8 Novembre 2007, h. 08:13

Imprese – Indagine congiunturale Unioncamere “Da piccole imprese capacità reattiva, nonostante difficoltà. Il Governo ne valorizzi le potenzialità”

“Nonostante le difficoltà della fase congiunturale, l’artigianato e le piccole imprese hanno mostrato una buona capacità di tenuta, garantendo la crescita sia della base imprenditoriale sia dei livelli occupazionali e impegnandosi sul fronte dell’innovazione. Basti dire che nel 2006 le imprese con meno di 50 addetti hanno creato 517.000 posti di lavoro (il 90,7% dei quali a tempo indeterminato), mentre le medie imprese ne hanno persi 17.000 e le grandi imprese addirittura  114.000. Inoltre, nel secondo trimestre 2007, le imprese artigiane sono aumentate dell’1,07%, con un dinamismo maggiore sia rispetto  al totale delle imprese, cresciute dello 0,66%, sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
Così il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini commenta i risultati dell’indagine congiunturale sulle imprese presentata oggi da Unioncamere.
“Le flessioni registrate dalle piccole imprese – spiega Guerrini – sono anche l’effetto di condizioni penalizzanti quali l’aumento dei costi di fattori di produzione, come ad esempio l’energia, che gravano con maggiore intensità proprio sulle imprese di piccola dimensione: nei primi otto mesi del 2007 i costi per l’acquisto di prodotti energetici sono saliti del 3,9%, e per i carburanti l’aumento è stato addirittura del 16,1%. D’altra parte, alcuni interventi di politica economica contenuti nella Finanziaria dello scorso anno non hanno creato le condizioni ottimali per consentire alle piccole imprese di cogliere appieno le opportunità offerte dal buon tono dell’economia internazionale”.
In tal senso, Guerrini auspica da parte del Governo “una maggiore attenzione alle potenzialità espresse dalle piccole imprese e politiche capaci di valorizzarne i punti di forza. In particolare, è necessario prevedere, nella Legge Finanziaria, interventi per ridurre la pressione fiscale”.

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