12 Marzo 2010, h. 17:41

I dati dell’Osservatorio Confartigianato sull’Imprenditoria Giovanile Tra i giovani resiste la voglia di fare impresa: 615.239 le nuove leve alla guida di Pmi artigiane, + 4.637 in 1 anno. Primato italiano nell’Ue per imprenditori under 40

La crisi non ha sconfitto la voglia dei giovani di fare impresa.

Nel 2009, 4.637 piccoli imprenditori under 40 si sono aggiunti alle nuove leve dell’artigianato italiano portando a  615.239 i giovani ‘capitani’ d’impresa nelle cui mani è affidato il futuro della piccola impresa italiana.

L’identikit dei giovani a capo delle piccole imprese italiane emerge dal 4° Osservatorio sull’imprenditoria giovanile artigiana presentato all’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato organizzato a Firenze il 12 e 13 marzo.

L’Osservatorio rivela che l’Italia ha il primato europeo per numero di imprenditori e lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni. Nel III trimestre del 2009 il nostro Paese registra 1.886.000 giovani imprenditori contro 1.217.000 del Regno Unito, 1.080.000 della Germania, 1.011.000 della Spagna e gli 838.000 della Francia.

Questa leadership europea viene confermata dal peso degli imprenditori under 40 sul totale degli occupati della stessa classe di età, che in Italia è del 18,5%, quasi doppia rispetto al 10,3% della media europea. Nel dettaglio la propensione al ‘fare impresa’ dei giovani italiani è superiore al 10,7% della Spagna, al 9,0% della Regno Unito, al 6,9% della Francia, e al 6,6% della Germania.

Dove sono – In termini assoluti, il 31% delle nuove leve dell’imprenditoria artigiana è concentrato nel Nord Ovest, in particolare in Lombardia dove operano 113.998 giovani imprenditori pari al 18,5% del totale. Seguono il Veneto con 63.587 imprenditori, l’Emilia-Romagna con 61.646, il Piemonte con 55.200, Toscana con 51.015.

Dove crescono: l’aumento maggiore di piccole imprese guidate da giovani si è verificato nel Nord-Ovest (+ 1,2%). A seguire il Centro (+0,9%) e il Mezzogiorno (+ 0,8%), mentre il Nord-Est ha evidenziato una minore vivacità, fermandosi a un modesto + 0,1%.

A livello regionale la crescita del numero di giovani imprenditori è guidata dalla Campania (+2,1%), seguita da Piemonte (+1,7%), Lazio (+1,3%), Toscana (+1,2%) e Liguria (+1,1%).

Cosa fanno – Tra i diversi settori economici è il comparto delle costruzioni quello su cui puntano maggiormente i giovani artigiani (con percentuali che toccano il 37,9%). Seguono il comparto manifatturiero (27,2%), e i servizi (10,9%).

Positiva la tendenza nelle costruzioni con una crescita dell’1,6% e nei Servizi con una crescita dello 0,8%. Bene anche il comparto alimentare (+3,7%, pari a ben 1.402 unità in più) e quello della produzione, installazione e manutenzione di macchine ed apparecchi meccanici che segna un +1,8%.

Il settore manifatturiero, invece, ha perso lo 0,4% dei giovani imprenditori. Tra i comparti che hanno visto le maggiori diminuzioni di imprese ‘giovani’ il tessile-abbigliamento (-2,7%) e la lavorazione dei metalli con la forte flessione della metallurgia (- 4,5%) e della fabbricazione, installazione, riparazione di macchine ed apparecchi elettrici ( -6,4%).

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