21 Febbraio 2008, h. 00:00

Tessile, arriva il correttivo congiunturale per la crisi

I settori produttivi che vivono una prolungata crisi economica generalizzata possono avvalersi di un nuovo correttivo congiunturale in sede di studi di settore. Una novità, introdotta dalla più recente revisione degli indicatori fiscali, per gli artigiani del tessile, abbigliamento e calzaturiero che così potranno avvalersi di studi di settore che tengano conto delle difficoltà economiche che da tempo stanno scuotendo l’intera filiera. Una crisi individuata anche dalla recente analisi congiunturale sull’artigianato dell’Ufficio studi di Confartigianato. I dati, relativi al secondo trimestre del 2007 non lasciano spazio a dubbi: la crisi del settore continua, anche se i primi sei mesi del 2008 dovrebbero coincidere con una parziale inversione di tendenza. Infatti, il tessile artigiano ha chiuso il 2007 in ribasso. Per la produzione/domanda, – 3,2% rispetto al 2006, e addirittura del – 3,9% rispetto ai primi sei mesi del 2007. Anche il fatturato ha segnato un andamento negativo, con cali del 3% rispetto al 2006 e del 2,6% sulla prima metà dell’anno scorso. I motivi della crisi del comparto tessile sono noti: dal rincaro delle materie prime, con i prezzi cresciuti del 7,8% nel 2007, a quello dell’energia, con le tariffe appesantite del 10,1%. Ma la piaga peggiore per il settore resta la stessa: il mercato del falso, che nel 2007 ha toccato un giro d’affari da record, ben 7miliardi di euro di merce sequestrata sul nostro mercato. Ottimistiche, invece, le previsioni di crescita del settore nei primi sei mesi dell’anno, quando, stando alle stime, la produzione/domanda dovrebbe crescere dell’1% e l’occupazione dell’1,8%. Si tratta di previsioni, comunque, ed è per questo che l’amministrazione fiscale ha deciso di riconoscere lo stato di difficoltà delle imprese della moda modificando il correttivo congiunturale degli studi di settore. Per l’anno 2007, dunque, il nuovo correttivo congiunturale si applicherà a sette studi (vedi tabella allegata), quelli che maggiormente hanno vissuto la crisi e che quindi registreranno ricavi minori eccezionali rispetto a quelli stimati dagli studi di settore. Tre le condizioni affinché le imprese artigiane del settore possano usufruire del correttivo per la crisi. In primo luogo che l’impresa non sia congrua ai risultati dello studio, in secondo che sia normale rispetto all’applicazione degli indicatori di normalità economica ed infine che nel 2007 abbia registrato ricavi inferiori a quelli dichiarati cinque anni prima, quindi nei documenti fiscali del 2003.

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