24 Novembre 2008, h. 17:06

CONTRATTI Guerrini (Confartigianato): “Da riforma contrattuale dell’artigianato risposte anti-crisi. Fiduciosi in rapida firma anche di Cgil”

“L’accordo sulla riforma contrattuale dell’artigianato potrà offrire utili risposte in termini di recupero di produttività e di competitività per le imprese, di maggiori tutele e più salario per i lavoratori, di maggiore sviluppo per le economie locali ed è in linea con le misure anti-crisi che il Governo si accinge a varare”.

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini sottolinea gli aspetti innovativi dell’intesa siglata da Confartigianato, Cna, Casartigiani e da Cisl e Uil. “Sono fiducioso – sostiene Guerrini – che la condivisione dell’accordo espressa formalmente anche da Cgil al tavolo negoziale si traduca al più presto nella firma dell’intesa”.

“L’intesa – fa rilevare Guerrini – si è resa possibile sulla base degli Accordi Interconfederali di riforma del sistema contrattuale dell’artigianato firmati il 17 marzo 2004 e il 14 febbraio 2006 dalle Confederazioni artigiane e da Cgil, Cisl e Uil”.

“L’accordo – spiega Guerrini – è un nuovo ‘patto sociale’ che crea le condizioni per stabilizzare i provvedimenti di decontribuzione e detassazione delle erogazioni di secondo livello e consente, di fronte all’attuale crisi, di disporre di un sistema di ammortizzatori sociali rinnovato e più inclusivo che valorizza ed istituzionalizza  l’esperienza dei fondi di sostegno al reddito”.

“Inoltre – aggiunge il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – la bilateralità diventa più cogente, entrando nei contratti come parte integrante e non eludibile, e viene potenziata sia in termini di welfare integrativo, sia in termini di diffusione territoriale. In questo modo, l’artigianato potrà affrontare nelle migliori condizioni le sfide del federalismo”.

“L’artigianato – sottolinea ancora Fumagalli – è stato il primo settore in Italia a sperimentare la bilateralità con la diffusione degli Enti bilaterali che, in 20 anni di attività, hanno consentito, tra l’altro, di gestire, senza oneri per lo Stato, un efficace sistema autonomo e privatistico di tutele per i lavoratori e per gli imprenditori fondato su basi mutualistiche”.

Tra gli altri aspetti positivi dell’intesa, che ha carattere sperimentale, Confartigianato segnala “la riduzione del numero dei contratti, la copertura contrattuale per i settori che attualmente non ne beneficiavano, l’articolazione contrattuale su due livelli: quello nazionale e quello decentrato su base territoriale per realizzare e distribuire la produttività nei territori dove si genera e contribuire così a dare risposte efficaci all’emergenza salariale”.

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