5 Giugno 2008, h. 00:00

Il “Made in” della moda da oggi è doc

La moda ‘Made in Italy’, quella realizzata davvero in Italia, da oggi sarà riconoscibile grazie ad una speciale etichetta, che certificherà il luogo in cui sono state eseguite le varie fasi di lavorazione del prodotto. Attraverso le indicazioni riportate sull’etichetta il consumatore potrà ricostruire tutta la filiera produttiva di capi di abbigliamento, calzature e accessori ed essere così certo di acquistare un prodotto di qualità garantita. Per comprendere l’importanza della tracciabilità applicata al settore della moda, basta considerare i risultati di una recente indagine, dalla quale è risultato che oltre il 58% dei prodotti del tessile-abbigliamento immessi sul mercato italiano non riporta indicazioni circa l’origine, e che circa il 70% degli stessi presenta fibre dannose per la salute, in alcuni casi addirittura cancerogene. Dopo due anni di lavoro e una lunga fase di sperimentazione è diventato operativo il sistema di tracciabilità volontario del sistema TAC (Tessile, Abbigliamento, Calzaturiero) elaborato dall’ITF, l’organismo delle Camere di Commercio per la valorizzazione del sistema moda. Sono 11 le aziende che possono già fregiarsi dell’etichetta T&F “Tracciability & Fashion”, un numero destinato a crescere velocemente dal momento che decine di imprese provenienti da tutta Italia si stanno sottoponendo alla procedura di valutazione che porterà al rilascio dell’etichetta. “Sono soddisfatto per il lavoro svolto in tutto questo tempo – dichiara Stefano Acerbi, Presidente di Confartigianato Federazione Moda –. Finalmente siamo riusciti a far dotare il sistema produttivo TAC di uno strumento che consentirà al consumatore di avere tutte le informazioni necessarie per effettuare un acquisto realmente consapevole”. Le imprese che decidono di rendersi “trasparenti”, aderendo al sistema di tracciabilità volontario, dovranno rispondere ad alcuni prerequisiti giudicati essenziali: dovranno disporre di un sistema organizzativo e documentale tale da dimostrare il Paese dove sono avvenute tutte le fasi e le sottofasi di lavorazione del prodotto;

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