8 Maggio 2009, h. 23:05

CRISI – OSSERVATORIO ISPO PER CONFARTIGIANATO Iva per cassa: per l’85% delle piccole imprese la misura più efficace La crisi preoccupa ma aumenta ottimismo su tenuta delle piccole imprese

L’Iva per cassa è la misura anticrisi più gradita dai piccoli imprenditori. L’85% degli imprenditori giudica molto o abbastanza efficace il provvedimento del Governo, fortemente sollecitato da Confartigianato, che consente di pagare l’Iva al momento dell’incasso della fattura. Il gradimento sale all’89% tra le imprese edili e tra quelle nel Nord Italia e addirittura al 92% tra gli artigiani più giovani.

Lo rileva l’osservatorio sugli effetti della crisi sulle piccole imprese realizzato da ISPO Ricerche per Confartigianato e presentato dal Prof. Renato Mannheimer nell’ambito della Convention Servizi organizzata da Confartigianato a Castellaneta Marina (Taranto). Alla Convention intervengono, tra gli altri, il Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, l’Amministratore delegato di Telecom Franco Bernabé, il Presidente di Fiera Milano Michele Perini.

Al secondo posto tra gli interventi anticrisi più apprezzati dagli imprenditori si collocano a pari merito, con il 79% dei consensi, le garanzie pubbliche per l’accesso al credito, il piano casa e i Tremonti bond.

Secondo l’osservatorio condotto da Ispo per Confartigianato in questo periodo di crisi gli imprenditori valutano positivamente anche le misure relative alle spese ambientali: la conferma degli incentivi al 55% per le spese private a basso impatto ambientale è considerata una misura efficace dal 75% del campione. La percentuale sale all’80% tra le imprese del Nord e addirittura all’85% tra quelle con titolari più giovani.

I giudizi positivi per le iniziative già intraprese dal Governo non impediscono agli imprenditori di nutrire timori per gli effetti della crisi. Le maggiori preoccupazioni, espresse dall’88% degli imprenditori, riguardano l’andamento dell’economia italiana e la diminuzione degli ordini e delle commesse (76% degli intervistati). Tra gli imprenditori con dipendenti è molto sentita anche la preoccupazione per la possibilità di progettare nuovi investimenti (68%), per il livello occupazionale della propria impresa (63%) e per la difficoltà di reclutare personale specializzato (52%).

Rispetto ad un anno fa aumenta in particolare la preoccupazione per la possibilità di progettare nuovi investimenti (dal 55% al 60%) e, soprattutto, per il livello occupazionale della propria azienda (dal 41% al 49%).

La crisi preoccupa ma non scoraggia i piccoli imprenditori. Infatti, ad aprile 2009 aumenta al 12%, rispetto al 3% registrato ad ottobre 2008, la quota di imprenditori convinti che il sistema delle piccole imprese sia capace di reggere l’urto della crisi in atto.

Ma, per farlo, gli imprenditori segnalano la necessità di ulteriori misure di sostegno.

Tra gli altri interventi di competenza governativa considerati più utili per uscire dalla crisi al primo posto vi sono innanzitutto la riduzione degli acconti di imposta da pagare a giugno 2009 (sollecitata dal 26% degli imprenditori) e il rafforzamento dei consorzi fidi (17% delle risposte) che quindi si confermano importante strumento di sostegno per l’accesso al credito da parte dei piccoli imprenditori. Infatti, dal sondaggio emerge che, negli ultimi mesi, il 27% degli imprenditori ha percepito restrizioni da parte delle banche, in particolare con la richiesta di maggiori garanzie (lo denuncia il 68% degli intervistati) e la richiesta di rientro sul fido utilizzato (21% delle risposte).

rss