25 Novembre 2008, h. 00:00

Riforma contrattuale, Confartigianato firma l’accordo

Confartigianato, le altre sigle dell’artigianato, Cisl e Uil hanno firmato l’accordo sulle linee guida per la riforma del sistema di assetti contrattuali, delle relazioni sindacali e della bilateralità nell’artigianato. “Un accordo che – spiega Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato Imprese – rappresenta un nuovo “patto sociale” che crea le condizioni per stabilizzare i provvedimenti di decontribuzione e detassazione delle erogazioni di secondo livello e consente, di fronte all’attuale crisi, di disporre di un sistema di ammortizzatori sociali rinnovato e più inclusivo”. All’appello manca soltanto la firma della Cgil che, per adesso, ha appoggiato l’accordo soltanto a parole, rimandando la valutazione finale al prossimo comitato direttivo. “Sono fiducioso – ha detto Guerrini – che la condivisione dell’accordo espressa formalmente anche da Cgil al tavolo negoziale si traduca al più presto nella firma dell’intesa”. Dal 3 luglio 2008, giorno dell’apertura del tavolo negoziale, al 24 novembre 2008, giorno della firma dell’accordo, i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni dell’artigianato si sono incontrati con cadenza settimanale, fissando di volta in volta le priorità della trattativa, anche alla luce della crisi finanziaria, e della conseguente stretta creditizia, che ha colpito le economie mondiali. “L’accordo sulla riforma contrattuale – rilancia il Presidente di Confartigianato Imprese – potrà offrire utili risposte in termini di recupero di produttività e di competitività per le imprese, di maggiori tutele e più salario per i lavoratori, di maggiore sviluppo per le economie locali ed è in linea con le misure anticrisi che il Governo si accinge a varare”. Nella riforma contrattuale siglata da Confartigianato e dai sindacati dei lavoratori, “la bilateralità diventa più cogente, entrando nei contratti come parte integrante e non eludibile e viene potenziata sia in termini di welfare integrativo, sia in termini di diffusione territoriale – commenta Cesare Fumagalli, Segretario generale di Confartigianato Imprese – In questo modo, l’artigianato potrà affrontare nelle migliori condizioni le sfide del federalismo”. L’accordo, che ha carattere sperimentale, ha portato anche alla riduzione “del numero dei contratti nazionali dell’artigianato, che passano da 17 a 9, la copertura contrattuale per i settori che attualmente non ne beneficiavano, con la contrattazione che si muoverà su due livelli: quello nazionale e quello decentrato su base territoriale, per realizzare e distribuire la produttività nei territori dove si genera”, ha concluso Fumagalli.

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