21 Novembre 2008, h. 00:00

Confartigianato a Stato e Regioni: “Per sostenere le PMI, concentrate le azioni di rafforzamento dei Confidi”

Stop alla politica dei proclami e delle azioni scoordinate tra Stato e Regioni che rischiano di disperdere in mille rivoli gli interventi necessari per sostenere le PMI nell’attuale fase di forte crisi economico-finanziaria. Al posto di interventi a pioggia, misure mirate e concentrate. Partendo da quelle per favorire l’accesso al credito da parte delle piccole imprese attraverso la valorizzazione e il rafforzamento patrimoniale dei Consorzi Fidi. E’ quanto chiesto dal Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli durante un incontro con gli Assessori regionali alle Attività Produttive presso la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che si è tenuto a Roma lo scorso 19 novembre. Il pericolo segnalato da Fumagalli, che ha parlato a nome anche di Cna e Casartigiani, è che il mancato coordinamento tra le singole autonomie locali e tra queste e lo Stato rischi di ripercuotersi negativamente sull’economia reale. In sostanza, sovrapposizioni e spiazzamenti (misure che, indirettamente, ne rendono inefficaci altre) potrebbero vanificare gli obiettivi posti alla base dei singoli interventi, con sperperi ingenti di risorse e nessun risultato organico per l’economia reale. E se il problema principale denunciato dalle micro e piccole imprese, che rappresentano il tessuto produttivo più dinamico e maggiormente diffuso sul territorio nazionale, è la difficoltà con cui le banche concedono il denaro, Stato e Regioni devono partire necessariamente da qui. Ognuno secondo le proprie competenze deve contribuire a rafforzare gli strumenti di garanzia pubblica al credito alle piccole imprese, potenziando il ruolo dei 251 Consorzi fidi dell’artigianato che associano oltre 700.000 imprese e che garantiscono ogni anno circa 10 miliardi di finanziamenti. In particolare, il Segretario Generale di Confartigianato Fumagalli, ha sollecitato, a livello nazionale, l’attivazione di un Fondo di Garanzia di riassicurazione delle operazioni di credito attraverso l’assistenza del sistema dei Consorzi fidi (la necessità di tale misura è stata confermata anche dalla Conferenza), e, a livello locale, l’intervento delle Regioni per rafforzare il fondo patrimoniale dei Consorzi fidi dell’artigianato. Interventi sinergici che avrebbero un effetto benefico immediato sulla liquidità e sulla patrimonializzazione delle MPI. Nel corso dell’incontro, gli Assessori regionali alle Attività Produttive, hanno illustrato ai rappresentati delle Confederazioni artigiane gli interventi predisposti dalle singole Regioni a sostegno delle PMI. Ne emerge un quadro estremamente composito per tipologia di azioni, tempi di realizzazione delle stesse, risorse messe a disposizione e priorità individuate. In alcuni casi si tratta di interventi strutturali che non hanno un riferimento immediatamente riconducibile alla crisi in atto, in altri casi di misure varate con celerità ai primi segni evidenti dell’estensione all’Europa dei danni provocati dal tracollo finanziario d’oltreoceano. Tutte le Regioni – eccetto l’Abruzzo di cui non c’è traccia nel documento riassuntivo elaborato dal gruppo di lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – hanno previsto, o più semplicemente proposto, piani specifici di sostegno al credito e alla capitalizzazione delle PMI, attraverso un mix di strumenti che vanno dai contributi speciali, all’attivazione di fondi di garanzia e cogaranzia, ai piani di consolidamento delle passività a breve termine delle PMI (Umbria, Campania). Presenti anche misure ‘alternative’ che, pur non intervenendo direttamente sulla liquidità delle imprese, indubbiamente la agevolano, come nel caso dell’accelerazione della disponibilità dei fondi comunitari (Toscana), o dell’attivazione di provvedimenti per ridurre i tempi di pagamento degli enti regionali, locali e delle aziende sanitarie verso i fornitori (Piemonte, Molise). <b>Il rafforzamento dei Confidi, la misura sollecitata da Confartigianato per impedire la frenata delle imprese artigiane e delle piccole imprese, è prevista specificamente dai piani regionali della Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia (limitatamente e in funzione antiusura), Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, Provincia autonoma di Trento.</b> Come scritto in precedenza, le misure – che a seconda dei casi sono solo previste, oppure già attive – differiscono per modalità attuative e budget previsti o stanziati. In particolare, la <b>Basilicata</b>, ha in via di pubblicazione un bando a favore dei Confidi regionali per 2 milioni di euro; la misura cardine a sostegno delle PMI mira invece alla modifica dell’esistente Fondo di Garanzia Regionale, per il suo utilizzo anche per “garantire in forma diretta il circolante”. Obiettivo degli interventi della Regione <b>Calabria</b>: “attivare i processi di aggregazione del sistema dei Consorzi fidi regionali ed integrare i fondi di garanzia”. Stanziamento previsto, 5 milioni di euro. E’ in via di definizione anche la costituzione di un Fondo di Rotazione per il miglioramento dell’accesso delle al credito delle piccole imprese; a tal fine verrà attivata una linea di credito per 50 milioni di euro con la Banca Europea degli Investimenti. Tra le iniziative che intende adottare la <b>Campania</b>, c’è l’istituzione del Confidi (di cui la Legge Regionale 10/2008) e dei Confidi Campania per la garanzia di II livello; prevista anche il rafforzamento del Fondo Regionale di Garanzia gestito da Artigiancassa BNL attraverso l’utilizzo delle risorse POR 2000-2006. Considerata anche la sottoscrizione del Programma Jeremie con il fondo europeo degli investimenti per 100 milioni di euro. L’<b>Emilia Romagna</b>, che nel 2008 ha destinato 100 milioni di euro di contributi al sistema produttivo, ha destinato ulteriori 25 milioni di euro per il comparto artigiano. Messo in preventivo “un ruolo forte dei Confidi regionali, con particolare riferimento alle garanzie concesse alle imprese e a rafforzamento del loro rapporto con il sistema bancario regionale”. Due i principali provvedimenti della Regione <b>Friuli Venezia-Giulia</b> per fronteggiare l’impatto della crisi finanziaria sul sistema delle imprese della Regione. Il primo provvedimento è la costituzione di un fondo di cogaranzia a disposizione di “tutte le PMI”, alimentato con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro. La cogaranzia andrà a sommarsi alle garanzie già attivate, normalmente nel limite del 50% dai Confidi della Regione. Il secondo provvedimento prevede la costituzione di un fondo di 15 milioni di euro per la capitalizzazione delle PMI attraverso la finanziaria e holding regionale Friulia S.p.A. In via di determinazione la “road map” degli interventi previsti dalla Regione <b>Lazio</b> a favore delle piccole imprese, la cui stesura è affidata al “Comitato straordinario per il credito alle PMI” appositamente costituito. In testa alla lista degli interventi, il Lazio ha posto un programma straordinario a sostegno della patrimonializzazione dei Confidi che potrà contare su 30 milioni di euro per il trienno 2009/2011 sotto forma di contributo al fondo rischi. Il consolidamento delle passività a medio termine sarà garantita con 180 milioni di euro (2008/2010), a valere sul Fondo Rotativo PMI. Previsti inoltre finanziamenti per interventi di garanzia e di sostegno alla capitalizzazione delle imprese. Due milioni di euro. Si tratta dello stanziamento previsto dalla Regione <b>Liguria</b> per il potenziamento del sistema regionale dei Confidi. Cifre diverse sono quelle messe in campo dalla <b>Lombardia</b>: garanzie straordinarie per il credito fino a 3 miliardi e finanziamenti per un altro miliardo. Limitando l’analisi ai provvedimenti che hanno una ricaduta diretta sul comparto artigiano e sui Confidi, a breve saranno immessi 20 milioni di euro nel sistema delle garanzie di 2° grado (Federfidi/Artgiancredit), e 30 milioni di euro a valere sul Fondo di garanzia Jeremi

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