26 Gennaio 2010, h. 00:00

Rivoluzione telematica per lo smaltimento dei rifiuti

Chi mai avrebbe pensato di rimpiangere i formulari di carta che da anni regolano la gestione e il trasporto dei rifiuti speciali prodotti nelle attività di impresa. Ora questo potrebbe accadere. Il condizionale comunque è d’obbligo, perché il Sistri, questo il nome del rivoluzionario e sofisticato sistema di tracciatura digitale dei rifiuti pericolosi che a breve rimpiazzerà il MUD, il registro di carico e scarico e il formulario di trasporto, ha debuttato ufficialmente solo da pochi giorni. Troppo presto per una stroncatura. Per il Ministero dell’Ambiente, il Sistri renderà più semplici procedure e adempimenti riducendo così i costi sostenuti dalle imprese. Sulla distanza, forse, sarà proprio così. Nell’immediato, invece, le complessità sembrano aumentare, e anche gli oneri economici sono ben superiori a quelli per l’acquisto dei formulari. Da ora in avanti, salvo un improbabile contrordine, chi produce anche piccole quantità di rifiuti speciali, dovrà versare un contributo annuale, e dotarsi di alcuni strumenti informatici per contabilizzare i dati dei rifiuti prodotti e smaltiti. Anche per i trasportatori il passaggio non sarà indolore: tra i nuovi obblighi, avranno anche quello di installare sui mezzi una scatola nera con collegamento satellitare, in grado di registrare gli spostamenti dei carichi. Visto che il processo di informatizzazione non coinvolge ancora tutte le micro e piccole imprese, il Ministero dell’Ambiente ha accolto una proposta di Confartigianato: la registrazione dei dati potrà essere effettuata anche dalle associazioni confederali. Un aiuto concreto in panorama dove non mancano le incertezze. Il Sistri, ufficialmente, è in vigore già dal 14 gennaio, e il tempo concesso alle imprese per adeguarsi alla nuova disciplina è davvero poco. Il decreto suddivide in tre categorie i soggetti tenuti ad adeguarsi. Sorvolando sulla prima fascia, composta da imprese con più di cinquanta dipendenti, e sulla terza, composta da aziende che producono o che trasportano rifiuti non pericolosi, che possono aderire al sistema su base volontaria, è nel secondo gruppo che rientrano la maggior parte delle piccole imprese artigiane. Entro il 28 marzo 2010 scatterà l’obbligo di iscrizione al sistema Sistri per le imprese fino a 50 dipendenti che producono rifiuti pericolosi. L’iscrizione non si tradurrà automaticamente nella necessità di effettuare da subito le registrazioni attraverso la procedura informatizzata. Per questo ci vorrà ancora qualche mese, precisamente a artire dal 13 luglio 2010, a 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

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