17 Settembre 2009, h. 00:00

Regole di accesso alla professione edilizia: Redaelli ascoltato in Commissione lavori pubblici della Camera

La necessità di una normativa che regoli il sistema di accesso alla professione di imprenditore edile e l’analisi delle proposte di legge in materia, sono stati al centro dell’audizione informale del Presidente di Anaepa Confartigianato Arnaldo Redaelli che si è tenuta il 16 settembre presso la VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati, relatrice l’onorevole Manuela Lanzarin. “La nostra Associazione – ha dichiarato Redaelli in apertura di intervento – sostiene da tempo l’introduzione di una normativa che disciplini il sistema di accesso alla professione di imprenditore edile. E’ una cosa che ci sta particolarmente a cuore. A nostro avviso, infatti, chi costruisce edifici deve essere adeguatamente qualificato”. “Tuttavia – ha proseguito – soprattutto in questa fase di crisi, vediamo arrivare sul mercato, assieme ad operatori qualificati, altri che, senza alcuna preparazione, si improvvisano imprenditori edili per carenza di prospettive occupazionali di altra natura. Oggi in Italia, nonostante i rischi oggettivi presenti in questa attività, si può avviare un’impresa edile senza alcuna formalità preliminare: basta iscriversi alla Camera di Commercio ed aprire una partita IVA”. “Da qui – ha spiegato il Presidente di Anaepa Confartigianato all’Ufficio di Presidenza della Commissione e ai rappresentanti dei gruppi – derivano fenomeni degenerativi del settore, che si traducono in forme di concorrenza sleale basate sulla evasione normativa e contributiva, ed in rischi considerevoli sia per la sicurezza dei lavoratori che dei consumatori utenti, che sono privi di ogni garanzia sui lavori effettuati. Le imprese artigiane e le PMI edili che noi rappresentiamo sono imprese regolari, con lavoratori regolarmente assunti, che assicurano elevati standard professionali e l’osservanza delle disposizioni in materia di sicurezza”. “L’obiettivo che vorremmo raggiungere – ha concluso il Presidente Redaelli – è quello di garantire che chi avvia un’attività imprenditoriale nel settore dell’edilizia abbia la formazione e le competenze necessarie. Ribadiamo, quindi, l’importanza di verificare i requisiti minimi di chi entra nel settore”. La sollecitazione del Presidente di Anaepa Confartigianato ha trovato da tempo una sponda nella VIII Commissione presso la quale sono attualmente in esame 7 progetti di legge per dare al settore le regole di cui necessita. Tutte le proposte, nonostante alcune differenze di fondo, rispondono all’esigenza manifestata dal settore, e in particolare da Anaepa, di attuare una strategia integrata prevedendo un complesso di requisiti obbligatori di carattere tecnico-professionale (in capo agli operatori), correlati a specifici requisiti di onorabilità e, con riferimento alla struttura organizzativa e gestionale dell’impresa, ad appositi requisiti di capacità organizzativa e finanziaria. Inoltre, in tutte le proposte è presente un rigoroso e articolato sistema sanzionatorio, e tutte prevedono una strategia di attuazione graduale della nuova disciplina divisa in due fasi: la prima di ‘immediata ed urgente attuazione’, la seconda di lungo corso, di ‘attuazione a regime’. In particolare Redaelli ha dichiarato di condividere “lo spirito e i contenuti” della proposta di legge a prima firma degli onorevoli Fava ed Alessandri e altre quattro proposte simili, che tuttavia, a giudizio di Anaepa “necessitano di essere integrate e coordinate con le recenti modifiche in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Pollice verso su due proposte che, ha spiegato Redaelli, “ci appaiono sostanzialmente poco praticabili poiché non tengono conto delle potestà dello Stato e delle Regioni”.

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