24 Maggio 2005, h. 16:19

Marchio Doc ‘100% Italia’ Confartigianato: “Non è panacea di tutti i mali. Un’arma in più per difendere le piccole imprese”

“Non è la panacea di tutti i mali del manifatturiero italiano. Ma sicuramente rappresenta un’arma in più per difendere le nostre produzioni e per arginare la gravissima crisi in cui si dibattono soprattutto le piccole imprese, in particolare, del settore tessile-abbigliamento-calzature”.
Così il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli commenta la proposta di legge che mira all’istituzione dei marchi per la riconoscibilità e la tutela della qualità dei prodotti italiani che approda in Aula alla Camera il 27 maggio.
“La proposta di legge – sottolinea da parte sua il Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Stefano Acerbi – recepisce molte nostre sollecitazioni e ci auguriamo possa essere rapidamente approvata”.
Acerbi segnala in particolare l’importanza di 4 articoli della proposta di legge: l’istituzione del marchio per identificare i prodotti interamente realizzati in Italia, compresi i semilavorati grezzi; l’obbligatorietà dell’etichettatura di provenienza dei prodotti extra Ue; la carta d’identità dei prodotti finiti made in Italy; l’applicazione dei principi di legge a tutti i marchi collettivi e alle denominazioni ed etichettature previsti nelle legislazioni regionali per la tutela della qualità delle produzioni territoriali”.
“Ma nel medio-lungo periodo – aggiunge Fumagalli – bisogna puntare a favorire la crescita delle caratteristiche qualitative delle nostre produzioni. Senza dimenticare la necessità di esportare in Cina condizioni di produzione omogenee a quelle dell’Ue per quanto riguarda i diritti dei lavoratori e l’impatto ambientale”.

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