12 Marzo 2010, h. 17:43

I risultati dell’Osservatorio Ispo – Confartigianato Per i giovani imprenditori 2009 difficile: peggiorano credito e insolvenze di privati ed enti pubblici La strada per la ripresa passa da reti e aggregazioni d’impresa

I giovani artigiani archiviano un 2009 molto difficile caratterizzato da cali del fatturato e dell’occupazione, difficoltà di accesso al credito, ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e delle aziende private. 

E’ quanto emerge dall’Osservatorio Ispo-Confartigianato sull’imprenditoria giovanile artigiana presentato all’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato che si svolge a Firenze il 12 e 13 marzo.

Il 50% dei giovani intervistati dall’Osservatorio dichiara di aver subito una diminuzione del fatturato nel corso del 2009 e per quest’anno il 30% degli imprenditori prevede un ulteriore calo del fatturato. Lo scorso anno l’occupazione nelle piccole imprese guidate dagli under 40 è diminuita del 6%.

Sul fronte dell’accesso al credito, il 29% dei giovani imprenditori segnala che la crisi ha provocato ricadute negative nel rapporto con il sistema bancario.

Tra le principali criticità rilevate, il 46% dei giovani capitani d’impresa segnala la richiesta di maggiori garanzie da parte delle banche e il 25% rileva l’aumento dei tassi di interesse.

Altra nota dolente i ritardi di pagamento: è la Pubblica Amministrazione a farsi attendere più a lungo, ma il 43% degli imprenditori sostiene che  si sono dilatati anche i tempi per essere pagati dai privati.

Con il risultato che a fine 2009 l’85% dei giovani imprenditori dichiara di avere crediti insoluti. Circa il 22% degli imprenditori si è rivolto alla giustizia civile per la riscossione dei crediti commerciali. Ma, a causa dei costi troppo alti e dei tempi troppo lunghi dei procedimenti, il 33% degli imprenditori ha desistito dall’intraprendere azioni legali per ottenere la restituzione delle somme e, accordandosi con il debitore, ha rinunciato ad incassa il 36% di quanto gli era dovuto.

Crisi e stretta creditizia, però, non minano la fiducia che i giovani capitani d’impresa ripongono nella propria attività e nel fare fronte comune con altri colleghi imprenditori: infatti, per migliorare l’affidabilità dell’azienda sul mercato, il 36% dei giovani imprenditori ha puntato sulle aggregazioni e sulle reti d’imprese.

Le strade per uscire dalla crisi passano, secondo le priorità indicate dai giovani artigiani, anche dalla riforma fiscale, dalle semplificazioni burocratiche e dalla difesa del made in Italy.

Forte attenzione anche alla formazione e ad un rapporto più stretto tra scuola e mondo del lavoro. Tanto che il 74% degli imprenditori promuove a pieni voti la norma appena approvata dal Parlamento che consente di completare l’obbligo scolastico con un anno di apprendistato.

Per informazioni: Ufficio stampa Confartigianato, tel. 06/70374411

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