15 Dicembre 2008, h. 00:00

Nasce Unifidi, il più grande consorzio di Garanzia per le imprese artigiane

Quasi 100.000 soci, 845 milioni di euro per 13.584 operazioni garantite annue, oltre 70 milioni di euro di patrimonio ed un capitale sociale di 30 milioni. Questa la realtà espressa in numeri di Unifidi Emilia Romagna, il nuovo Consorzio Fidi promosso da Confartigianato e CNA nato dalla fusione di 15 Consorzi della Regione che si pone come il primo consorzio di garanzia in Italia per dimensioni nel mondo associativo. Unifidi Emilia Romagna, costituito lo scorso ottobre ma presentato ufficialmente il 15 dicembre a Bologna, presenti tra gli altri il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli, il Presidente di Unifidi Sergio Capatti, l’Assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli e il Segretario di Confartigianato Emilia Romagna Gianfranco Ragonesi, rappresenta la pronta risposta del sistema confederale alle difficoltà di accesso al credito che sperimentano quotidianamente le piccole imprese. “Nell’attuale situazione economica – ha spiegato Sergio Capatti – diventa sempre più difficile l’accesso al credito per le imprese. Molte banche stanno praticando una vera e propria stretta creditizia e, in ogni caso, quasi tutte stanno operando una più accurata selezione del credito che rende difficilmente praticabile l’apertura di nuove linee per investimenti e, ancor di più per garantire la liquidità”. Una razionalizzazione del sistema dei Confidi regionali, l’hanno definita gli operatori: 15 cooperative di garanzia fuse per incorporazione in Artigiancredit Emilia Romagna, ora Unifidi. In sostanza, attraverso Unifidi è stato creato un unico organismo regionale, fortemente strutturato e capitalizzato, con una struttura solida e articolata sul territorio capace di essere un valido punto di riferimento nel settore sia per le imprese, sia per le banche. Un rafforzamento – che permetterà alle imprese artigiane e alle piccole imprese di accedere al credito alle migliori condizioni di mercato- che si è reso ancora più necessario, se si considerano i recenti fenomeni che hanno riguardato il mondo del credito: l’applicazione dell’accordo di Basilea 2, le aggregazioni e fusioni bancarie che hanno allontanato gli istituti di credito dai territori di riferimento, la crisi internazionale dei mutui subprime. Il rischio che la centralizzazione su base regionale della struttura di Garanzia possa allontanare i Confidi dall’economia reale dei diversi territori, similmente a quanto già accaduto nel mondo bancario a seguito della recente stagione di aggregazioni, è stato denunciato dal Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli nel corso del suo intervento. “Unifidi Emilia Romagna rappresenta uno strumento nuovo la cui efficacia dipende però dalla capacità di riuscire a coniugare la dimensione regionale con la storia e la tradizione dei territori e delle imprese che hanno dato vita da oltre 40 anni, ai Consorzi di Garanzia Fidi. I Confidi, al di là delle mode, hanno sempre svolto un ruolo essenziale per favorire l’accesso al credito da parte degli artigiani e piccoli imprenditori e oggi, devono restare ancorati al territorio e alle necessità delle imprese, svolgendo la fondamentale funzione di offrire garanzie”. “Proprio la necessità di valorizzare questo compito, soprattutto in questa fase di crisi economica – conclude Fumagalli – impone la necessità di una revisione normativa per i Confidi, alleggerendoli dal fardello di adempimenti, obblighi e procedure previsti per i Confidi 107 dal Testo Unico della Legge bancaria”. “Unifidi funziona già e bene, ha rilevato nel suo intervento l’Assessore alle Attività produttive della Regione Emilia Romagna Duccio Campagnoli, augurandosi che “si trovi la possibilità di avere anche nell’industria una realtà di questo tipo” che oggi è “uno straordinario strumento a disposizione delle imprese dell’Emilia Romagna che in Unifidi possono avere un riferimento molto efficace”.

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