile linea guida che potrebbe avviare un circolo virtuoso per il settore delle rinnovabili, dell’innovazione tecnologica e dell’edilizia. L’accesso diretto agli incentivi, infatti, viene esteso anche agli impianti ad alto tasso d’innovazione, a quelli a concentrazione e agli interventi che portano alla bonifica degli edifici esistenti. Interventi che, oltre agli impiantisti, coinvolgono anche l’edilizia. Meno fondi, quindi, ma premi per chi fa innovazione, sviluppo ed efficientamento energetico.


Arezzo si prepara per il Festival della Persona 2012

Arezzo inizia a prepararsi per la quarta edizione del Festival della Persona di Confartigianato. Dal 27 al 29 settembre prossimi, infatti, il Prato all’ombra del Duomo del capoluogo aretino ospiterà la tensostruttura dove si parlerà di welfare, di persone, di sociale. “Nel momento in cui si sta ripensando il ruolo del welfare per vincolo di spesa - ha detto Giorgio Guerrini durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento - vogliamo chiederci se il welfare, oggi, non possa diventare un’opportunità per la crescita della nostra comunità, un valore a cui crediamo profondamente”. Tra gli ospiti annunciati, il sociologo Mauro Magatti e Johnny Dotti.


FISCO - IVA PER CASSA. Rete Imprese Italia: “Bene la proposta dei relatori al Decreto Sviluppo. Ora rapida approvazione della norma”

“L’emendamento proposto dai relatori al DL Sviluppo, gli onorevoli Raffaello Vignali e Alberto Fluvi, che introduce il pagamento dell’IVA solo dopo l’incasso dei corrispettivi, va nella direzione da tempo auspicata da R.ETE. Imprese ItaliaLeggere di più


DL SVILUPPO - Soddisfatta Rete Imprese Italia: “Bene emendamenti su bonus energia, voucher per innovazione e ricerca, soggettività giuridica e tributaria dei contratti di rete”

Rete Imprese Italia esprime soddisfazione per l’approvazione di tre emendamenti al Decreto Sviluppo che recepiscono le sollecitazioni più volte avanzate dalle Organizzazioni delle micro, piccole e medie imprese.Leggere di più