10 Ottobre 2011, h. 00:00

Sistri, si ricomincia. Un’altra proroga per farlo funzionare

Cancellato e risorto nell’arco di pochi giorni con la manovra economica di Ferragosto, il Sistri si appresta a diventare operativo. Le norme che lo hanno resuscitato rinviano l’entrata in vigore al 9 febbraio ma, per le piccole imprese fino a 10 dipendenti, la partenza non avverrà prima del prossimo giugno. I problemi, però, rimangono tutti. Confartigianato lo ha denunciato più volte: il sistema telematico imposto dal Ministero dell’Ambiente per tracciare i rifiuti pericolosi delle aziende è troppo complesso, troppo costoso. Negli ultimi due anni gli imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 500mila chiavette usb e quasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito. Del resto, il click day organizzato lo scorso 11 maggio dalle Organizzazioni delle imprese ne ha messo in luce tutte le carenze e le difficoltà di funzionamento che ora pesano come un macigno sulla prossima entrata in vigore. E così a 4 mesi dall’ora X, il Ministero dell’Ambiente ha previsto una sperimentazione da effettuare a metà dicembre per evitare altre false partenze. Ma non basta. Confartigianato e Rete Imprese Italia chiedono una revisione profonda del sistema. Il Presidente Giorgio Guerrini lo ha detto chiaramente nel corso di un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera. Se si vuole rendere il Sistri davvero efficace, bisogna semplificarne l’utilizzo, modificare la piattaforma hardware e software, ridurne i costi. Soprattutto Confartigianato chiede che il Sistri non si applichi alle micro imprese prima del 31 dicembre 2012, dopo che saranno completate alcune procedure tecniche e che saranno state individuate le tipologie di imprese escluse dal Sistri in base alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti. Inoltre – secondo Confartigianato – il funzionamento del Sistri dovrà essere testato con verifiche periodiche successive all’entrata in vigore e certificate da un soggetto terzo indipendente. Quanto ai contributi già versati dagli imprenditori per il biennio 2010-2011, il Presidente Guerrini chiede che vengano recuperati destinandoli a coprire gli anni di effettivo funzionamento. Insomma il Sistri deve essere semplice e a prova di tilt. Le sollecitazioni di Confartigianato e di Rete Imprese Italia trovano sponda nel Presidente della Commissione Ambiente della Camera, l’On. Angelo Alessandri: ‘Se una cosa non funziona, è inutile accanirsi. Le chiavette sono già state pagate dagli imprenditori è questo è un problema. Per cui non bisogna tanto sopprimerla, bensì fare in modo che funzioni. Può essere utile a tutti, ma quanto diventa un sistema funzionante. Se le chiavette hanno problemi d’accesso, vanno in tilt, il click day non funziona, vuol dire che il sistema va rivisto. Ma nel frattempo non si può penalizzare o obbligare nessuno ad applicarlo. E’ una posizione che ho sempre sostenuto sia a livello personale sia come rappresentante della lega Nord. Al momento siamo ancora nel campo della non applicabilità. La proroga al 9 febbraio ci permette di poterci lavorare. L’intenzione del Governo è di farlo funzionare, o di rinviarlo fino a quando non funziona’. Non resta quindi che attendere i decreti che devono far partire il Sistri finalmente con il piede giusto.

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