26 Aprile 2010, h. 00:00

Linee intasate ed informazioni incongruenti per gli incentivi 2010

Quando il Governo ha approvato il decreto legge 40/2010, meglio conosciuto come “decreto incentivi 2010”, in molti, tra cittadini ed imprenditori, hanno accolto positivamente l’ opportunità di una boccata d’ossigeno. Buona l’idea, meno la struttura organizzativa e burocratica messa in piedi per accedere agli incentivi, però. Il meccanismo studiato dal Ministero dello Sviluppo economico e da Poste Italiane si è bloccato nelle linee perennemente intasate dei call center e nella scarsa chiarezza delle informazioni sulle procedure di rimborso. Se da un lato, infatti, la possibilità di dialogo con un operatore del call center sembra essere una fortuna riservata a pochi, dall’altro, una volta presa la linea, le informazioni fornite sono state spesso in contrasto con le indicazioni fornite sul sito dello Sviluppo economico. Confartigianato Imprese ha raccolto i casi più significativi in un documento diffuso in settimana. C’è di tutto, dalla definizione del limite entro cui fatturare l’acquisto di macchine agricole, al call center disponibile ad offrire informazioni sui rimborsi soltanto dal giorno stesso del via agli incentivi, il 15 aprile scorso, e non durante la preliminare fase di registrazione di venditori ed imprenditori. Problemi che hanno limitato l’utilizzo dei fondi e che hanno suggerito a molti imprenditori di non registrarsi neppure al call center, imponendo una evidente limitazione ad uno strumento invece utile per rilanciare i consumi del Paese.

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