12 Settembre 2008, h. 19:25

Rapporto di Confartigianato Su energia elettrica boom del fisco locale: + 34,9% dal 2000 Per le piccole imprese un costo di 834 mln/anno Il presidente Guerrini: “Federalismo occasione per riequilibrio tasse su energia”

“La riforma federalista potrebbe essere l’occasione per ridisegnare, nell’ambito dei tributi il cui gettito sarà attributo alle Province, il sistema di tassazione delle accise sull’energia elettrica che attualmente grava soltanto sulle piccole imprese. Si tratta di realizzare una tassazione più equa a parità di gettito”.

Lo sollecita il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini sulla base di un rapporto dell’Ufficio studi della Confederazione che ha misurato l’escalation del prelievo fiscale riguardante le addizionali provinciali sull’elettricità utilizzata dalle imprese.

Dal 2000 al 2008 le imposte applicate dalle province sui consumi di energia elettrica per usi industriali sono aumentate del 34,9%, con un costo per le piccole imprese che, per il 2008, Confartigianato stima in 834 milioni di euro.

L’analisi di Confartigianato mette in luce una fiscalità locale sull’energia sempre più pesante, ma soprattutto iniqua. A pagare gli aumenti sono infatti soltanto le piccole imprese, poiché l’addizionale viene applicata sui consumi fino a 200.000 kWh /mese: in pratica, quelli delle piccole imprese. I consumi sopra tale soglia, vale a dire quelli delle grandi aziende, sono invece esenti dall’addizionale. Le province possono decidere di applicarla con un’aliquota minima di 9,30 euro per mille kWh oppure con un’aliquota massima di 11,40 euro per mille kWh”.

“Si tratta – sottolinea il Presidente Guerrini – di un trattamento fiscale che deve essere riequilibrato per mettere la parola fine ad un’assurda ed ingiustificata penalizzazione delle piccole imprese che peraltro subiscono anche un’altra distorsione nella fiscalità energetica: quella dell’imposta erariale anch’essa applicata soltanto alle piccole imprese che consumano fino a 1.200.000 kWh/mese. Tutto ciò in barba al principio del Protocollo di Kyoto ‘chi più consuma, più paga’”.

L’addizionale è un’imposta che ‘pesa’ per il 6,2% sulla bolletta elettrica delle piccole imprese e il gettito che ne deriva è al terzo posto nella classifica dei tributi provinciali. Contribuisce infatti per il 15,6% al totale delle entrate tributarie delle province ed è preceduto soltanto da quello di due imposte che gravano sui veicoli: le imposte sull’assicurazione Rc auto (che incidono per il 43,7%) e le imposte provinciali di trascrizione (26,5%).

Confartigianato ha rilevato che dal 2000 ad oggi si è quadruplicato il numero delle province che hanno applicato l’aliquota massima dell’addizionale: nel 2000 applicava l’aliquota minima il 75,7% delle province, mentre nel 2008 il rapporto si è invertito e il 72% delle province ha adottato l’aliquota massima.

In valori assoluti, le province dove si registra il maggior prelievo da addizionale sui consumi elettrici sono quelle della Lombardia con 153,2 milioni di euro (20,4% del totale), seguite da quelle del Veneto con 77,6 milioni di euro (10,3%), dell’Emilia Romagna con 75,9 milioni euro (10,1%) e del Lazio con 61 milioni di euro (8,1%).

Tra il 2001 e il 2006 la maggiore crescita del gettito accertato da addizionale si è registrata nel Nord (+19,8%), seguito dal Mezzogiorno (+17,7%) e dal Centro (+13,3%). Ma la classifica regionale dei maggiori incrementi di entrate da addizionale vede al primo posto la Basilicata con un +233%, seguita da Piemonte (+32,5%), Sardegna (+32,1%), Emilia Romagna (+31,9%), Umbria (+27,1%), Friuli Venezia Giulia (+21,8%).  Sono soltanto 21 le province ‘virtuose’ che dal 2000 ad oggi hanno mantenuto l’aliquota al livello minimo. Si tratta di Aosta, Avellino, Bari, Bolzano, Brescia, Firenze, Isernia, L’Aquila, Napoli, Nuoro, Padova, Prato, Reggio Calabria, Roma, Siena, Sondrio, Terni, Trento, Varese e Vibo Valentia.

Il Presidente Guerrini sollecita pertanto “interventi di riequilibrio e di perequazione del prelievo fiscale sui consumi di energia, eliminando le distorsioni che attualmente penalizzano le piccole imprese. La diminuzione dei costi dell’energia – sottolinea – è fondamentale per consentire alle piccole imprese di recuperare competitività”.

Province e variazione aliquote addizionale energia elettrica per le imprese

% delle province

Anno 2000 % Anno 2008 %

Aliquota minima 78 75,7 20 18,7

Aliquota intermedia 8 7,8 10 9,3

Aliquota massima 17 16,5 77 72,0

totale province 103 100,0 107 100,0

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF

Le entrate tributarie delle province

anno 2006- Milioni di € – accertamenti

Tributo gettito %

Imposta sulle assicurazioni R.C. auto 2.104 43,79%

Imposta provinciale di trascrizione 1.275 26,52%

Addizionale sul consumo di energia elettrica 750 15,61%

Compartecipazione IRPEF 303 6,31%

Tributo provinciale per i servizi di tutela, protezione e igiene dell’ambiente 214 4,45%

Addizionale IRPEF 49 1,01%

Tassa per l’occupazione degli spazi ed aree pubbliche 7 0,15%

Altri tributi 104 2,16%

Totale entrate tributarie delle province 4.805 100,00%

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati ISTAT
Il gettito da addizionale provinciale sull’energia elettrica per regione

anno 2006- Milioni di € – accertamenti

Regione 2006 % 2001 var. % 2001-2006

BASILICATA 5,5 0,7% 1,7 233,0

PIEMONTE 60,1 8,0% 45,4 32,5

SARDEGNA 22,2 3,0% 16,8 32,1

EMILIA-ROMAGNA 75,9 10,1% 57,5 31,9

UMBRIA 13,3 1,8% 10,4 27,1

FRIULI-VENEZIA GIULIA 17,7 2,4% 14,6 21,8

SICILIA 47,7 6,4% 40,0 19,4

ABRUZZO 14,8 2,0% 12,5 18,3

CAMPANIA 45,2 6,0% 38,2 18,2

LOMBARDIA 153,2 20,4% 130,1 17,8

LAZIO 61,0 8,1% 52,4 16,4

LIGURIA 21,1 2,8% 18,3 15,2

PUGLIA 38,6 5,1% 35,0 10,2

TOSCANA 56,3 7,5% 51,2 9,9

MARCHE 24,4 3,3% 22,7 7,7

VENETO 77,6 10,3% 72,7 6,7

MOLISE 2,9 0,4% 2,8 4,2

CALABRIA 12,5 1,7% 14,0 -10,7

Nord 405,6 54,1% 338,5 19,8

Centro 155,0 20,7% 136,7 13,3

Mezzogiorno 189,4 25,3% 161,0 17,7

Italia 750,0 100,0% 636,2 17,9

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati ISTAT

L’addizionale sull’energia elettrica per le imprese per provincia

anni 2000-2008  – € ogni 1000 kWh

Provincia 2008 2000   Provincia 2008 2000   Provincia 2008 2000

dal Minimo al Massimo   Latina 11,3600 9,300   Varese 9,3000 9,300

Belluno 11,400 9,300 Livorno 11,3600 9,300 Vibo Valentia (*) 9,3000 9,300

Biella 11,400 9,300 Lucca 11,3600 9,300 Reggio Calabria (*) 9,2962 9,300

Bologna 11,400 9,300 Oristano 11,3600 9,300 da valori intermedi al massimo

Como 11,400 9,300 Palermo 11,3600 9,300 Venezia (*) 11,3620 9,800

Cremona 11,400 9,300 Potenza 11,3600 9,300 Macerata 11,3600 9,800

Ferrara 11,400 9,300 Reggio Emilia 11,3600 9,300 Parma (*) 11,3600 10,300

Gorizia 11,400 9,300 Sassari 11,3600 9,300 Tra valori intermedi

Milano 11,400 9,300 Siracusa 11,3600 9,300 Verona 10,3300 10,300

Modena 11,400 9,300 Torino 11,3600 9,300 Lecco 10,3290 10,300

Pavia 11,400 9,300 Trieste 11,3600 9,300 Grosseto 11,1040 10,800

Rimini 11,400 9,300 Udine 11,3600 9,300 Vercelli 10,8500 10,800

Savona 11,400 9,300 Verbano C.O. 11,3600 9,300 Cuneo 10,5900 10,800

Agrigento 11,362 9,300 Lodi 11,3000 9,300 sempre al massimo

Caserta 11,362 9,300 Viterbo 11,3000 9,300 Arezzo 11,3600 11,300

Catania 11,362 9,300 dal minimo a valori intermedi Ascoli Piceno 11,3600 11,300

Chieti 11,362 9,300 Ragusa 11,0000 9,300 Asti 11,4000 11,300

Enna 11,362 9,300 Ancona (*) 10,8456 9,300 Campobasso 11,3600 11,300

Frosinone 11,362 9,300 Pistoia 10,3000 9,300 Crotone 11,3600 11,300

Lecce 11,362 9,300 Pordenone 10,3000 9,300 Imperia 11,4000 11,300

Matera (*) 11,362 9,300 Trapani 10,0000 9,300 Mantova 11,4000 11,300

Messina 11,362 9,300 le virtuose sempre al minimo Massa Carrara 11,3600 11,300

Ravenna 11,362 9,300 Aosta 9,3000 9,300 Novara 11,3600 11,300

Rieti 11,362 9,300 Avellino 9,3000 9,300 Perugia 11,3600 11,300

Rovigo 11,362 9,300 Bari 9,3000 9,300 Pesaro e Urbino 11,3600 11,300

Salerno 11,362 9,300 Bolzano 9,3000 9,300 Pescara 11,3620 11,300

Taranto 11,362 9,300 Brescia 9,3000 9,300 Piacenza 11,4000 11,300

Alessandria 11,360 9,300 Firenze 9,3000 9,300 Pisa 11,3600 11,300

Benevento 11,360 9,300 Isernia (*) 9,3000 9,300 Teramo 11,3620 11,300

Bergamo 11,360 9,300 L’Aquila 9,3000 9,300 Treviso 11,3600 11,300

Brindisi (*) 11,360 9,300 Napoli (*) 9,3000 9,300 Vicenza 11,3620 11,300

Cagliari 11,360 9,300 Nuoro 9,3000 9,300 nuove province al massimo

Caltanissetta 11,360 9,300 Padova 9,3000 9,300 Carbonia-Iglesias 11,3600

Catanzaro 11,360 9,300 Prato 9,3000 9,300 Medio Campidano 11,3600

Cosenza 11,360 9,300 Roma (*) 9,3000 9,300 Ogliastra 11,3600

Foggia (*) 11,360 9,300 Siena 9,3000 9,300 Olbia-Tempio 11,3600

Forlì-Cesena 11,360 9,300 Sondrio 9,3000 9,300

Genova (*) 11,360 9,300 Terni 9,3000 9,300

La Spezia 11,360 9,300 Trento 9,3000 9,300

(*) si presume una aliquota pari al 2007 non essendo pervenuta al Ministero alcuna deliberazione (**) si considerano al massimo anche le addizionali maggiori ed uguali a 11,3 € ogni 1000 kWh, a seguito dell’arrotodamento nella conversione in euro del precedente massimale di 22 lire/kWh

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ministero Economia e Finanze

rss