18 Giugno 2008, h. 00:00

Decreto flussi 2007: le criticità dei ‘click days’ segnalate al Ministro Maroni

Le premesse per evitare i disagi che ormai da anni si accompagnano alla presentazione delle richieste di ingresso dei lavoratori extracomunitari questa volta c’erano tutte. La macchina messa a punto dal Viminale in occasione del decreto flussi 2007 sembrava perfetta: niente più code estenuanti davanti agli sportelli delle Poste, grazie a una nuova procedura telematica “che consente a ciascuno di compilare la propria domanda di assunzione da casa”, si legge in una nota del Ministero degli Interni. In più, per evitare che le code si spostassero dalle Poste alle reti digitali, sotto forma di ingorghi telematici, gli Interni avevano stabilito l’invio scaglionato delle domande in tre date successive, i ‘click days’ del 15, 18 e 21 dicembre. Ma le accortezze non finivano qui. Per agevolare il più possibile la compilazione delle pratiche, colmando così eventuali gap linguistici o tecnologici dei richiedenti, le Organizzazioni imprenditoriali, tra queste Confartigianato, erano state coinvolte nel progetto grazie a uno specifico Protocollo d’Intesa operativo a livello nazionale. Nonostante questo, nonostante il grande spiegamento di mezzi tecnologici e di risorse umane qualcosa è andato storto. Non tutto, certo, ma una gran parte sì. Non ha funzionato, ad esempio, la corsia preferenziale di cui dovevano godere le Organizzazioni imprenditoriali per l’inoltro delle pratiche, in forza della particolare formazione del personale addetto, capace di istruire domande “a prova d’errore”. Anzi, è successo l’opposto: il sistema del Viminale ha favorito l’acquisizione delle pratiche singole, e ha messo in coda quelle cumulative presentate dalle Organizzazioni. E visto che il primo criterio per la selezione delle richieste era quello temporale, (banalizzando, ‘prima si arrivava e più possibilità c’erano’), ecco che mesi di lavoro degli uffici delle Organizzazioni datoriali sono stati vanificati. Grandi numeri: a fronte di 701.510 domande pervenute al Viminale (per 170.000 permessi di ingresso), ben 363.941 sono state inviate dai patronati. A questo problema, immediatamente segnalato da Confartigianato e dalle altre Organizzazioni, al Ministero degli Interni, ne sono seguiti via via altri non meno gravi. In questi giorni gli Sportelli unici per l’Immigrazione stanno definendo, ancora una volta con grande lentezza, le pratiche di ingresso, e Confartigianato, congiuntamente alle altre Organizzazioni datoriali, ha avviato una serie di contatti con il nuovo Ministro degli Interni Maroni per segnalare tutte le difficoltà incontrate lo scorso anno. Con l’obiettivo di apportare quei ritocchi a una procedura che, così com’è, proprio non funziona.

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