10 Ottobre 2011, h. 00:00

Piccole imprese che non conoscono crisi: in un anno 74.000 nuove aziende

Nonostante la grave crisi nazionale e internazionale, ci sono settori dell’economia italiana in cui non si arresta la nascita di nuove imprese. Parliamo del mondo della piccola impresa e di settori come: <i>information technology, </i>alimentare, <i>green economy,</i> riparazioni ed edilizia, in cui, pur tra mille difficoltà, in un anno sono fiorite ben 73.620 nuove aziende. Lo rileva l’Ufficio studi di Confartigianato che ha stilato la classifica dei settori più dinamici dell’artigianato nei 12 mesi compresi tra marzo 2010 a marzo 2011. In testa ai settori definiti ‘trainanti’ dall’Ufficio Studi di Confartigianato, le scommesse imprenditoriali legate alla <i>green economy. </i> L’attenzione al risparmio energetico si è fatta largo in edilizia e nell’istallazione di impianti per la ‘casa sostenibile’, favorendo l’avvio di oltre 43.000 nuove imprese. In Campania l’indice di crescita più elevato: +3,7%. Restando in ambito ‘verde’ aumentano di quasi 5000 (4.854) unità le aziende che si occupano della creazione e manutenzione di giardini e aree verdi, utilizzo di aree forestali e disinquinamento. Record in Veneto con un tasso di sviluppo che manca solo per tre decimali quota 10% (9,7%). Tra le bandiere del made in Italy riconosciute nel mondo, sfidano la crisi la ristorazione e l’alimentazione di qualità Qui sono 8.676 i fiocchi rosa contati dall’Ufficio studi di Confartigianato, con un tasso di crescita medio nazionale del 3,6%. Primato regionale in Campania per le attività di ristorazione, +6,6%, e in Sicilia per quelle della produzione alimentare in crescita dell’1,5%. Numeri significativi sono espressi anche da settori meno tradizionali. Cresce di 3.343 unità il contingente di piccole imprese produttrici di software, consulenza informatica e installazione e manutenzione di apparecchiature. Boom dell’ICT in Molise, con un incremento percentuale che non ha eguali in nessun altro settore: +23,8%. Trend positivo anche per parrucchieri, centri benessere, istituti di estetica che si confermano attività anti crisi per eccellenza. In un anno, la filiera della bellezza si è arricchita di quasi 9.000 (8.575) nuove attività, un trend di crescita particolarmente marcato in Friuli Venezia Giulia: +3,2%. Segno più infine anche per la riparazione di beni di consumo settore che riprende fiato dopo anni di stanca e che fa segnare un’incoraggiante incremento dell’1,7% a livello nazionale. <i>”I dati dimostrano </i>- sottolinea Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato – <i>che la crisi non ha fermato lo spirito imprenditoriale degli italiani. La nascita di tante aziende è un segnale di vivacità che va incoraggiato. Se potessimo pensare di avere in un immediato futuro un contesto di riferimento più favorevole alla nascita di imprese io credo che davvero, invece che 74.000 ce ne potrebbero essere 740.000, perché la voglia di fare impresa degli italiani fortunatamente non si è assottigliata con la crisi”.

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