28 Febbraio 2011, h. 00:00

La crisi libica infiamma il petrolio. Ecco i riflessi sulle piccole imprese

L’”effetto Libia” spinge alle stelle il prezzo dei carburanti. In settimana, la benzina ha infranto la soglia psicologica di un euro e cinquanta centesimi, mentre il gasolio ha fluttuato tra 1,39 euro del Veneto e 1,44 euro della Sicilia. Immediato l’impatto sull’inflazione, balzata a gennaio al 2,1%. Facile prevedere che febbraio sarà un altro mese caldo per i prezzi, considerato tra l’altro che in Italia l’85% delle merci viaggia su ruota. E i primi a fare le spese dell’ondata di rincari sono stati proprio gli autotrasportatori che dopo un 2010 segnato da aumenti a doppia cifra che hanno fatto lievitare del 31% il costo del pieno, ora guardano con preoccupazione alla rapidità con cui le compagnie petrolifere stanno ritoccando verso l’alto i listini dei prezzi. <i>‘Nell’immediato –</i> spiega Francesco Del Boca, Presidente di Confartigianato Trasporti e di Uetr, l’Unione europea dei trasportatori stradali che riunisce 11 associazioni nazionali di categoria di 10 paesi membri dell’Ue in rappresentanza di oltre 200.000 imprese di autotrasporto in Europa per un totale di 430.000 veicoli – <i>la proposta, per ridurre l’impatto del caro gasolio sul comparto, potrebbe essere quella di sterilizzare l’Iva, come da più parti si è detto, Poi, a medio termine, ci aspettiamo che finalmente l’accordo con il Governo sui costi minimi della sicurezza venga applicato e a quel punto all’aumentare del costo del gasolio chiaramente aumentano anche i costi minimi della sicurezza. Nei prossimi giorni incontreremo il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino e gli faremo questa proposta”.</i> Ma i colpi della rivolta libica rischiano di farsi sentire nei prossimi mesi anche sul costo dell’energia elettrica. In Italia, infatti, la produzione di elettricità dipende largamente dall’impiego di gas, e la chiusura dei rubinetti disposta da Tripoli unita ai venti di crisi che scuotono anche altri paesi leader nei prodotti energetici, potrebbero determinare un rialzo dei prezzi del metano vanificando l’importante obiettivo che il nostro paese ha centrato nell’ultimo anno: la diminuzione del 7,1% del prezzo dell’energia elettrica, un risultato in controtendenza rispetto agli altri paesi dell’area euro dove al contrario il prezzo è aumentato di quasi il 3%. Rassicurazioni arrivano intanto dall’Autorità per l’Energia elettrica e il gas che esclude un aumento delle bollette nell’aggiornamento previsto per fine marzo. Tra le preoccupazioni c’è anche il possibile rallentamento delle relazioni commerciali tra Roma e Tripoli, con un freno a un export in via di espansione che nell’ultimo anno ha superato i 2 miliardi e trecento milioni di euro. Tra i settori presidiati dalle piccole imprese, potrebbero risentirne le esportazioni di gioielli (78 milioni), mobili (54), imbarcazioni (44), e anche di abbigliamento che nel 2010 ha toccato i 21 milioni di euro.

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