17 Gennaio 2012, h. 00:00

Viaggio nell’Italia che non paga e mette in ginocchio le piccole imprese

‘Purtroppo i tempi di pagamento riguardanti le commesse pubbliche e in particolare quelle delle Asl arrivano a 4, 5, 6 mesi, anche 1 anno’. E’ una storia esemplare quella che racconta Armando Risaliti, imprenditore di Prato, presidente del Consorzio Odontotecnici delle province toscane che riunisce 40 aziende con 120 addetti. Una storia drammaticamente uguale a quella di tante imprese italiane fornitrici di beni e servizi alla Pubblica Amministrazione e che attendono di essere pagate per una cifra di 63 miliardi di euro. Per essere competitivo, Armando Risaliti ha puntato tutto sull’aggregazione imprenditoriale, sull’innovazione e sulla qualità. E infatti il lavoro non manca perché le sue protesi sono apprezzate ed acquistate dalle Aziende sanitarie locali della Toscana e non solo. I problemi scattano quando si tratta di incassare le fatture. I pagamenti, se arrivano, si vedono dopo molti mesi, addirittura anni. E, intanto, i crediti insoluti si accumulano. ‘Se noi avessimo una certezza programmata di quando si può riscuotere – sottolinea Armando Risaliti – potremmo programmare il futuro. Ma se io faccio un progetto che prevede investimenti e costi che sono a scadenza di 30, 60, 90 giorni e poi in qui giorni non mi arrivano le risorse del lavoro effettuato, non sono solvibile’. E’ un circolo perverso quello dei ritardi di pagamento in cui a rimetterci sono le piccole imprese. ‘Le Asl – spiega Risaliti – non hanno le risorse per pagare le aziende e quindi l’ultimo anello della catena, quello più debole ma anche il più produttivo perché fornisce servizi, corre il rischio di essere schiacciato da questa realtà’. Eppure, come per tutti gli imprenditori, la volontà di andare avanti non manca, come fa rilevare Armando Risaliti: ‘Finché ce la facciamo lavoriamo, perché è il nostro dovere, è il nostro lavoro, il nostro impegno che portiamo avanti da anni. Il nostro Consorzio è un esperimento riuscito di aggregazione aziendale sul quale Confartigianato, cui siamo associati, ha puntato. Vorremmo dare continuità a questa nostro impegno, ma vorremmo anche essere aiutati perché, se nessuno ci aiuta, la prospettiva, al di là della volontà, non so come potrà concretizzarsi’. Ora la speranza che qualcosa cambi è riposta negli interventi promessi dal Governo. ‘Ho visto – conclude Risaliti – uno dei provvedimenti messi in cantiere dal Governo Monti: consiste nel dare solvibilità alle commesse pubbliche in 30-60 giorni, in base alla Direttiva europea sui tempi di pagamento. Se questo fosse garantito sarebbe una grandissima cosa specialmente per le piccole imprese’.

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