26 Settembre 2007, h. 00:00

Libro matricola: niente obbligo di iscrizione per i soci e familiari coadiuvanti dell’impresa artigiana

Soci e familiari coadiuvanti che collaborano nell’impresa artigiana non devono essere registrati nel libro matricola. A dirlo è l’Inail, d’intesa con il Ministero del Lavoro, in una nota esplicativa che allontana definitivamente l’adempimento e il rischio connesso di maxi multa. La precisazione, giunta alla fine di un lungo botta e risposta tra Ministero, Inail e Confartigianato, scioglie anche gli ultimi dubbi sul campo di applicazione delle nuove disposizioni sanzionatorie, previste dalla finanziaria 2007 per il contrasto del lavoro in nero. Il documento dell’Inail entra nel dettaglio delle categorie per le quali non è obbligatoria l’iscrizione: “titolari di imprese artigiane, soci artigiani e coadiuvanti familiari, salva l’ipotesi in cui eccezionalmente, sia configurabile un vincolo di dipendenza”. L’intera vicenda aveva avuto origine da una lettera inviata il 4 luglio scorso dalla Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, alle strutture periferiche di controllo. Nel documento si segnalava che la maxi sanzione per lavoro nero, da 4.000 a 12.000 euro, andava applicata anche nel caso di mancata iscrizione sul libro matricola, dei famigliari coadiuvanti e dei soci artigiani. Di fatto si estendeva l’obbligo della tenuta del libro e della registrazione, a tutti quei soggetti prima esonerati sulla base di puntuali disposizioni dell’Inail. Una situazione grave, denunciata subito da Confartigianato, che ha segnalato i pericoli a cui andavano in contro le aziende artigiane, a causa dell’interpretazione che il Ministero del Lavoro dava della norma. Una lettura in aperta contraddizione con le precedenti circolari esplicative dell’Inail. Dopo la pausa estiva, finalmente il chiarimento: niente libri matricola per artigiani senza dipendenti; niente obbligo di iscrizione dei soci e familiari coadiuvanti per gli artigiani con dipendenti.

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