24 Gennaio 2011, h. 00:00

Si allungano i tempi di pagamento, artigiani in affanno

Lavori oggi e se tutto va bene ti pagano tra tre mesi. E se qualcosa va storto e non ti pagano, ti rivolgi al tribunale ed ecco che per vedere quei soldi devi attendere anche degli anni. E a quel punto, o hai le spalle larghe oppure tiri giù la serranda e mandi tutti a casa. Piccole imprese sempre più bersagliate dai ritardi di pagamento: per il saldo di una fattura – stima l’Ufficio Studi di Confartigianato -occorrono in media 93 giorni, un termine che nell’ultimo anno e mezzo è cresciuto di ben un mese. Se fino a ieri in testa alla lista dei cattivi pagatori c’è stata la pubblica amministrazione – 85 giorni per liquidare i pagamenti, diciannove in più rispetto a metà 2009 – ecco che la forbice dei ritardi oggi si allarga anche tra i privati, tra le imprese committenti e i loro fornitori. D’altra parte, quando il controllore è il primo a dare il cattivo esempio, pure altri non si fanno tanti riguardi. Se dalla metà del 2009 nel resto d’Europa i tempi medi di pagamento della pubblica amministrazione si sono accorciati, in Italia si è assistito al fenomeno opposto, al punto che oggi, i fornitori di beni e servizi devono attendere fino a 186 giorni per incassare, contro i 63 della media Ue. Un primato poco invidiabile. A dieci anni di distanza dal primo intervento europeo per frenare un malcostume che in Italia costa alla filiera dell’artigianato circa 1.760 milioni di euro (valutando solo i maggiori oneri finanziari), la Commissione UE ci riprova, con un nuovo testo che sarà approvato entro il 24 gennaio. Tra le novità principali, le PA dovranno pagare i fornitori nel termine perentorio di 60 giorni, mentre nelle transazioni tra privati lo stesso termine è derogabile su accordo tra le parti. Inasprito l’interesse moratorio. Entro il 2013 l’Italia dovrà recepire la direttiva, ma l’attesa è che non si attenda fino all’ultimo minuto per adeguare il testo alla realtà economica italiana fatta principalmente di piccole imprese. Questo l’auspicio espresso dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, che a fine dicembre ha illustrato al ministro dello Sviluppo economico Romani la ricetta confederale per garantire il successo dell’iniziativa. Tra i punti della proposta: l’apertura di tavoli di lavoro per revisionare le regole di spesa della Pa, configurare il ritardato pagamento come pratica anticoncorrenziale, introdurre l’obbligo di pubblicazione sui siti degli enti appaltanti dello stato di avanzamento dei pagamenti e infine istituire una graduatoria pubblica in cui sono riportati le abitudini di pagamento degli enti statali.

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