18 Settembre 2012, h. 00:00

Al via all’autodromo di Monza il secondo corso per meccanici del motorsport

motorsport technical schoolGli stessi promotori della Motorsport Technical School ancora oggi non si capacitano che in Italia, culla della Ferrari, della Lamborghini, dell’Alfa Romeo, fino all’anno scorso non esistesse una scuola per formare i meccanici per bolidi da corsa. “E’ proprio così – spiega Eugenia Capanna, ex pilota, team manager e ora direttrice della scuola MTS sono rimasta stupita per prima. Ho detto: “non è possibile che non esista, la dobbiamo fare a tutti i costi”. Io lavoro nel motor sport ormai da 15 anni ed è una realtà che all’estero esiste”. Dall’idea alla realizzazione, con a fianco un partner come Confartigianato Monza, il passo è stato breve. “Abbiamo aperto, abbiamo fatto il programma, abbiamo avuto le iscrizioni, abbiamo avuto i diplomati e ora passiamo la mano dal primo al secondo corso” – riassume Guido Cesati, Segretario Confartigianato Milano Monza e Brianza. “Serve anche a dare lavoro – prosegue -; non è un numero alto, però è un numero sofisticato, una nicchia, un esempio per tutti gli altri”. Dei venti allievi che hanno frequentato la scuola e ritirato l’attestato in occasione del premio Confartigianato Motori (l’evento a corollario del Gran Premio d’Italia di Formula 1, che quest’anno ha tagliato il traguardo delle trenta edizioni), due sono stati assunti ancor prima di terminare il corso. Il corso prevede 150 ore di lezioni teoriche e attività pratica su auto da corsa, sia a ruote scoperte (Form0ula) che a ruote coperte (GT – Turismo) realizzate l’autodromo di Monza, poi una stagione agonistica di tirocinio presso importanti team. “In questo mondo – rimarca Massimo Zani, meccanico professionista e allievo MTS – i tempi sono talmente ristretti che non ti puoi permettere di sbagliare un’operazione. Devi saperla fare, soprattutto con la manualità giusta e nel minor tempo possibile. Con i loro consigli abbiamo imparato molto”. La selezione degli allievi, operata dalla direttrice Eugenia Capanna e dai docenti e rappresentanti di Confartigianato motori, è stata severissima e lo sarà ancor di più quest’anno visto l’alto numero di richieste di iscrizione. Racconta Peo Consonni, docente MTS: “Nelle selezioni, abbiamo messo la passione in cima alla piramide. La passione è quella che ti permette di scavalcare lo scoglio della fatica che ti arriva quando meno te lo aspetti, quando devi cambiare il motore alle 10 di sera e andare a letto alle 4”. Per i ragazzi molti sacrifici ma con davanti il traguardo di una professione al top. Lo sottolinea l’allievo meccanico MTS Mattia Frappampina. “C’è una festicciola sabato? Sabato sto facendo la gara. Basta, parti, aereo, camion pullman e vai”. La scuola che ancora non c’era piace ai big mondo delle corse riuniti all’autodromo di Monza per il Gran Premio d’Italia di F1. In particolare a Giancarlo Bruno, ingegnere di pista e commentatore tecnico di Rai 1. “Questa scuola è una cosa interessante che dovrebbe essere seguita con un occhio più attento anche da chi opera nel settore fornitori oltre che i team a qualsiasi livello per poter dare dei risultati importanti” A giorni parte il nuovo anno accademico della Motorsport Technical School, affiancato da un percorso per meccanici per moto da corsa e ingegneri da pista.

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